Come un fulmine a ciel sereno

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Quella mattina uscì di casa senza fretta dopo essersi fatto una lunga doccia per svegliarsi al meglio e aver portato a termine tutti i dodici i passaggi della sua skin care, cosa che non faceva da tempo immemore a discapito della sua povera pelle. Vestito e profumato aveva lasciato qualche bacio sul muso di Yeotan e si era diretto al magazzino nel quale stavano allestendo la passerella per l'imminente sfilata. Si sentiva riposato e carico per affrontare quella che sicuramente sarebbe stata una giornata lunga e intensa, ma nonostante ciò, si sentiva bene, quasi rilassato.
Dopo essersi alleggerito il petto parlando con il suo migliore amico, gli sembrava che le cose nella sua vita iniziassero ad assumere un vago senso.
Era ancora lo schiavo di Jung-Su, ma di quello non si preoccupava, aveva pazienza e perseveranza e un plico di bozzetti in una cartella che teneva gelosamente nella piccola libreria della sua camera, all'interno della quale sperava si nascondesse almeno un modello che avrebbe potuto trovare posto nella prossima collezione. Inoltre, aveva chiarito con il suo migliore amico ed era anche contento per lui e per la sua storia con Yoongi che sembrava stesse procedendo per il verso giusto. Si stava anche allenando con costanza e ora, quando dopo la doccia si guardava allo specchio, non vedeva più quella pancia morbida dovuta ai dolci o al pollo fritto, ma un addome piatto e una leggerissima linea che delineava quelli che, dopo altre mille sfiancanti ore di allenamento, sarebbero potuti diventare degli addominali. Ciò che lo rendeva più orgoglioso però erano le braccia sulle quali erano davvero spuntati dei muscoli e adorava vedere come le camicie che prima gli calzavano a pennello, iniziassero a stringersi sui bicipiti e sulle spalle, anche se questo implicava doversi comprare nuovi vestiti che non poteva permettersi, soprattutto dopo l'esorbitante bolletta della luce che gli era arrivata quel mese.
Infine, nella sua vita c'era Jungkook.
Lui che aveva sempre sognato una romantica storia d'amore con una bella ragazza, adesso si ritrovava a dover fare i conti con dei sentimenti non ben identificati per un ragazzo.
Delle volte stentava ancora a crederci, ma poi gli saltavano all'occhio tante piccole cose, come la felpa che Jungkook aveva dimenticato a casa sua abbandonata sulla sedia della cucina, il suo elastico per capelli al polso del modello o il messaggio con l'orario a cui si sarebbero visti in palestra e la realtà dei fatti si palesava prepotente.
Spesso si chiedeva come quella storia sarebbe andata a finire. Probabilmente prima o poi uno dei due avrebbe messo un punto a quel rapporto e le cose sarebbero proseguite in un modo o nell'altro. Magari ognuno avrebbe preso la sua strada e si sarebbero rivisti occasionalmente, come ad esempio al matrimonio di Jimin e Yoongi. Oppure sarebbero rimasti cari amici, lasciandosi alle spalle quel loro rapporto molto più intimo di quanto fosse legittimo e avrebbero represso l'imbarazzo fino a che non sarebbe scomparso del tutto.
Entrambe quelle prospettive lo spaventavano.
Lui non voleva perdere quella quotidianità che si era creata in maniera così naturale tra di loro.
Jungkook lo faceva sentire bene e non solo a livello fisico. Non era la stessa sensazione dello stare bene con il suo migliore amico, non era la stessa intimità o la stessa affinità.
Quando Jimin gli aveva chiesto se gli piacesse Jungkook, non aveva voluto rispondere troppo spaventato dal fatto che per lui quella relazione disinteressata stesse prendendo tutt'altra via.
Ricordarsi che Jungkook era interessato solo al sesso, lo riportava con i piedi per terra, dimostrando che il suo rimuginarci sopra non aveva alcun senso e che la doveva smettere lì prima di lanciarsi in qualche cazzata delle sue.

Calciò un sassolino a terra sovrappensiero, quando le voci alterate di due uomini attirarono la sua attenzione.

-Non c'è più rispetto, appendere queste oscenità in giro per la città!-

-Un pessimo insegnamento per i bambini, stanno pubblicizzando una malattia!-

Curioso sollevò gli occhi da terra e...

QUEL COSO ERA FOTTUTAMENTE ENORME.

Un intero palazzo era rivestito di un gigantesco cartellone e proprio lì, davanti agli occhi dell'intera Seoul, c'era la sua cazzo di faccia vicinissima alla fottutissima faccia di Jungkook.

Between you and meWhere stories live. Discover now