In vino veritas

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JUNGKOOK'S POV

-Ancora un paio! Forza, fammi vedere cosa sai fare con quegli stuzzicadenti! - gli urlò contro Changbin posizionandosi con le mani avanti pronto a incassare i suoi colpi.

Destro, sinistro, parata e poi ancora destro, sinistro, parata.
I muscoli delle braccia gli bruciavano dallo sforzo, mentre il sudore andava a creare una macchia sempre più scura sul petto e sulla schiena della maglietta che indossava. I capelli erano sfuggiti all'elastico appiccicandosi alla fronte e al collo.
Anche i pugni, stretti dentro i guantoni, iniziavano a dolergli, ma questo non gli impedì di colpire ancora e ancora fino a che Changbin sancì la fine di quell'allenamento.

-Aish! Oggi eri davvero carico! - si complimentò il coach che da qualche tempo lo seguiva.

Jungkook si liberò dei guantoni e afferrò una bottiglietta d'acqua per riprendere fiato.
Era stremato, sudato da far schifo e gli si era appena aperta una voragine nello stomaco che sarbbe stata colmata solo da due porzioni maxi di pollo fritto e qualche litro di birra fresca.

-Era da tanto tempo che non mi allenavo seriamente. Avevo bisogno di scaricare un po' di tensione- rispose mentre si tamponava il collo.

-Posso crederci- Changbin gli batté un paio di pacche sulle spalle invitandolo calorosamente ad andare a farsi una doccia e a medicare i piccoli tagli sulle nocche.

Aveva in programma di incontrarsi con Yoongi in un locale in centro, prendendosi una piccola pausa da tutto quello che stava accadendo nella sua vita.
Si lavò velocemente negli spogliatoi, lasciando che l'acqua bollente gli sciogliesse i muscoli indolenziti.
Quando uscì dalla palestra, aveva ancora i capelli umidi che si arricciavano sulle punte donandogli un look che non gli dispiaceva affatto.
Imbacuccato per ripararsi dal gelo della sera, con una mascherina scura a coprirgli il volto, raggiunse a piedi il pub dove suo cugino lo aspettava seduto al bancone mentre spiluccava noccioline con fare annoiato.

-Hyung! - si sedette sullo sgabello a fianco, ordinando al barman un paio di boccali di birra per entrambi.

-Aish! Ragazzino, sei sempre in ritardo- lo salutò cordiale come sempre.

Si guardò intorno costatando che il locale non fosse poi così pieno, nonostante fosse venerdì sera.
Abbassò la mascherina concedendosi un lungo sorso di birra che parve dare un po' di sollievo al suo spirito.

-La mia vita è già un fottuto casino, non ti ci mettere pure tu- ed era dannatamente vero. Non poteva neanche più andare al convenience store in santa pace, che veniva braccato come un animale.

Era un fottuto incubo e la cosa peggiore era che aveva firmato di suo pugno per tutto quello!
Lo avevano seguito persino dentro il bagno del ristorante nel quale si era fermato a mangiare un boccone. Aveva appena fatto in tempo ad allacciarsi la patta dei pantaloni, che un flash lo aveva accecato stordendolo per pochi secondi, fino a che non aveva abbassato il cappello sul volto e con una poderosa spallata era corso fuori dal bagno nella speranza che nessun altro lo avesse riconosciuto.

Tirò un lungo sospiro. Pensava che la sua vita avesse finalmente preso una piega migliore e invece, era nei casini peggio di prima.

-Yah! Per questa sera non voglio vedere quella faccia, siamo qui per sbronzarci e dimenticare i problemi- a quanto sembrava, non era l'unico frustrato in quel momento. Yoongi buttò giù in una lunga sorsata tre- quarti del boccale.

-Che succede? Problemi in paradiso con Jimin? - immischiarsi nei casini degli altri, ignorando i propri, era sollevante.

Yoongi si passò una mano fra i capelli. Li aveva fatti crescere e adesso li portava dietro le orecchie, mettendo in mostra la fronte pallida. Guardò il suo riflesso nello specchio dietro il bancone e si chiese se il Biondino e Jimin avessero gli stessi strani gusti in fatto di uomini.

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