L'amore é nell'aria

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-Se...mhh...continuiamo così...mhh...a-arriveremo in ritardo Koo- gli sfuggì un ansimo.

-Non mi interessa-

I baci languidi che gli lasciava sul collo non riuscivano a farlo concentrare. Erano sotto casa di Jin e Hoseok da almeno dieci minuti, all'interno dell'auto di Jungkook e, di quel passo, ci sarebbero rimasti ancora a lungo. Con suo sommo dispiacere, allontanò da sé quella sanguisuga del corvino lanciandogli uno sguardo eloquente.

-Non finisce qui Biondino- e Taehyung non mise in dubbio le sue parole.

Erano passati solamente un paio di giorni dal loro primo appuntamento e, al contrario di quello che pensava, tra di loro non vi fu nessun imbarazzo. Avevano qualcosa, era ormai innegabile, ma per il momento decisero in tacito accordo di non dargli un nome e di vedere dove quella strada che avevano intrapreso, con tutti i timori del caso, li avrebbe portati.
Taehyung aveva smesso di tormentarsi sul proprio orientamento sessuale. Si rifiutava di darsi un'etichetta, si rifiutava di doversi aggiustare in qualche categoria. Gli piaceva Jungkook, ma questo non lo rendeva di certo gay, anche perché non era riuscito a trovare un altro uomo che gli facesse lo stesso effetto, eppure, lavorava insieme a modelli bellissimi e aveva scorso almeno una quindicina di articoli che elencavano gli uomini più sexy, belli e attraenti, intellettualmente stimolanti delle riviste più note di gossip, ma niente, assolutamente niente. Quella sua propensione al cazzo e ai pettorali valeva solo per quel corvino tutto intento a non lasciarlo uscire da quell'auto per raggiungere i loro amici.

Quella sera era stato Hoseok ad invitare tutto il gruppo a cena a casa loro, dopo aver comprato Jin e le sue doti culinarie, promettendo di coprire anche i suoi turni per le pulizie. Finalmente aveva deciso di presentare al resto della combriccola la famosa ragazza con la quale si sentiva da un po', ma che fino a quel momento era rimasta avvolta dal mistero.
Jin gli venne ad aprire agghindato da perfetta nonnina coreana alle prese con la cena per un intero esercito. Sopra i vestiti comodi, il grembiule rosa gli calzava a pennello, mentre le mollette, con sui si era tirato indietro i capelli da davanti agli occhi, doveva per forza averle rubate a una bambina, perché...cosa erano quelli? Dei fiocchi?!

-Muovetevi, mancavate solo voi, è quasi pronto e io non ho cucinato tutto il giorno per mangiare il kimchi jjigae freddo!- li minacciò con il mestolo di legno sporco di qualche salsa, mentre li lasciava all'ingresso tornando alla sua postazione davanti ai fornelli.

-Tata! Ci sei anche tu!- Jungkook aveva subito individuato la cugina in mezzo al resto del gruppo, che in pochi secondi gli era saltata al collo stringendolo in un caloroso abbraccio, mentre gli stampava un sonoro bacio sulla guancia.

-Tae! Finalmente, sei sempre in ritardo! Un altro minuto e Jin-hyung avrebbe completamente dato di matto. Ho avuto paura per Namjoon-hyung quando ha posizionato le ciotole troppo lontane tra di loro, giuro che ho pensato che lo Hyung lo prendesse a mestolate in testa!- Jimin gli si era appeso addosso come una scimmia allegro come sempre.

-Questa volta non è colpa mia- lanciò una rapida occhiata a Jungkook che chiacchierava con Yoongi e sua sorella buttato sul divano.

-Uhh! Jungkookie non sa tenere le mani a posto- lo punzecchiò con l'indice sulle guance in quel suo modo di fare fastidioso, che non aveva perso da quando erano piccoli.

Se lo staccò di dosso arruffandogli i capelli freschi di tinta, di un biondo molto chiaro che gli donava ancora di più quell'aria da angioletto malefico.

-Qui, quelli sempre incollati l'uno all'altro, siete tu e Yoongi-hyung- e infatti, come da copione, il produttore non gli scollava gli occhi magnetici di dosso divorandosi l'intera figura del suo migliore amico, mentre se ne stava afflosciato sul divano nell'attesa della cena che, però, non sembrava composta da riso e kimchi, ma da un ragazzo di poco più di un metro e settanta, con un viso da cartone animato e un corpo da porno amatoriale. Anche lui avrebbe voluto essere guardato così e, per un secondo, si chiese se Jungkook gli rivolgesse la stessa attenzione, la stessa brama di averlo tutto per sé.

Between you and meWhere stories live. Discover now