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Sabato equivale a: qualifiche. 

Ma prima, un piccolo recap di questi giorni. 

Una volta scesi dall'aereo, mercoledì, siamo stati portati immediatamente all'hotel dove alloggeremo, dopo aver ritirato le nostre valigie. 

<<Benvenuti a tutti quanti!>>, ci ha accolti il proprietario. <<Spero che il viaggio sia andato bene. Ora vi verranno distribuite le chiavi delle camere che sono state assegnate ad ogni coppia di piloti>>, continuò. 

Molti di noi sembravano sorpresi, compresa la sottoscritta, in quanto ci è sempre stato permesso di scegliere il nostro compagno di stanza, che nel mio caso era Charles. Molti altri, tra cui Lando, sembravano invece molto elettrizzati all'idea. 

<<Oh finalmente!>>, esclamò il mio compagno di stanza, <<Ti prego, ti scongiuro, ordiniamo da asporto il Mc? O qualsiasi cosa, che sia diversa da quelle che ci rifilano di solito. Ogni volta che lo propongo a Carlos, quel guastafeste mi dice sempre di no>>. 

Mi sembrava un bambino. Era lì che mi implorava con le mani giunte e gli occhi talmente grandi che tra poco gli uscivano dalle orbite. 

<<Solo se non lo dici a nessuno>>, gli ho sussurrato, rivolgendogli un sorriso complice.

<<Acqua in bocca>>, mi ha risposto battendo le mani per la felicità. 

Sta di fatto che quella sera stessa, eravamo talmente stanchi che il Mc forse l'abbiamo visto nei nostri sogni. Non appena abbiamo poggiato la testa sul cuscino, siamo sprofondati in un sonno che ci ha portati fino al mattino dopo. 

I due giorni seguenti sono passati abbastanza velocemente. Giovedì era la giornata delle interviste, della press conference, delle foto, degli autografi, e dei contenuti del weekend di gara. 

Ho sentito Charles molto poco al telefono, in quanto quando avevo dei buchi liberi, i cui potevo respirare, lui era impegnato con i suoi amici, e viceversa. 

Venerdì ho potuto vedere anche i miei genitori, dopo interminabili mesi. Mi hanno fatto una sorpresa dopo le prime prove libere, e li ho trovati nel garage, intenti ad aspettarmi. 

Sono rimasta a parlare con loro per un po', prima di rientrare in macchina. La sera, invece, siamo andati a cena insieme, e abbiamo chiacchierato a lungo, fino a tarda serata. 

Ora, però, mancano pochissime ore alle qualifiche. Devo cercare di ritrovare la concentrazione. Siamo io e il circuito. 

Sono arrivata nel garage McLaren di prima mattina; decisamente molto prima del mio compagno, che ho lasciato in camera a navigare nei suoi sogni. Ho avuto un piccolo briefing con i meccanici e gli ingegneri e poi mi sono diretta nella mia stanzetta per la preparazione. 

Stavo chiacchierando con la mia manager Angelica, del più e del meno, quando ho visto una notifica sul mio cellulare. Lo prendo e vedo che sono delle foto che mi ha inviato Charles.

"Mon amour, oggi siamo in gita al lago di Hourtin. Qui sta andando tutto bene, verso fine giornata andremo nella villa dove si terrà il matrimonio domani e ci sistemeremo. So che ora hai le qualifiche, quindi ti auguro buona fortuna tesoro. Mi manchi molto <3 "

Leggendo il messaggio mi è venuto da sorridere, ma si è fatta subito largo una morsa allo stomaco quando ho visto le foto. Do una veloce occhiata alle prime foto, perché le ultime hanno catturato la mia attenzione. C'è sempre Charlotte. In una lo bacia sulla guancia, in una si sono fotografati insieme. Non vado oltre, anche se so che ce ne sono altre. 

Quando sento il respiro farsi affannoso, spengo il cellulare e lo metto nella tasca dei pantaloni appesi all'armadio. Non voglio questo, ora. 

'Non è nulla Eva. Sono amici, e quelle sono delle foto normalissime che si fanno tutti gli amici. Sei solo infastidita dal fatto che lui è lì e non accanto a te, e cerchi qualsiasi appiglio '. 

Questo è ciò che mi ripeto nella mia testa come un mantra fino a quando non salgo in macchina. 

<<Buona fortuna>>, esclama Lando dall'altro lato del garage rivolgendomi uno dei suoi soliti sorrisoni.

Ciò che gli rivolgo è un penoso "anche a te", piegando in modo innaturale gli angoli della bocca. 

Non posso. Non posso. Non devo pensarci. Ora ci sono solo io. 

Aspetto indicazioni per uscire dal garage, e non appena scendo in pista lascio che il suono del motore riempia la mia testa. 

Non so come riesco a passare le Q1, le Q2 e per miracolo finisco in Q3 con il mio compagno di squadra. 

- Ultimo giro Eva, devi dare tutto - sento dire nel mio auricolare. E' il mio ingegnere di pista. 

Per un istante vengo risvegliata dal mio stato di trance, e riportata alla realtà da questa voce, ed è in questo momento che perdo la macchina. Mi ritorna in mente la questione di Charles, le foto, Charlotte e vengo sopraffatta dalle emozioni. 

Prendo il cordolo in curva 4 e non riesco più a fermare la macchina. Chiudo gli occhi e lascio il volante perché non voglio vedere cosa sta per accadere. 

L'impatto contro le barriere è stato ben attutito e solo quando sono certa di essermi fermata riapro lentamente gli occhi. 

- Eva, tutto bene? - chiede la stessa voce di prima sul mio auricolare. 

- Sì, scusatemi ragazzi. E' stato un errore del cavolo - mi scuso con tutti quanti. E non lo dico per trovare una scusa, è stato davvero un errore che potevo perfettamente evitare, se non fossi sempre così sciocca da lasciarmi influenzare dalle cose che succedono al di fuori di qui. 

Scendo dalla macchina, e in quell'istante vedo passare Lando, che rallenta e mi fa cenno per sapere se è tutto apposto. Gli faccio segno di si e vedo che prosegue verso i box. 

Aspetto che la macchina venga alzata per vedere quanto gravi sono i miei danni. La parte destra è completamente andata, e so che ho appena condannato i meccanici ad una notte insonne per sistemarla. 

Vengo riportata al garage in motorino, e non appena entro mi scuso nuovamente con tutti quanti. 

<<Non preoccuparti Eva, succede>>, mi consola Zak, poggiandomi una mano sulla spalla. 

Mi congratulo con Lando per il suo terzo posto, e raccolgo le ultime cose per ritornarmene in hotel. 

Amore o velocità? || Lando NorrisTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon