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La mattina dopo vengo svegliata dai raggi di sole che passano attraverso le tende e mi scaldano il viso. Appena apro gli occhi mi sento parecchio confusa, e fatico a ricordare cosa sia successo ieri sera. 

Ma non appena scorgo il braccio di Lando sotto le coperte, tutto mi riaffiora in mente, e mi travolge come una diga che si rompe. Prima di farmi prendere dall'imbarazzo, cerco di uscire dal letto, scollando delicatamente il suo braccio che è attorno alla mia vita. 

Il mio piano si rivela più complicato del previsto, perché non appena lo sfioro, vengo ricompensata con un grugnito e una presa ancora più salda. Faccio un respiro profondo, richiamando tutta la fermezza che questa situazione può mettermi a disposizione, e con un colpo più deciso questa volta riesco a liberarmi. 

Raccolgo dalla poltrona accanto al letto la tuta che indossavo ieri pomeriggio e mi rintano in bagno. 

Mi appoggio con tutto il mio peso sui bordi del lavandino, e alzo lo sguardo. Sembra che io non dorma da giorni, eppure non è così. Sono distrutta: le occhiaie toccano terra, i miei occhi sono spenti come delle lampadine bruciate, sembro invecchiata di una ventina d'anni. 

Apro subito l'acqua fredda, e senza pensarci due volte me la getto in faccia. E' un dolore che poco a poco diventa piacevole, e mi ringrazio per questo. Raccolgo i miei capelli in una coda bassa, ma pur sempre ben ordinata, e mi sfioro appena le ciglia con il mascara, e con il correttore faccio lo stesso. Faccio un cambio, dal pigiama alla tuta e dopo aver cancellato tutte le mie tracce, esco dal bagno come se fossi una ladra, nella mia stessa camera d'hotel. 

Lancio un'occhiata al letto, e noto che Lando è ancora assorto in un sogno bello pesante, quindi colgo l'occasione per sgattaiolare fuori e andare a fare colazione. 

Chiudo la porta della camera alle mie spalle, e mi accorgo che avevo trattenuto il respiro fino ad ora. Cerco di ricordare come si fa, e nel frattempo scendo le scale. 

Onestamente parlando, non so nemmeno perché io sia scappata così, e abbia fatto tutto di soppiatto. Non è successo nulla. Ma soprattutto, doveva succedere qualcosa? 

Qualsiasi sia la risposta, sarà un problema che mi interesserà risolvere più tardi. O anche mai. 

Nella sala colazione trovo pochissime persone. A parte qualche meccanico delle varie scuderie, un paio di manager, e Lewis, insieme a Roscoe, la stanza è deserta. 

E finalmente posso godermi un po' di pace. 

Che ovviamente viene interrotta da Lando e George che scendono nello stesso momento. Incrocio lo sguardo di George che mi rivolge un occhiolino, e mi soffermo un secondo di troppo su quello di Lando, e infatti sento le mie guance avvampare, come se ci fosse fuoco, e istintivamente abbasso lo sguardo sperando che non l'abbia notato. 

Si siedono al mio tavolo, e chiedono entrambi un cappuccino al cameriere. 

<<Buongiorno stellina, allora dormito bene?>>, prende la parola George, leggendo il menù.

Guardo di sottecchi Lando, e vedo che mi fa spallucce, rivolgendomi un sorrisetto malvagio. 

<<Sì tutto bene, ho seguito il tuo consiglio e sono andata a letto presto>>, mento, non scollando gli occhi da Lando, che intanto sta ridendo sommessamente. Gli rivolgo uno sguardo infastidito, e gli sussurro uno "smettila" a denti stretti.

<<Siete pronti per la gara?>> domando, rompendo il silenzio che si era creato. Non volevo far sorgere alcun dubbio a George riguardo ieri sera, anche se sono certa che Lando gli avrà raccontato tutto come suo solito. 

<<Anche se la gara andrà bene, penso che uscirò da quel circuito con gli occhi che vedranno solo le righe bianche, rosse e blu che sono disegnate a terra. Dio, quanto sono fastidiose>>, dice Lando, stropicciandosi gli occhi. 

<<Invece, penso che andrò ai box un pò prima, per assicurarmi che sia tutto apposto dopo il danno di ieri>>, continua George, guardando l'ora. 

<<E a questo proposito, mi sono ricordata che Zak ieri mi aveva detto di andare nei garage qualche ora prima, per parlare con i meccanici, e quindi colgo l'occasione per lasciarvi>> dichiaro, alzandomi di scatto dal tavolo. 

<<A dopo Ev, buona fortuna>>, mi incoraggia George, accarezzandomi la spalla. 

<<Di me non ti liberi>>, mi dice Lando, facendomi la linguaccia. Alzo gli occhi al cielo, e aspetto che le porte della hall si aprano. 

Raggiungo in velocità il circuito, sfrecciando tra i passanti e chiedendo ormai non so più quanti 'mi scusi' e 'permesso', per arrivare il più in fretta possibile. 

Il tempo, mentre parlavo con i meccanici, gli ingegneri e Zak dei danni che avevo fatto ieri, è volato, ed è già giunta l'ora di prepararsi per scendere in pista. Proprio mentre sto camminando nel corridoio che mi porta nel mio camerino ricevo un messaggio da Charles. 

"Tesoro mio, tra poco qui ci sarà la cerimonia, e c'è davvero tantissima gente. So che tra poco inizierà la gara, quindi volevo augurarti buona fortuna. Anche se non sono lì con te, ti penso sempre. Ti amo mon amour, e mi manchi tantissimo <3" 

Leggendo questo messaggio sento un sorriso ebete spuntarmi in faccia, e per un istante dimentico gli avvenimenti dei giorni scorsi. Gli rispondo in velocità, e vado a fare la preparazione. Una volta terminata raggiungo i miei genitori, che nel frattempo si sono sistemati nel garage McLaren, e resto a parlare con loro per una mezz'oretta. Non so come spiegarlo, ma quando sono qui mi trasmettono una forza incredibile, e sento veramente di poter tirare fuori il meglio di me. 

<<Ma è lui il tuo compagno di squadra?>>, domanda mia mamma, indicando il moro che sta dall'altro lato, con un 4 stampato sulla maglia. Faccio cenno di si a mia madre, e vedo che mi strizza l'occhio in segno di intesa. 

Ah, se solo sapesse. Ma forse è meglio così. 

Noto che accanto a Lando c'è George, e decido di fargli uno scherzo. Nessuno dei due mi nota, in quanto sono intenti a guardare qualcosa sul cellulare di George, e quando sono a pochi centimetri dalle loro teste, urlo "Bu!". 

Entrambi si girano di scatto, ma la loro espressione è seria, spaventata, sconvolta e perplessa allo stesso tempo. Il sorriso che avevo in volto scompare, e lascia spazio a della pura confusione. 

Si guardano per un istante, e George mi mostra lo schermo del suo telefono. 

Devo chiudere e riaprire gli occhi più volte per realizzare ciò che sto vedendo, mentre il mio cuore ha smesso di battere e io non so più cosa vuol dire respirare.

Charles e Charlotte si stanno baciando. 

Amore o velocità? || Lando NorrisWhere stories live. Discover now