Capitolo 1

13.8K 206 20
                                    

Parigi era più bella che mai.
Il sole di luglio splendeva nel cielo, dove non c'era traccia di una nuvola.
Ma tra le strade della capitale c'era qualcuno che non sopportava più il caldo, l'estate e il sole. E quel qualcuno ero io.
Vi starete chiedendo perchè non sopportavo più la stagione che tutti amano.
Beh ecco come stavano le cose: stavo sudando come un cammello e i mille sacchetti, che avevo collezzionato dopo un lungo pomeriggio di shopping, mi continuavano a scivolare giù dalle dita, che erano diventate rosse e, ovviamente, sudate.
Stavo maledicendo tutte le cose possibili in tutte le lingue che conoscevo, cioè 3, ma questi sono dettagli.
La mia borsa di pelle si continuava ad appiccicare al mio corpo sudaticcio e io cercavo di evitare le persone che mi venivano incontro, ed è una cosa molto difficile da fare a Parigi.
Ero proprio nel punto più affollato nel marciapiede quando sento il mio telefono squillare.
"AAAAA" grido arrabbiata.
Getto tutte le borse per terra e, dopo aver ricevuto qualche bella parola dai parigini di passaggio, rispondo al telefono.
"Pronto?" dico io spazientita
"Buongiorno, lei è la signora Camila Gomes?" mi chiede un signore dall'altra parte della cornetta.
"Sì, in cosa le posso essere d'aiuto?"
"Volevamo comunicarle che ha ottenuto il posto da giornalista sportiva e reporter nel club Paris Saint-Germain. Inizierà ad agosto, con l'inizio della nuova stagione"
"E ME LO DICE COSÌ? COME SE NULLA FOSSE?" penso io con la bocca aperta.
"Signora Gomes?" mi chiama il signore dato il mio silenzio: dovevo elaborare.
"Sì ci sono, scusi. Beh direi che è grandioso. Grazie mille! Non vedo l'ora di cominciare! Ah mi scusi, un altra cosa...mi chiami signorina per favore. Mi sento più a mio agio ecco" e dopo aver salutato cordialmente metto giù.
Sul mio viso si fa spazio un sorriso a 32 denti e inizio a saltare di gioia
"Ce l'ho fatta!!! Ce l'ho fattaaaa!!!" urlo, prendendomi qualche sguardo del tipo "t'appost?".
"Si rende conto signora?! Ce l'ho fattaaa!!!" dico ad una vecchietta di passaggio.
Lei mi guarda come se fossi pazza e poi mi sorride, e se ne va voltandosi numerevoli volte a guardarmi.

Dopo essere tornata in me riprendo le mie borse e mi dirigo verso casa.

Faccio delle acrobazie per prendere le chiavi e aprire la porta del palazzo senza far cadere i sacchetti, e finalmente entro in casa.

Il mio appartamento è piccolino ma lo adoro.
È perfetto per una come me, che è disordinata ma allo stesso tempo ordinata.
Tutti i miei amici mi "sgridano" per il disordine che c'è in casa mia, ma non capiscono che quello è il mio ordine.
Ogni cosa ha il suo posto, anche se quello della maggior parte è il pavimento, o il divano.
Tralasciando il mio "disordine", la mia casa è perfetta così come è e ogni volta che ci entro mi fa sentire a...casa?

Appena varco la soglia getto tutte le borse per terra e mi butto sul divano.
Accendo la televisione e capito sul canale del calcio, precisamente su una partita del Paris Saint-Germain.
Che coincidenza!
Rifletto sul fatto che tra pochi mesi sarei stata in quello stadio, a bordo campo, a intervistare alcuni dei più famosi calciatori.
Diciamo che di calcio non ne so molto, ma se ho ottenuto il posto vuol dire che quello che so va bene, no?

Dopo aver provato tutti i vestiti che mi ero comprata, mi vesto comoda e, soprattutto, leggera e decido di chiamare la mia migliore amica per comunicarle la grande notizia.
"Pronto?"
"Agnés?"
"Sì Cami, mi hai chiamata tu è ovvio che sono io"
"Scusa sono un po'...emozionata!"
"Non dirmi che ti sei rimessa con quello stronzo di Mathias?"
"Cosa? No! Ho una grande notizia per te..."
"VAI DIMMIII"
"HO OTTENUTO IL POSTO DA GIORNALISTA AL PARIS"
"COOOOOSA? MA SEI SERIA? CAMI SONO STRA FELICE PER TEEEE!!!! STASERA SI FA FESTAAA!!!"
"SIII!!! Chiama gli altri, venite da me"
"In quel buco di casa? No venite da me"
"Ei!!! La mia casetta è perfetta!"
"Ok ok. Però sistemala, so come sei fatta"
"Contaci. Ci sentiamo Agnés"
"A stasera"
Si chiude così la nostra telefonata e pensate che sono tutte così...
Dopo aver dato la notizia anche alla mia famiglia, mi rilasso per qualche ora e quando sono le 19 inizio a sistemare il "casino" e a preparare il cibo.

Sento il campanello suonare alle 20 precise, corro ad aprire e mi ritrovo tutti i miei più cari amici: Agnés, Dean, Denise, Scarlett e Nathan.
Avevamo tutti un regalo in mano e Agnés aveva in più una bottiglia di champagne, come se lei non sapesse che ne ho almeno 10 in cucina.

Appena apro la porta tutti mi vengono ad abbracciare e io esclamo scherzando "Andiamo ragazzi! Sapete che non sono una persona affettiva!"
Scoppiamo a ridere e Dean, che conosco da quando avevo circa 3 anni, mi abbraccia da solo stritolandomi con le sue braccia da cestista.
"Ahi mi fai malee" dico io ridendo.
Lui lascia la presa e mi scompiglia i capelli, facendomi sentire bassa.
"Perchè devi essere così alto?" gli chiedo guardandolo negli occhi
"Perchè devi essere così bassa?" ribatte lui guardandomi a sua volta.
"Ehi! Io sono perfettamente nella media! L'ultima volta che mi sono misurata ero 1 metro e 70 preciso!" mi difendo incrociando le braccia.
Dopo due secondi di silenzio scoppiamo tutti e due a ridere.
"Raga venite! Dobbiamo aprire lo champagne!" dice Denise dal salotto.
Quindi noi raggiungiamo gli altri.

Agnés aveva la bottiglia in mano e Scarlett e Nathan avevano già deciso la musica da sparare a massimo volume dalla cassa della mia grande televisione.
Ci avviciniamo tutti alla bionda con lo champagne e prima di stappare, Agnés urla "A Camila e al suo nuovo futuro!!!"
"Salute!!!" rispondiamo noi in coro e alziamo i nostri calici al centro felici.

BLESSED || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora