Capitolo 21

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Ero sola.
La strada era illuminata da un solo lampione, che si accendeva e si spegneva.
Stavo camminando per il marciapiede deserto quando sento dei passi.
Mi giro impaurita ma non vedo nessuno.
I passi si avvicinano e io non sapevo che fare.
Poi sento qualcuno sussurrare.
"Camila...camila"

Mi sveglio di colpo, in affanno.
Era solo un terribile incubo.
Quindi mi risdraio e mi tranquillizzo.
Ma la mia tranquillità svanisce quando mi rendo conto di dove fossi.
"Buongiorno fiorellino"
"Che cazzo ci faccio io qui?" esclamo alzando in piedi e camminando per la stanza.
"Non ti ricordi proprio niente? Non eri nemmeno ubriaca, allora hai proprio la memoria di un pesce rosso"
"Aspetta un momento" dico avvicinandomi al calciatore e incrociando le braccia.
"Ma noi ci siamo baciati?"
Lui ridacchia.
"Più precisamente, tu mi hai baciato" dice marcando il "tu".
"Mhhh...no. Tu mi hai baciata" ribatto in tono di sfida.
Ci avviciniamo sempre di più e la sua mano si posa sul mio gomito.
"Non penso proprio" ribatte lui
Senza darmi tempo di rispondere, mi bacia.
Era un bacio dolce e morbido.
"Ora ti ho baciata io" sussurra sorridendo.
Io non riesco a non arrossire e mi stacco da lui.
Esco dalla camera e vado al piano di sotto, ormai (purtroppo) conoscevo casa sua.
"Ei dove vai??" mi chiede Neymar dalle scale.
"Volevi dire, dove andiamo?" rispondo sorridendo.
Sul suo viso compare un ghigno soddisfatto e mi segue.
"Preparati, e fai veloce" gli ordino sedendomi sul divano.
"Sissignora" dice lui facendo il saluto militare.

Dopo 5 minuti, spunta in salotto facendomi saltare in aria.
"Ma sei matto?? Farmi spaventarmi così? Per poco non lanciavo il telefono...stavo scrivendo a mia madre" lo rimprovero io.
Ma in fondo mi ero divertita.
"Stai zitta che ti è piaciuto" mi dice porgendomi la mano per aiutarmi ad alzarmi.
"Forse" ammetto afferrando la sua mano piena di anelli.

"Allora mi vuoi dire dove stiamo andando??' mi chiede il brasiliano spazientito.
"Lo vedrai quando saremo arrivati"
Aveva tenuto la sua mano sulla mia coscia per tutto il viaggio e, potete capire, che per me era abbastanza difficile rimanere concentrata sulla strada.
Quindi, dopo aver rischiato la vita un po' di volte, imbocco la strada che portava alla nostra destinazione.

"Perchè siamo in un maneggio?" mi chiede una volta essere sceso dalla macchina.
"Lo capirai"
"AAAA la smetti di fare suspense??" esclama Neymar ridendo.
"No, mi piace vederti soffrire dalla curiosità" rispondo io ridacchiando.
"Ti odio" mi sussurra mettendomi un braccio sulle spalle.

Mentre camminavano verso le scuderie, incontravo molte persone che conoscevo e mi guardavano stranite oppure rimanevano a bocca aperta.
Non so se erano scioccate dal fatto che ero con Neymar Jr o che finalmente ero tornata.

La porta delle scuderie era aperta quindi ci entro, seguita dal calciatore.
"Ora mi spieghi cosa ci facciamo in un maneggio??"
"Ok ok" dico sbuffando.
"Diciamo che è un po' complicato, ma proverò a spiegartelo in modo più semplice possibile" gli anticipo io.
Lui annuisce e si appoggia ad una colonna, guardandomi curioso.
"Io ho cavalcato da quando avevo circa 5 anni. Ero, modestamente, molto brava. L'equitazione era la mia vita. Quando non studiavo ero qui. Saltavo fino a 1 metro e 40, che nell'equitazione è piuttosto alto. Ma quando avevo 19 anni, ben 7 anni fa, ho avuto un terribile incidente"
Il viso di Neymar assume un espressione triste, preoccupata e dispiaciuta.
"Durante una gara sono caduta male e mi sono rotta tibia e gomito. Mia madre ha venduto il mio cavallo e da lì, sia perchè ero arrabbiata con mia madre sia perchè ero rimasta spaventata dall'incidente, ho smesso di andare a cavallo. Non mi fraintendere, adoro i cavalli, ma non riesco proprio a salirci"
Alla fine della mia spiegazione avevo gli occhi lucidi e il calciatore se n'era accorto, infatti senza esitare, mi abbraccia.
Mi sentivo al sicuro tra le sue braccia.
"Grazie" sussurro io, appoggiando la guancia sulla sua spalla.
"Scusa, non volevo riaprire una ferita" mi dice una volta finito l'abbraccio.
"No figurati. Tanto prima o poi avrei dovuto dirtelo" lo tranquillizzo io, sorridendo.

"Allora, ora ti faccio vedere il mio amore. È qui, perchè dopo che mia madre l'ha venduto, il maneggio l'ha ricomprato pensando che tornassi. Non sono tornata, ma alcune volte mi intrufolavo di sera solo per vederlo" gli dico, mentre lo portavo verso il box del cavallo in questione.
"Eccolo" dico fermandomi davanti a un box con sulla targhetta il nome "Lord"
"Wow" esclama Neymar ammirando il cavallo grigio.
Il suo mantello era "maculato", con delle sfumature tra il bianco e il grigio.
Insomma, era stupendo.
Apro la porta scorrevole del box e ci entro.
"Ciao amore" sussurro al cavallo, che mi viene incontro appoggiando il suo testone sulla mia spalla.
"Aww mi sei mancato pure te. Era da tanto che non venivo a trovarti vero? Mi dispiace bello" dico a Lord facendo la vocina carina che si fa quando parli agli animali.
Ero persa ad accarezzarlo sul muso e a calmarlo, dato che chiudeva gli occhi, quando una voce alle mie spalle mi fa girare.
"Ti sei mica scordata di me?" chiede Neymar ridendo.
"No no. Scusa...è che...era da tanto che non lo vedevo" gli dico spostando la pesante testa del cavallo dalla mia spalla.
"Tranquilla"
"Grazie"
Eravamo persi ognuno negli occhi dell'altro, ma qualcuno arriva a interrompere il nostro momento.

"Camila Gomes? Sei proprio tu?" chiede una voce che riconosco immediatamente.
"Sarah???" esclamo felice e incredula.
Supero il calciatore, esco dal box e mi ritrovo davanti la ragazza con cui ho passato anni a divertirmi in maneggio.
"Siiii" urla la ragazza, dai stupendi occhi azzurri.
Mi corre incontro e io la prendo a braccia aperte.
Ci stavamo stringendo così forte che siamo cadute su un mucchio di paglia.
"Ahh mi sei mancata da morire" dice Sarah, staccandosi da me.
"Pure tee"
"Fammi vedere il gomito. Non hai più la cicatrice vero??" mi chiede la riccia, prendendomi il braccio.
"Sisi tranquilla. Si vede a malapena, sono passati 7 anni..."
"Oh Cami non hai idea di quanto eravamo preoccupati per te. Poi non ti abbiamo più vista, Lord era stato venduto...abbiamo pensato al peggio. Ma eccoti qui! Sei tornata!"
"Si ecco...a proposito...non è che sono proprio tornata..."
"Non tornerà in sella" finisce la mia  frase Neymar.
Sarah si gira verso di lui e si alza subito in piedi.
"Oh scusa non ti avevo visto. Piacere, Sarah Johnson...sì sono americana" gli dice porgendogli la mano.
"Molto lieto. Neymar Junior, puoi chiamarmi solo Neymar"
"Ah quindi c'è anche un Senior?"
"Sì, mio padre"
"Ah ecco...ma, lui che ci fa qui?" mi chiede Sarah indicando il brasiliano con l'indice.
"È un mio amico. Lavoriamo insieme. Io sono una giornalista sportiva e lui è un calciatore" le spiego.
"Seh...un amico" mi sussura la ragazza facendomi arrossire.
"Vabbè, è stato un piacere ragazzi. Cami, non vedo l'ora di rivedere te e Lord insiemeee" esclama sorridendo e se ne va saltellando felice.
Io mi giro verso Neymar ridendo "Spruzza energia da tutti i pori"
Lui annuisce ridendo.

"Che si fa?" mi chiede il calciatore, dopo avergli fatto fare amiciza con il mio cavallo.
"Devi imparare a fare lo scudiere, mi sembra ovvio"
Lui alza gli occhi al cielo e mi segue sbuffando.
Gli passo una corda e prendo il mio baule con le mie cose.
Ma appena mi giro trovo il brasiliano con un cappello da cowboy in testa che fa roteare la corda come un lazo, lanciando qualche urlo da cowboy.
A quella scena scoppio a ridere e scuoto la testa divertita.

Era proprio un coglione.
Ma a me piacciono i coglioni.
Cazzo se mi piacciono.
Non so, hanno quel qualcosa che mi fanno andare in palla.
Forse perchè sono simpatici?
O perchè ci provano spudoratamente?
Non ne ho idea.
Fatto sta che perdo la testa per ragazzi come lui.
Penso che si fosse capito.

BLESSED || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora