Capitolo 14

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Mancavano poche ore ad una partita importante, Paris Saint-Germain - Nantes, e io ero, come sempre emozionata.

Ero al calduccio nella mia Audi nuova di pacca e, accompagnata dalle hit del momento, mi stavo dirigendo verso il centro del club.

Quella sera faceva davvero freddo e pure con dieci strati di vestiti stavo congelando.
Avevo almeno due magliette termiche, la camicia, il maglione di lana, un cappotto ricoperto di pelo all'interno e una sciarpa lunghissima.
Riuscivo a malapena a muovermi e appena facevo qualcosa di più faticoso sudavo come un cammello.
Per non parlare degli stivali che avevo deciso di mettere.
Erano i più eleganti che avevo ma erano così scomodi che riuscivo a sentire le mie dita chiedere aiuto.

Scendo dalla macchina e, sistemandomi il cappello, mi fiondo all'interno.
Appena metto piede nel centro il mio corpo si surriscalda immediatamente e mi tolgo il cappello, la sciarpa e il cappotto di fretta.
"Oh ciao Emilie!" saluto la ragazza dietro alla reception.
"Ciao Camila! Pronta per stasera?" mi chiede sorridendo Emilie.
"Come ogni sera!" le rispondo sorridendo a mia volta.
"Camila aspetta!" mi chiama la bionda, facendomi uscire di corsa dall'ascensore prima che si chiudesse.
"Il mister mi aveva detto di dirti che oggi andrai allo stadio sul pullman insieme alla squadra"
"Ah...ehm, va bene, grazie" dico io sorpresa.

"Ogni giorno se ne inventano una nuova" pensa tra me e me, mentre entravo nel mio ufficio.

Appeno entro, noto un sacchetto sulla mia scrivania.
Lo apro e trovo una maglia con il numero 7 di Mbappé.
Rimango abbastanza stupita dal regalo, ma poi noto un bigliettino attaccato al sacchetto.

"Anche se fa troppo freddo per metterla, tienila come portafortuna.
Non sono più bravo a scrivere poesie, quindi ti dedicherò un gol, contenta?"

Mentre lo leggo, la mia bocca si allunga in un sorriso e la mia prima reazione è stata quella di andare alla finestra per far vedere al mio amico che avevo aprezzato il regalo.
Mi avvicino alla vetrata e, purtroppo, non c'era quasi nessuno al campo.
Guardo l'ora.
Mancavano solo 15 minuti alla partenza, quindi metto la maglietta nella borsa e dopo essermi sistemata il trucco, mi fiondo giù dalle scale.

Faccio un ultimo saluto ad Emilie ed esco.
Davanti all'entrata era parcheggiato il grande pullman della squadra e i calciatori erano pronti per salirci.
"Ei, scusate, devo passare...oh ciao, ciao anche a te, già vi conosco tutti...permesso" cerco di farmi spazio tra giocatori e non.
Quando finalmente riesco a salire a bordo, noto che il posto in prima fila era occupato.
Io soffro molto di auto quindi se non stavo davanti richiavo di sentirmi male poco prima della partita.
"Eh no, non avete proprio capito. Spostatevi da quei posti o vi sposto io!" esclamo cercando di raggiungere i sedili davanti.

Ovviamente chi ci trovo seduto, bello e comodo, se non Neymar?
Vicino al suo amico Messi...

Lo guardo e faccio un sospiro profondo.
"Buonasera, potresti gentilmente spostarti?" gli chiedo mostrando un sorriso falso.
"Perchè dovrei? Sono arrivato prima io" ribatte il calciatore lanciandomi uno sguardo si sfida.
"Ti conviene spostarti, a meno che tu voglia il mio vomito addosso"
"Ho una soluzione"
"Illuminami"
"Siediti sulle mie ginocchia, così siamo contenti tutti e due, giusto?"
Io faccio una smorfia di disgusto e scuotendo la testa dico "Lo saresti solo tu. Ora spostati, ultimo avviso"
Ma lui non si muove di un millimetro e continua a guardarmi dritto negli occhi.
Io non stacco lo sguardo, anche se mille brividi mi percorrevano la schiena.
"Cosa vuoi fare? Una sfida di sguardi?" dico io sarcasticamente.
Lui resta in silenzio ed è l'argentino affianco a lui a interrompere quel momento di tensione.
"Mi sposto io, facciamo prima" dice Lionel, alzandosi.
"No, se non si alza lui allora sarò costretta ad usare le maniere forti" dico io mantenendo gli occhi dritti sui suoi.
"Voglio proprio vederti" mi provoca Neymar.
"Camila, prendi il mio posto. Tranquilla a me non cambia niente" dice stufo Lionel.
Io scusandomi con il calciatore mi siedo.

Il pullman parte e io sento lo sguardo del brasiliano su di me.
Quindi mi giro e gli dico "Ora vorrei ascoltare la musica, quindi non disturbarmi"
"Grazie" aggiungo io sorridendo falsamente.
Mi metto le cuffiette, ma per tutto il viaggio non riuscivo a concentrarmi per niente sulle canzoni, non con Neymar affianco.

"Un grande benvenuto a tutti i tifosi che ci stanno guardando da casa. Oggi al Parco dei Principi, si scontreranno Paris Saint-Germain e Nantes. Si sentono già i cori dei tifosi, di sicuro si staranno riscaldando! Mi aspetto di sicuro un match di alto livello, cosa ne pensi Philippe?"

"Beh di certo in campo scenderanno due squadre forti e che vogliono guadagnarsi tre punti, quindi credo che si sarà molta competitività fin dall'inizio. Ora stanno per entrare in campo le formazioni, quindi passo la linea alla cabina"

I calciatori escono uno ad uno sull'erba e, dopo aver fatto le solite foto ed essersi stretti le mani, si inizia.

La partita si conclude 3 a 1 per il Paris, con la doppietta di Mbappé, che al primo gol è venuto dritto da me per abbracciarmi.
Mi sono sentita veramente speciale in quel momento: avere un amico che ti dedica un gol non è poco.

A fine partita, sono corsa in campo per andare a congratularmi con Kykian.
Una telecamera punta verso di noi, quindi mi viene dato un microfono.
Con voce affannata e stanca dagli urli della partita, inizio a parlare alla televisione, con il braccio del francese sulle spalle.
"Eccoci qui a fine partita! Il Paris si è guadagnato un altra vittoria! Qui al mio fianco ho il protagonista di questa partita, Kylian a te la parola"
"Beh è stata dura, ma ce l'abbiamo fatta quindi sono contento, soprattutto per i due gol che ho fatto e la squadra-"
Ma viene interrotto dai suoi compagni che gli strappano il microfono dalla mani e iniziano ad urlare e saltare gioiosi.
Io guardando questa scena, non riesco a trattenere un sorriso e decido di partecipare anch'io al festeggiamento.

Gli spalti si erano svuotati, i calciatori erano andati negli spogliatoio e io ero fuori dallo stadio a congelare.
I giocatori iniziano ad uscire chiacchierando e io decido di aspettare ancora un po' prima di salire sul pullman, che sarebbe stato praticamente vuoto dato che le macchine dei calciatori erano state portate fuori dallo stadio.
Ero appoggiato ad un pilastro, ad osservare la luna.
"Com'è bella vero?" sento all'improvviso.
Mi giro e ritrovo Neymar, che si era appoggiato nella mia stessa posizione un metro da me.
Io decido di non reagire e di stare in silenzio, continuare ad ammirare la luna splendente.
"Sei stata bravo, stasera" dico io timidamente.
"Grazie" sussurra lui, avvicinandosi un po' a me.
"Camila, scusa per la faccenda del pullman...è stato abbastanza imbarazzante"
"Già, ma non fa niente. Ero un po' scossa da quello che è successo tra di noi qualche giorno fa...o meglio, che stava per succedere" dico senza staccare gli occhi dal cielo.
"Ah si, giusto...ecco, mi dispiace. Non volevo metterti a disagio"
"Non è stata colpa tua...è stata di entrambi"
Poi silenzio.
Eravamo spalla a spalla, tutti e due incantati dalla luna.
Ad interrompere il silenzio è Neymar e lo fa dicendo una cosa che non mi sarei aspettata.
"Vuoi venire da me?"
"Cosa?!" esclamo girandomi a guardarlo.
"Ti posso dare un passaggio" dice lui passandosi una mano tra i capelli.
"No non hai detto questo" ribatto io.
"Tu sei da sola a casa, io pure. Se vuoi puoi stare da me, diciamo che di posto ne ho"
"Non credo che sia una buona idea" dico io abbassando lo sguardo.
"Perchè? Vuoi davvero tornatene a casa da sola? In una sera fredda come questa?"
Detto così era quasi convincente.
"Non so Neymar..."
"Andiamo, consideralo come uno scusa, dopo quei momenti..."

Lo guardo negli occhi.
Dannazione che belli che sono.
Mi incantavano ogni volta.
Sembrava onesto.
"Va bene, ma solo per questa notte" cedo io.
"Perfetto, allora andiamo in macchina"
Mi guida verso la sua auto, e in quel breve tragitto le nostre mani si sono sfiorate molte volte.
Avevo freddo, quindi stavo il più vicino possibile al calciatore.

BLESSED || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora