Capitolo 29

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Mancava solo un giorno a San Valentino e Parigi si era riempita di coppie di innamorati turisti.
Devo ammettere che fino all'anno scorso odiavo questo giorno.
Sono dell'idea che ti fa sentire ancora più single, poi vivendo a Parigi, la citta degli innamorati, è davvero una tortura.
Ma quest'anno avevo qualche possibilità di ricevere fiori o cioccolatini...più cioccolato che fiori.

Appena entro al centro, noto che non c'era Emilie alla reception, al suo posto c'era un ragazzo piuttosto paffuto con dei grandi occhiali squadrati.
"Non c'è Emilie?" gli chiedo io.
"Ehm...o-oggi no" balbetta lui, sistemandosi gli occhiali.
"È il tuo primo giorno?"
"P-più o meno...m-i hanno assunto da poco, c-come sostituto di Emilie" mi spiega lui, asciugandosi le mani sudate sulla maglietta.
"Ehi, stai tranquillo...qui si sta benissimo" lo tranquillizzo io e lui mi sorride, poi mi porge la mano presentandosi.
"Mi chiamo Paul, vengo da Londra"
Io gli stringo la mano, ignorando il sudore.
"Ahh da Londra eh? Sei una spia dell'Arsenal vero?" dico parlando in inglese con l'accento britannico.
Lui scoppia a ridere e poi mi chiede timido "T-tu come ti chiami?"
"Camila...Camila Gomes"
"Oh...beh...s-sei proprio bella C-camila" dice lui arrossendo.
"Grazie" dico io sorridendogli.
Vedo che la sua bocca si spalanca alla vista di qualcosa, infatti mi giro e trovo Neymar che era appena arrivato.
"Ciao bella" mi saluta lui, facendomi l'occhiolino.
Mi abbraccia e io gli sussurro "Solo un abbraccio, ricordati"
Lui si stacca e annuisce.
Fa un cenno anche a Paul, che per poco non sviene, e si dirige al campo seguito dal suo staff.
"Q-quello che ti ha appena abbracciata era...Neymar?!" esclama il ragazzo guardandomi scioccato
"Già...ora vado, vedi di non svenire quando vedrai Messi" scherzo io andando verso l'ascensore.
"Ci proverò" grida Paul.

Appena entro nel mio ufficio, vengo investita da un aria gelida.
"perchè fa così freddo?" penso io.
Quindi vado a controllare se il calorifero fosse accesso e noto che la manopola era rotta.
Perfetto.
Qualcuno qui vuole farmi morire di freddo.
Borbottando tra me e me, vado a cercare Jean-Claude Blanc, uno dei dirigenti nonchè il mio capo.
Giro per tutta la struttura ma non lo trovo.
Mi rimaneva solo un posto dove controllare: il campo.
Quindi mi dirigo verso il campo d'allenamento coperto.
Appena entro da uno dei portoni, vengo avvolta da un calore piacevole.
Tutti si stavano allenando e io non trovavo nemmeno lì il mio capo.
Quindi vado dal mister e gli chiedo "Sa dov'è Blanc?"
"Oggi mi ha detto che non veniva, c'è qualche problema?"
"Sì, nel mio ufficio non va il riscaldamento" spiego io.
"Oh andiamo, un po' di freddo cosa vuoi che sia! Resisti un giorno dai Camila" mi rimprovera lui.
Io faccio una smorfia di disapprovazione e mi volto per andarmene.
Mentre camminavo lungo il bordocampo per uscire, mi arriva un pallone proprio sul sedere, mi guardo intorno per cercare di capire chi fosse stato e vedo Neymar che alza il braccio facendo finta di scusarsi "Scusa! Non ti avevo vista!"
Io gli faccio un amichevole dito medio e me ne vado.
Torno nella mia cella frigorifera e inizio a lavorare, lamentandomi del freddo.

Appena scoccano le quattro, spengo il computer e le luci ed esco di corsa dall'ufficio.
"Perchè questa fretta?" sento dire da una voce femminile alle mie spalle.
Mi giro e con mia grande sorpresa trovo la mia amica Denise.
"Denniiii" esclamo andando ad abbracciarla.
"Che ci fai qui?" le chiedo
"Non avevo niente da fare e ho pensato di passare a salutarti" risponde lei
"Da quanto tempo che non ci vedevamo! Ti va di fare un giro?" le propongo io mentre camminavano per i lunghi corridoi.
"Se mi va di incontrare i calciatori? Ovvio! Andiamo!" esclama Denise facendomi ridere.

Appena la rossa vede i giocatori, mi dice a bassa voce "Ma quindi c'è anche Messi? E Di Maria? No aspe...e Paredes??"
"Sì Denni, ci sono tutti" rispondo io calmandola.
Vedendo un gruppetto di calciatori che si stavano riposando, decido di andare a farli conoscere a Denise.
"Ragazzi, questa è Denise, una mia amica"
Tutti la salutano e lei inizia a parlare freneticamente di quanto fosse emozionata e di suo padre che era un calciatore...insomma, gli ha raccontato tutta la sua vita.
Mentre Denise ammorbava i calciatori con le sue parole, io decido di lasciarla sola per andare a cercare Neymar.
Lo vedo mentre si stava allenando con Messi e Mbappè a tirare i rigori.
Dato che non volevo disturbarli, sono rimasta a lungo a osservarli calciare il pallone.

Quando finiscono l'allenamento, affianco Ney, che sudato era ancora più bello.
"Cosa fai stasera?" gli chiedo io.
"Credo niente, perchè?" mi risponde lui dissetandosi con una borraccia.
"Magari possiamo fare qualcosa" propongo io alzando le spalle.
"Mhh non so, sono un po' stanco. Piuttosto, fai in modo di essere libera domani sera"
Detto così va verso gli spogliatoi, senza darmi spiegazioni.
Io provo a estrargli informazioni fino all'ingresso dello spogliatoio, ma lui resta impassibile.
Che cosa aveva in mente?

Spazio autrice ♡
Eii come va?
Spero che la storia vi stia piacendo :))
Non so se lo sapete, ma purtroppo oggi il Brasile ha perso contro la Croazia ai quarti di finale per la coppa del mondo.
Sembra che questo fosse l'ultimo mondiale del nostro amato Neymar (speriamo di no) e non so voi ma a me ha messo un po' di malinconia...speriamo che si riprenda💪🇧🇷❤️

BLESSED || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora