Capitolo 24

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Appena arrivo nell'ingresso del centro, trovo Dean che camminava avanti e indietro.
Quando mi vede si pianta sul posto e mi viene incontro.
Mi abbraccia con tutta la sua forza e mi dice "Menomale che stai bene"
Mi stacco da lui e rispondo ridendo "Cosa pensavi mi fosse successo? Rapita dagli alieni?"
"Stai scherzando?" mi chiede serio Dean.
"Hai idea di quanto fossi preoccupato? Ti avevo detto di avvisarmi quando saresti tornata a casa. Non l'hai fatto. Ti ho chiamata e non hai risposto. Per un giorno intero ho continuato a chiamarti e per dover sapere che fossi ancora viva sono dovuto venire qui di persona!" esclama il mio migliore amico.
Era arrabbiato, e lo avevo capito perchè quando si arrabbiava si passava sempre le mani tra i ricci.
"Avevo il telefono scarico! Stava piovendo a dirotto e mi sono fatta dare un passaggio per tornare a casa!" ribatto io.
"No, non sei tornata a casa. Ti ho cercata e non c'eri. Dove sei stata Camila?"
"Ah quindi mi hai praticamente stalkerata! Non sono affari tuoi dove sono stata!"
"Sì che lo sono! Ma non lo capisci? Mi sto preoccupando per te! Sei la mia migliore amica!"
"Ho 26 anni Dean! Ho un lavoro, una casa, so badare a me stessa! Non sei mia madre! Nemmeno a lei scrivo così tanto! Dove sei? Cosa fai? Quando vai? Lasciami vivere Dean!" sbotto io.
Odiavo arrabbiarmi con lui.
Infatti capitava raramente, e spesso risolvavamo subito.
I suoi occhi diventano lucidi e mi si avvicina.
"So che eri con Neymar. Perchè non me l'hai detto?"
"Perchè non ti devo dire ogni ragazzo con cui vado a letto" rispondo fredda io.
"Va bene Camila. Ho capito. Non te ne frega niente di me. Ora hai la tua bella vita e non te ne importa un cazzo se il tuo migliore amico sta in ansia per un giorno intero per te. Scusami se mi preoccupo per te" dice quasi sibilando tra i denti stretti.
"Buonanotte Dean" ribatto io incrociando la braccia.
Lui mi guarda male e se ne va.

Wow.
Avevo appena litigato con il mio migliore amico.
E stavolta era un litigio bello tosto.
Sì, forse ero stata troppo dura con lui ma non poteva assillarmi così.

Resto seduta su un divanetto nell'atrio ad aspettare i calciatori e intanto guardo il cellulare.
Avevo dieci chiamate perse da parte di Dean, due da parte di Agnés e venti messaggi.
In effetti avrei potuto rispondere a qualche messaggio, ma ero troppo impegnata a capire i miei sentimenti.

Finalemente arriva Neymar, seguito da altri quattro calciatori.
"Alla buon'ora!" esclamo affiancando il brasiliano.
"Oh senti, ci vuole tempo per avere questo"
dice indicandosi.
Io scoppio a ridere e gli dico a bassa voce "Allora va bene"

Saliamo in macchina e lui gira la chiave, facendo partire il motore.
Esce dal parcheggio e si dirige sulla autostrada che porta alla capitale, dato che il centro sportivo era fuori città.
"Chi c'era che ti voleva parlare?" mi chiede Neymar.
"Dean" rispondo girando la testa verso il finestrino.
"Ancora lui? È un po' appiccicoso il ragazzo"
"Oh guarda, non dirlo a me" dico abbassando lo sguardo.
"Che è successo?" mi chiede il calciatore.
"Niente" mento io sistemando una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
"Camila, lo sai che mi puoi dire tutto"
Mi mette una mano sulla coscia e io incrocio il suo sguardo, sorridendogli.
"Abbiamo litigato. Gli ho detto che non dovevo dirgli tutto quello che facevo. Lui si è offeso dicendo che si stava solo preoccupando. Poi quando ti ho nominato è andato fuori di testa"
"Capito...mi dispiace Cami. So quanto è importante per te"
"Sì, lo è. È davvero molto importante per me e non ce la faccio a perderlo. Solo che molto probabilmente non mi vorrà più vedere. Non sono stata carina"
"Magari tu sei stata un po' dura, ma lui capirà il perchè. Si preoccupa per te e fa bene...insomma, è come lasciare un leone in città. È impossibile che non ti notino"
"Ney!" esclamo io tirandogli una gomitata.
"Che c'è? È vero!" dice lui alzando le spalle.
Scoppiamo tutti e due a ridere e lui mi passa una mano tra i capelli.
"Sei stupenda" mi dice osservandomi.
"Grazie, ora guarda la strada idiota!"
"Va bene va bene! Io ti faccio un complimento e mi tratti così! Dovresti dire 'Grazie Neymar, pure tu sei bello, divertente e soprattutto bravissimo a giocare a calcio. Infatti mi hai fatto tanti di quei tunnel!'" dice lui imitando la mia voce.
"Stai zitto che non è vero! Poi la mia voce non è così" ribatto io incrociando le braccia.
"Sì invece! È tutta acuta" scherza lui raggiungendo note altissime.
"Così sembro una gallina a cui stanno tirando il collo! La mia voce è normale"
"Se lo dici te" dice Neymar alzando le mani dal volante in segno di arresa.

Ferma la macchina davanti al mio palazzo e io slaccio al cintura.
"Grazie del passagio" lo ringrazio io aprendo la portiera.
Stavo per uscire quando lui mi tiene per il polso, quindi mi giro di scatto.
"Vieni qua" mi dice facendomi segno di tornare nella macchina e io ubbidisco.
Mi prende il viso con una mano e lo avvicina al suo.
Mi lascia un dolce bacio sulle labbra e poi mi abbraccia.
"Ti voglio bene" gli sussurro.
"Pure io"
Una volta finito l'abbraccio, esco definitivamente dall'auto ed entro nel portone dell'antico condominio.

Appena arrivo nel mio appartamento, butto la borsa e la giacca sul divano, mi strucco e mi butto sul letto.
Accendo la televisione e resto sveglia fino a tardi, finchè non mi addormento sfinita.

BLESSED || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora