Capitolo 6

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Mi infilo la camicia e la gonna a tubino nera.
Indosso le mie scarpe Valentino e mi guardo per l'ennesima volta allo specchio.
Ero pronta fuori, ma dentro non lo ero per niente.
Dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua per evitare un attacco d'ansia, esco di casa e mi dirigo verso la macchina.

Man mano che mi avvicinavo allo stadio, vedevo la luce che emanava in cielo.
Se era stupendo all'esterno, potete immaginare l'interno.

Parcheggio la macchina affianco ai pullman della squadra e mi dirigo verso l'entrata per lo staff.
Gli spalti erano già pieni di tifosi che con i loro cori facevano aumentare l'adrenalina di questo posto.
Percorro il corridoio per entrare in campo e vedo che c'erano già alcuni giocatori che discutevano delle diverse tattiche.
Non trovo Kylian ma riconosco Marco Verratti, il centrocampista italiano.
Stava parlando con il difensore Hakimi ed era abbastana divertente vedere la differenza di altezza tra i due.
Loro mi vedono e mi salutano con la mano, quindi io ricambio.
Cammino spedita verso il campo e appena metto piede sull'erba mi sento rinata.
Era come se il campo mi avesse dato la forza di mostrare tutto quello che avevo studiato e ripassato per arrivare fino a qua.

I giocatori delle due squadra si schierano su un unica linea, come all'inizio di ogni partita, e dopo aver scelto il lato, si inizia.

La partita finisce 2 a 1 per il Paris, con doppietta di Neymar.
Appena tutti i giocatori si dirigono verso gli spogliatoi, l'autore dei due gol viene verso di me per farsi intervistare.
Osservo meglio il suo modo di camminare: non l'avevo mai visto bene.
Si affianca a me e io leggo la prima domanda.
Appena lui inizia a rispondere, io alzo lo sguardo dal foglio e lo guardo dritto negli occhi.
Sento una sensazione strana allo stomaco e un brivido percorrermi la schiena.
Non avevo mai notato che i suoi occhi erano verdi e che avesse degli orecchini da tutte e due le parti.
Mi perdo nei suoi occhi e mi sentivo in paradiso: il suo modo di parlare, i suoi occhi, le sue labbra mi hanno fatto distrarre da tutto il resto in un attimo.
Ero così persa nei miei pensieri che non mi ero accorta del silenzio imbarazzante che si era creato dopo che Neymar aveva finito di rispondere.
Leggermente a disagio, continuo con le domande e a ogni suo movimento le farfalle nello stomaco si facevano sentire.

Stava davvero succedendo?
Mi stavo...innamorando?
No impossibile.
Io non credo neanche al colpo di fulmine.
Figuriamoci con un calciatore che non avevo mai incontrato prima.

Quando l'intervista finisce e le telecamere smettono di riprendere, Neymar mi porge la mano.
"Piacere, sono Neymar Da Silva Santos Junior"
Noto subito che parla un francese non molto sciolto, quindi decido di parlargli più lentamente.
"Wow un nome più lungo no?" dico senza pensarci e subito dopo aver realizzato quello che avevo detto, me ne pento.
Lui capisce il mio imbarazzo e scoppia a ridere dicendo "Tranquilla, lo so pure io. Infatti mi faccio chiamare solo Neymar Jr, o Neymar, o Ney per gli amici"
Ma io mi ero fermata al "tranquilla", il suo sorriso mi aveva incantata e non avevo sentito il resto della frase: ero troppo impegnata ad osservare la sua risata contagiosa.
Infatti rido pure io e poi mi presento "Camila Gomes, sono la vostra nuova reporter"
"Avevo intuito. Stai facendo un bel lavoro. Peccato che non ti abbia mai visto al centro, venivi tutti i giorni?" mi chiede corrugando leggermente le sopracciglia.
"Non proprio. Sono venuta al campo d'allenamento solo il primo giorno, ma non c'eri...o almeno così mi aveva detto Kylian" gli spiego senza staccargli gli occhi di dosso.
"Aaah quindi hai già conosciuto il nostro Kylian?" mi chiede ridendo.
"Direi di sì. Siamo piuttosto amici, è un tipo a posto" dico alzando le spalle.
"Ah davvero? Strano che non mi abbia parlato di te. All'allenamento non smette mai di parlare!" esclama divertito.
"Invece lui mi ha detto di te, la prima volta che ci siamo incontrati. Sei brasiliano no?"
"Sì, brasiliano doc. Anche tu?"
"Più o meno. Vengo da una famiglia brasiliana ma sono nata qui a Parigi"
Il suo viso si illumina quando sente le mie origini e mi chiede emozionato "Quindi sai parlare portoghese??"
"Sì"
Fa un sospiro di sollievo e mi inizia a parlare in portoghese.
Io lo fermo subito
"Ehi ehi vai piano! È da molto che non parlo portoghese, vai con calma!" esclamo ridendo, e lui fa lo stesso.
"Desculpa linda" [Scusa bella]
A quel complimento le mie guancie sembrano fuoco e il calciatore sembra essersene accorto dato che scoppia a ridere.
"Beh ora vado, ci vediamo Camila!" mi dice Neymar allontandosi.
"Ci vediamo Neymar Da Silva Santos Junior!" esclamo scherzando e lui scoppia a ridere.

Non avevo ancora assimilato il tutto: avevo parlato con Neymar Jr.
Non mi ero mai accorta di quanto fosse carino e simpatico.
Per non parlare di quegli occhi...e del suo sorriso...e la suo voceee.
Ero andata, decisamente.
Ma i miei pensieri vengono bruscamente fermati dalla mia coscienza.
Non dovevo farlo.
Non dovevo cadere un'altra volta ai piedi di un ragazzo.
E soprattutto di un ragazzo che avevo visto per la prima volta.
E come se non bastasse quel ragazzo era Neymar, proprio lui, in carne ed ossa.
Tutti sanno, pure io, che l'attaccante è famoso per essere un donnaiolo e non volevo essere una delle tante che è caduta ai suoi piedi.
Se mai mi avrebbe considerata, mi avrebbe portata a letto una volta per poi dimenticarmi per sempre, insieme alle altre donne come me.
Non dovevo farmi usare un altra volta, perchè infine, i ragazzi sono tutti uguali.

BLESSED || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora