- nineteen -

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la giornata passò velocemente, a quanto avevo capito una festa scolastica era stata annunciata durante l'orario di mensa da parte di una ragazza di nome hannah, stavo semplicemente uscendo da scuola quando qualcuno mi prese di forza portandomi in un posto isolato.

la piccola ansia che si era creata in me si placò quando sentii le minho abbracciarmi come se fosse stata l'ultima volta, mi nascosi subito nel suo petto stringendolo di più a me fin quando ricevetti una chiamata, mi staccai scusandomi per poi rispondere alla chiamata.

«capo mi dica»
«kitten- stasera ci sarai?»
«no mi dispiace capo-»
«stai tranquillo prenditi il tuo tempo»
«in realtà volevo avvisarla che non verrò ne oggi né domani, grazie per aver chiamato»
«okay- ti metterò in mutua, riprenditi, se hai bisogno di più giorni avvisa»
«la ringrazio, arrivederci park»
«riposati kitten»

chiusi la chiamata tranquillamente per poi spaventarmi per lo sguardo di minho che mi stava guardando come se potesse uccidere «c-cosa» chiesi confuso.

«ti tratta bene? ti obbliga? ti paga abbastanza? perché non ti chiama per nome?» era inevitabile ridere a tutte quelle domande «mi tratta bene, non mi obbliga- anzi, mi paga quanto paga tutti e quando mi da quel nome è perché c'è qualcuno con lui che stava ascoltando» dissi riponendo il cellulare in tasca.

«hai intenzione di seguirmi fino a casa stile stalker o non so?» chiesi confuso dalla presenza di minho inaspettata «emh- vai a riposarti ne parleremo un'altra volta» annuii mettendo una delle mie cuffie nell'orecchio «se ci ripensi hai il mio numero» li dissi mettendomi l'altra cuffia e rimettendomi la mascherina e il cappello che avevo la stessa mattina.

arrivato a casa trovai mia sorella dormire rannicchiata sul divano con ancora la divisa scolastica addosso, la coprii con una coperta per poi salire andare in camera mia dopo aver chiuso con sicurezza porte e finestre cadendo anch'io fra le braccia di morfeo.

mi svegliai grazie al mio sesto senso di fratello maggiore in tempo per fare cena, andai in salotto notando wheein ancora addormentata, la svegliai con una piccola carezza sulla testa informandole che era ora di cena e che aveva dormito troppo.

stavo cucinando del bibimbap quando sentii il mio cellulare squillare, con le mani sporche chiesi a mia sorella di leggere la notifica «un certo "lee" ti chiede se verrai alla festa di domani» sgranai gli occhi «quale lee?» chiesi confuso.

«felix» disse mia sorella con difficoltà, tirai un sospiro di sollievo «posso andarci?» chiesi rivolgendomi a mia sorella che mi annuii in un modo carino «rispondili tu allora» li dissi ridendo un po' sentendo dopo poco il rumore che significava l'invio del messaggio.

la chiamai a tavola una volta aver messo tutto sul tavolo «comunque..hai degli amici-» ridi a quanto fosse carina «-boni quanto gay piccola mia» ridi insieme con un boccone di cibo ancora in bocca.

mask-Where stories live. Discover now