- forty-six -

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finito il turno aspettai pochi minuti davanti al negozio, nel frattempo aiutando sana a pulire il locale, per poi spaventarmi per il rumore improvviso del clacson- mi inchinai salutando sana per poi uscire dal posto con un sorriso stampato sul viso.

entrai nella macchina di minho che mi salutò con un sorriso, mi appoggiò la mano sulla coscia per poi iniziare a guidare con gli occhi attenti sulla strada «hai un gatto giusto?» chiesi cercando di ricordarmi quel dopo sbornia a casa sua, lui annuii «due, sonnie e doogie» rispose facendo rivelate quella sensazione di disagio che c'era ancora fra di noi.

«mi sei mancato-» ammisi senza guardare minho, portando lo sguardo altrove per l'imbarazzo «non credo sia credibile se dicessi il contrario» mi rispose con il sorriso nella voce, mi sentivo nuovamente al sicuro.

«cosa facciamo una volta a casa tua?» chiesi appoggiandomi al finestrino «preparo qualcosa da mangiare e poi- boh guardiamo un film?» chiesi rivolgendo la sua attenzione a me una volta che l'auto si fermò a un semaforo rosso «certo» sorrisi sentendomi riscaldato da quel contatto visivo.

arrivati a casa i due mici iniziarono subito a miagolare a minho ininterrottamente «come fai a piacere così tanto ai gatti, sei un felino anche tu?» chiesi ironicamente «non so, rispondi tu kitten» mi guardò con un ghigno nel mentre mi conduceva nell'ipotetica cucina di villa lee.

lo seguii fino in cucina, senza sapere in realtà che fare lui mi precedette circondandomi i fianchi e guardandomi negli occhi «vai a mettermi qualcosa di comodo, camera mia è la prima porta davanti alle scale del piano superiore» mi sorrise e io corsi al piano superiore a rubare i vestiti più comodi che potevo trovare.

spalancai l'armadio prendendo un felpone gigante, lasciando i miei vestiti sporchi su una sedia per paura di lasciate disordine, mi guardai allo specchio del bagno struccandomi da quel poco trucco che mi ero messo quella mattina per poi scendere con i capelli arruffati.

arrivato in cucina notai che minho non sembrava in grado di darmi attenzioni così mi sedetti sul piano di cucina, guadagnandomi però solo una semplice occhiata da parte di minho, così insoddisfatto aspettai che il ragazzo mi passò davanti per poi intrappolarlo fra le mie gambe costringendolo così a darmi attenzioni.

«piccolo~ ceniamo e poi ti do tutte le attenzioni che vuoi» lo guardai imbronciato «dammi ancora mezz'oretta» allentai la presa delle mie gambe lasciandolo libero di cucinare, in effetti mi stupivo dalle sue abilità da cuoco.

notai che neanche i mici avevano intenzione di lasciare minho in pace, la cosa mi fece ridere.

finalmente dopo mezz'ora a guardare le sue mani venose e aver studiato il suo intero viso mentre era concentrato, portò al divano ravioli, ramen e spaghetti di soia da condividere.

assaggiai un solo raviolo per rendermi conto quanto fortunato io fossi, strizzai gli occhi felice di tutto ciò battendo le mani, notai minho addolcirsi alla mia visione così mi avvicinai a lui chiedendo più contatto fisico.

davanti a noi c'era zootropolis, nulla di speciale o serio, Disney è sempre la soluzione a tutto.

finimmo di mangiare e sorrisi a minho mostrandoli il mio apprezzamento avvicinandomi sempre di più a lui finché non diventammo un tutt'uno: io in mezzo alle sue gambe nel mentre lui mi circondava letteralmente tenendo la testa appoggiata alla mia spalla.

tutto normale, fin quando il suo respiro sul mio collo mi mando impulsi interessanti al mio corpo, per non parlare di quando iniziò a baciare lentamente il mio collo avvicinandosi al mio orecchio e fu quando mi mordicchió il lobo che mi resi conto del rigonfiamento nei miei boxer che cercai di coprire con la felpa del ragazzo che mi aveva appena creato un'erezione.

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capitolo soft perché tanto ora scopano tipo criceti in calore, quindi yee

btw, scusate per il ritardo ma il mio gatto mi faceva le fusa mentre scrivevo il capitolo

mask-Where stories live. Discover now