- twenty-one -

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capii subito quale fosse la nostra destinazione quando la musica a un volume esagerato ci giunse da casa bang, entrati in quella che sembrava nuovamente una villa, minho e hyunjin ci riconobbero subito e il ghigno sulle labbra di minho appena mi vide mi fece subito capire come la serata sarebbe finita.

non feci in tempo a voltarmi che felix e hyunjin si stavano già limonando, le mani di hyunjin sui fianchi esposti di felix mi fecero capire subito come felix si sentisse in quel esatto momento con il mio outfit.

«andiamo a prendere qualcosa da bere?» notai come gli occhi di jeongin vagavano fra la folla di persone «certo» risposi io andando verso il bancone seguito da i tre lasciando i due piccioncini da soli.

mi sorpresi appena riconobbi il viso del barista che ben conoscevo «christopher?» chiesi con un sorriso sulle labbra «kit-» il mio sguardo lo zitti senza l'uso della violenza «v-vi conoscete?» chiese jeongin rosso in viso ma confuso.

chan è stata l'unica persona ad aver visto il mio viso durante le sessioni di lavoro per un semplice sbaglio: quando ero l'unico ad indossare la maschera mentre lavoravo uomini continuavano a cercare di togliermela una volta sceso dal palco, fino a quando dovetti correre dietro alle spalle di chan per proteggermi, quando lo sconosciuto si fermò gli occhi di tutti erano su di me perché la mia maschera era caduta a terra- bangchan copri il mio viso con il suo corpo, ma sta volta guardandomi in faccia per passarmi un vassoio per coprirmi temporaneamente il viso nel mentre che lui mi ridava la maschera.

«l'avevo incontrato per caso a un bar qualche mese fa» mentii mentre notavo gli sguardi di minho e chan che si spiegavano a vicenda di non dire parola «sono il fratello di hannah» chan mi spiegò mentre preparava qualcosa cone le sue braccia imponenti.

«lui è jeongin, lui è seungmin, lui è minho e io sono jisung» feci una spiegazione veloce per dirli il mio nome in modo che non mi chiamasse più kitten «va bene, ma sei già ubriaco jeongin?» chan cambiò discorso velocemente per coprirmi, creando però una situazione imbarazzante per il minore.

«u-umh- no» disse il ragazzino in imbarazzo senza realizzare «le tue guance dicono il contrario» sapeva perfettamente quello che stava facendo, parlammo un po' fra di noi fin quando li abbandonai per andare in bagno.

entrato in bagno notai come non ci fosse quasi nessuno, feci quello che dovevo fare per poi andare a lavarmi le mani e mettere apposto il mio trucco, abbassai lo sguardo per cercare l'eyeliner all'interno della piccola borsa che avevo rubato da felix- fin quando sentii una presenza dietro di me.

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tan tan tan

mask-Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin