Illusion

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Si accorse che lo fissavo senza sosta e così rassegnato cominciò a guardarmi anche lui, a volte con espressioni confuse e interrogative. Io avevo mimato con la bocca "ti devo parlare" e lui senza fare una piega si era voltato. << L'oscurità cambia, ma non del tutto, una parte di noi resta sempre. Per dopodomani studierete la biografia di Helveron e vi leggerete la storia di Morwen e Meneldor, voglio una tesina >> disse Mr. Ward concludendo la lezione di magia oscura. Derek uscì di corsa e dovetti correre anch'io per raggiungerlo. Con un po' troppa violenza lo tirai per la spalla. << Ho detto che dobbiamo parlare >> dissi severa e sorpresa dal suo comportamento freddo. << Io non ho nulla da dirti >> rispose con espressione dura facendo per andarsene. Ma se pensava che mi sarei arresa a causa della sua freddezza si sbagliava di grosso. << Ma io si >> lo trascinai in biblioteca e incrociai le braccia, senza però riuscire a mantenere a lungo il mio sguardo truce, al contrario di lui che sembrava farlo con la massima facilità. << Tu sei l'unico, oltre a me, ad aver ucciso qualcuno e c'è una sorta di legame tra noi che non capisco, ti chiedo solo di spiegarmi, se sai qualcosa..>> la mia voce aveva un tono disperato che non riuscivo a mascherare. Lui scosse il capo seccato. << Tu non sai niente. >> Affermò con superiorità. << È per questo che te lo sto chiedendo! Spiegami! >> Esclamai arrabbiandomi. Continuava a guardarmi truce, come se fossi un'idiota, mi stava forse provocando? Senza neanche pensarci due volte gli scagliai un incantesimo di magia nera che avevo imparato, paralizzava le persone per alcune ore. Lui però, con estrema facilità, lo bloccò come pensavo di saper fare solo io e come se avesse previsto quella mossa. Rise del mio stupore. Vidi la sfera nera diventare ancora più oscura. La stava forse potenziando con altra magia nera? La tenne in una sola mano e si passò l'altra mano tra i folti capelli biondo cenere. Senza accorgermene mi ritrovai a bloccare la mia stessa sfera di luce, diventata potente come non mai, potente come nessun'altra, che spingeva come se volesse penetrarmi nella mano e passarvi attraverso. Con uno sforzo incredibile cercai di potenziarla ancora di più e la ripassai a lui liberandomi di un gran peso. La prese e sembrò anche lui in difficoltà. Sembrava stessimo giocando a palla. Mi si avvicinò e restai pietrificata, spaventata per la prima volta in vita mia. Quella sua bellezza disarmante, i movimenti fluidi e leggeri, lo sguardo intenso e profondo, quelle labbra dal contorno ben delineato che spesso si piegavano in uno dei suoi sorrisi beffardi che avevano lo scopo di farti incazzare. Io invece ne ero attratta e anzi adoravo quando sorrideva così. Anche lui si sentiva messo alla prova e finalmente davanti a un avversario degno? Eravamo così vicini che riuscivo a sentire la potenza della sfera che stringeva tra le mani, una potenza che ti faceva bollire il sangue. Posai le mie mani attorno a quella sfera assieme alle sue. Era una sfera creata da noi due, una cosa così intima. Come se stessimo tenendo tra le mani il nostro bambino. Che pensiero stupido, non avremmo mai avuto dei figli..Lui eliminò quella nostra creazione stringendo il pugno. Sembrò curvarsi sopra di me e io chiusi gli occhi come in attesa, mi batteva il cuore a mille. Sentii una brezza, aprii gli occhi e lui non c'era più. Era scomparso.. di nuovo.



L'Ultima Dominatrice || The Eversor Trilogy (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now