Ice

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Cercare di dormire era impossibile quella notte

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Cercare di dormire era impossibile quella notte. La mia mente tornava alla biblioteca e a Derek, al nostro bacio. Perché se n'era andato via incazzato? Quel bacio era stato.. qualcosa di magico che non avevo mai provato prima d'allora. Perché suscitava tutte quelle emozioni in me? Mi stavo innamorando di lui? O dipendeva dal fatto che fossimo così simili, anzi uguali! Cercai di togliermelo dalla testa, perché lui era Il Dominatore. L'Eversor pericoloso.. oppure ero io quella da tenere alla larga? Non potevamo esserlo entrambi. Beh, avrei dovuto scoprirlo e lo avrei chiesto direttamente a Derek il giorno seguente, insieme al motivo della sua fuga dopo il nostro bacio. Non riuscivo ancora a realizzare. Io e Derek ci eravamo baciati cristo santo! Toc Toc. Derek!? Mi alzai e mi avvicinai alla porta agitata. << Chi è? >> Domandai con la voce rotta. Aspettai trattenendo il respiro e sperando che fosse Derek. << Alfred >> Che delusione. Lo feci entrare. << Come stai? >> Mi domandò preoccupato. Sorrisi tristemente e mi andai a sedere sul letto, stanca. << Stavi dormendo? Oh scusa..>> disse. << No, no, tranquillo, non riuscivo a prendere sonno in realtà..>> spiegai guardando fuori dalla finestra con espressione assorta. << Mi sono veramente preso un colpo, sembravi morta per davvero..>> disse preoccupato come se fossi ancora in pericolo di vita. Gli presi la mano e lo guardai. << Tranquillo Alfred sto bene..>> lui annuì poco convinto. Se ne andò e mi rassegnai all'idea che Derek non sarebbe venuto da me quella sera e probabilmente neanche quella dopo o quella dopo ancora.

Entrai in classe in ritardo, come al solito, e Mrs. Ward mi fulminò con lo sguardo. Non sembrava proprio di buon umore. << Oggi parleremo di come eliminare Il Dominatore. >> Disse severa. Sgranai gli occhi e d'istinto guardai nella direzione di Derek che la guardava, a sua volta, con gli occhi iniettati di sangue. << Ma non c'è nel programma..>> disse Malcolm. << Zitto signor Trinital! Consegna i volumi svelto. >> Lui obbedì senza fiatare e consegnò i nuovi volumi. Magia nera. Guardai Derek che creava spirali di magia sul dito, come al solito. Perché nessuno capiva che c'era qualcosa che non andava? Mrs. Ward voleva eliminarmi. Svegliatevi sono in serio pericolo di vita! << Innanzi tutto bisogna sapere che esistono solo tre cose che possono ucciderlo definitivamente. Se lo ucciderete in altri modi peggiorerete solo le cose, perché si reincarnerà! Come successe secoli fa, quando la madre del Dominatore buttò il bambino maledetto giù da una rupe e adesso.. cioè.. Ovviamente Il Dominatore NON ESISTE! Ma certe cose si devono sapere. >> E guardò prima me e poi Derek. Ma che si era bevuta? << Perché in ogni leggenda c'è un fondo di verità..>> continuò con gli occhi vacui. Poi tornò di colpo alla realtà e tirò un pugno sulla cattedra tanto forte da far volare il tagliacarte dall'altra parte della stanza. Tutti sobbalzarono. << La spada maledetta delle acque grigie! In Siberia. >> Disse camminando attorno ai banchi come una bestia che caccia la sua preda. Un altro pugno, ma stavolta lo tirò sul banco di Kevin che sembrò avere un attacco epilettico. << Il Pugnale Immortale di Afrodite! Nella Foresta di Loto, in India. >> Poi si avvicinò a me e mentre si avvicinava pensai volesse sussurrami qualcosa all'orecchio, ma poi battè un altro pugno che mi lasciò senza respiro per qualche secondo. << Il dente di un drago Sanguinio in Scozia >> si allontanò. << Ma i draghi non esistono..>> disse Holland con la mano alzata. << No, ma esistevano.. in un tempo lontano.. ma sono leggende, suvvia.. solo leggende..>> neanche Mrs. Ward sembrava sicura di quello che diceva. << Leggete i primi due capitoli e la prossima volta vi parlerò degli ostacoli da superare per arrivare agli oggetti maledetti e dei loro effetti. >> Suonò la fatidica campanella. Uscii dalla classe sentendomi addosso lo sguardo di Mrs. Ward. Inquietante. Derek era ormai sparito e dubitavo che lo avrei rivisto prima della lezione di Mr. Woj, quel ragazzo era introvabile..

<< Oggi combatterete >> disse Mr. Woj suscitando l'approvazione generale. Finalmente qualcosa di divertente. << Zoe Evans e Derek Evans sul ring >> come non detto. Cristo. Mi guardai intorno con espressione sconvolta mentre tutti ci fissavano in attesa del fatidico scontro. Io e Derek ci guardammo negli occhi chiedendoci cosa fare. Così andammo lentamente sul ring. << Niente potere, niente calci nelle parti intime - mi guardò - niente solletico - lo guardammo straniti - due anni fa è successo! - si giustificò - solo kung fu puro. Intesi? >> Annuimmo. << Saluto >> disse. E così io e Derek, l'uno davanti all'altra ci piegammo in un inchino, continuando però a fissarci negli occhi, aveva un espressione indecifrabile. Quando ci rialzammo il combattimento ebbe inizio. Continuavo a fissare i suoi occhi tra il castano e il girgio, come i miei. Così profondi, acquosi.. mi abbassai in una schivata e rialzandomi gli sferrai un mezzo pugno, lo parò, un altro, parato, calcio alla bocca dello stomaco; lo presi, si contorse e gli diedi un calcio destro laterale facendolo indietreggiare di parecchio. Doppio calcio scivolato a terra, cadde poggiandosi sul pavimento con entrambe le mani e alzò lo sguardo incontrando nuovamente il mio. Alzando la testa gli sferrai un calcio, ma mi afferrò la gamba con una mano facendomi fare una capriola in aria. Caddi pesantemente sul pavimento sentendo forti fitte al fondoschiena. Feci una smorfia di dolore ma mi rialzai e continuai a combattere, ci girammo attorno per un tempo che non saprei descrivere e tutti miei colpi andarono a vuoto. Dopodiché, presa alla sprovvista, mi ritrovai senza equilibrio. Stavo per cadere, ma lui mi afferrò e mi cinse la vita con un braccio tirandomi a se. Mi teneva stretta, ma sapevo che con un piccolo movimento avrebbe potuto allentare la presa e lasciarmi cadere, dipendeva solo da lui. I nostri volti erano così vicini e i nostri occhi così immersi in quelli dell'altro. Vidi i suoi capelli diventare rossi e anche i miei lo diventarono subito dopo. Era come un incantesimo, non riuscivo a smettere di guardarlo, alzai la mano lentamente per potergli accarezzare il volto, ma quando riuscii a sfiorargli la guancia, ricoperta da un velo sottilissimo di barba, Mr. Woj fermò il combattimento, mettendo fine alla magia. Ci guardavano tutti allibiti. Derek ritornò in se, evidentemente anche lui era stato vittima di quell'incantesimo. Scese dal ring e se ne andò via dalla stanza furioso. Io restai lì in mezzo al ring ancora scossa. Cos'era accaduto? Lo seguii correndo fuori dall'aula << Derek! >> Esclamai, lo vidi scomparire dietro un muro, i suoi capelli erano neri dalla rabbia che lo rendeva anche più agile, e he o faceva correre più veloce. I miei capelli erano ancora rossi, questo mi rallentava e l'unica cosa che potevo fare per fermarlo sarebbe stato di lanciargli delle palle di fuoco e non era proprio il caso. Lo seguii per tutto un corridoio rincorrendolo. << Derek fermati! >> Urlai. Così si fermò, ma restò girato di spalle. Lo raggiunsi ed esitante gli poggiai una mano tremante sulla spalla. A quel punto i suoi capelli si tinsero di un biondo glaciale. La tristezza. Era gelido, ma trasmetteva sempre potere e sicurezza, come ogni volta che lo avevo toccato. Chiusi gli occhi mentre provavo quelle bellissime sensazioni e annusavo il suo profumo. Profumo di casa. Non saprei come altro descriverlo. Con un dito tracciai il contorno della sua spina dorsale e senza staccare il dito dal suo corpo gli andai di fronte e lo vidi abbassare lo sguardo da un lato per non incontrare il mio. Passai il mio dito su per il petto muscoloso fino al volto, che feci girare verso di me lentamente, e così si decise a guardarmi negli occhi. Gli passai la mano sulla guancia, il cuore mi batteva forte. Lui poggiò la sua mano sulla mia guancia e restammo lì a fissarci. Mi avvicinai a lui per baciarlo, ma lui si allontanò, staccandosi da me. << No. >> Disse freddo. Ma perché no?! Provai ad avvicinarmi ancora, ma più io avanzavo più lui indietreggiava. Lo guardai confusa e lui cercò di assumere l'espressione più dura che riuscì a trovare. << Devi starmi lontana capito?! >> Esclamò. Era così freddo che mi gelò il sangue nelle vene. I miei capelli già biondi diventarono di ghiaccio e sentii un gelo pazzesco propagarsi dentro di me, respiri di ghiaccio uscivano dalla mia bocca. Urlai in preda alla disperazione lanciando stalattiti verso i muri. Era sconvolto, mi guardava con gli occhi sbarrati incapace di fare nulla, restava fermo intanto che io mi avvicinavo a lui con gli occhi bianchi come la neve e continuando a scagliare stalattiti sulle pareti. << Perché!? >> Urlavo e sentivo le lacrime sgorgare e poi congelarsi sul mio volto. Così anche lui scagliò una stalattite e vidi una lacrima congelata anche sul suo volto. << Perché no! Devi smetterla! >> Urlò con un filo di disperazione nella voce. << Tu non sai nulla! >> Esclamò poi. << Spiegami! >> Urlai. << SPIEGAMI! >> Urlai di nuovo. Poi fummo vicinissimi, così che lui afferrò il mio volto con le mani baciandomi appassionatamente in un vortice di ghiaccio e neve, era così freddo tanto che bruciava. Mi persi in quel bacio, unico e fuori dal mondo. Così surreale. Un attimo prima c'era e l'attimo dopo era scomparso. Di nuovo.

L'Ultima Dominatrice || The Eversor Trilogy (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora