Humanior

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Che fine aveva fatto? Qualcuno ce l'aveva rubata? O il proprietario se l'era semplicemente ripresa? Ero confusa. Come aveva fatto l'ipotetico ladro a passare oltre lo scudo? E soprattutto, una volta entrato, perché non ci aveva uccisi tutti? Non era un Praticante, né un Cacciatore e neppure un umano. Poteva essere solo una cosa, un Pythonissam qualunque. Perché nell'incantesimo non avevamo specificato quel piccolo particolare? << Forse era un oggetto importante.. >> disse Ian riferendosi alla bacchetta. << Già >> lo sfotteva Derek irritato dalla perdita di quell'oggetto tanto misterioso. << Ci rimane solo continuare il cammino >> dissi affranta. Eravamo finalmente vicino al bosco di fate, vicini alla nostra vendetta. Tutti continuavano a parlare del furto di quello strano cilindro facendo ipotesi sconsiderate ed impossibili. Arrivarono addirittura a dire che era stata una creatura magica a possederla e a rubarcela. Come se esistessero cose del genere. Sbuffando cercai di ignorarli quando un urlo squarciò l'aria. Era Holland che rotolava giù per una collina. Mi venne da ridere, ma poi mi resi conto che avrei dovuto piangere. << Ma quanto si può essere imbecilli >> sbottai con le mani tra i capelli in un gesto di pura disperazione. << È stada colpita por una freccia! >> Urlò Dafne agitata, guardando prima l'alto albero da cui era arrivata e poi Holland che era finalmente arrivata in fondo e che urlava di dolore. << Cristo santo, Derek controlla l'albero, io vado da lei >> ordinai precipitandomi a capofitto giù dalla collina, ma facendo attenzione a non rotolare giù come un salame. La raggiunsi che si dimenava. Era stata colpita alla gamba e la freccia si era conficcata ancora più in profondità a causa della caduta, Holland continuava a piangere e a toccarsi la ferita peggiorando solo la situazione. << Fermati Holland, stai calma, non è nulla okay? Nulla. >> Cercai di tranquillizzarla asciugandole il sudore freddo che colava dalla sua fronte con la manica della maglia. Ormai quella manica era sporca lurida di sangue, di lacrime e chissà di cos'altro. Rimasi estremamente sorpresa quando notai che Holland era rimasta normale, i suoi capelli erano sempre dello stesso color rosso carota e gli occhi ugualmente verdi. Perché quell'emozione forte non le aveva fatto cambiare il colore dei capelli e degli occhi? C'era qualcosa che non quadrava. La presi in braccio facendola gemere di dolore. Era pesante e non sapevo se sarei riuscita a portarla fino in cima alla collina dagli altri. Per fortuna apparve Ian nel mio campo visivo in lontananza, veniva nella mia direzione. Non appena arrivò, prese Holland tra le braccia e senza alcuno sforzo la portò su per la collina, gliene fui immensamente grata. Derek stava scendendo dall'albero. << Allora hai visto qualcosa? >> Domandai mentre gli altri aiutavano Holland a togliere la freccia conficcata nel polpaccio. << Solo una sagoma indistinta che con estrema agilità saltava da un albero all'altro.. non so cosa pensare.. >> rispose con lo sguardo assente. Io invece sapevo benissimo cosa pensare, era palese. Era la stessa persona che ci aveva rubato la bacchetta, ma ora mi chiedevo, perché attaccare Holland? E perché farlo proprio adesso e non la notte scorsa quando ne aveva avuto l'occasione? Alfred mi afferrò per un braccio prendendomi da parte e facendomi tornare alla realtà. << Cosa succede Alfred? Tutto okay? >> Era forse la quarta volta che ripetevo la stessa frase "tutto okay?" . No Zoe, non è tutto okay, proprio per niente. << Holland è infetta >> disse tutto d'un fiato. Sgranai gli occhi << infetta? >> Domandai non capendo di cosa stesse parlando. << Dal virus Humanior, lo stesso che ha ucciso Linda >> spiegò lui tagliando corto. << Come lo sai? Ne sei sicuro? >> Domanda scioccata dalla rivelazione. Poi mi venne in mente il momento in cui il sangue dell'infetta si era mischiato a quello di Holland nella stanza di quarantena ad Adfectus House e capii tutto. << Si >> rispose Alfred guardandomi come se stesse per accadere qualcosa di orribile. << Se resterà con noi ci contagerà lo sai? >> Mi disse lui alludendo a qualcosa. << Stai forse dicendo che dovremo lasciarla morire?! >> Esclamai a bassa voce. Non era proprio da Alfred comportarsi così. << Alfred cosa ti è successo? Tu faresti di tutto pur di non uccidere una persona innocente >> ed era vero, l'Alfred si sarebbe già messo all'opera per trovare una soluzione al problema. << L'ho già fatto Zoe, un anno fa. E fidati se ti dico che non c'è rimedio al virus Humanior >> disse lui perso con sguardo triste nei suoi ricordi. Pensava a Linda, ne ero sicura. Lo abbracciai facendogli capire che io c'ero, che poteva contare su di me e che gli volevo bene. << Se è l'unica possibilità allora lo faremo >> dissi. Andai a prendere gli altri e io ed Alfred illustrammo la situazione. << NOOOOO!!! >> Urlò Dafne scoppiando a piangere disperatamente. Si accasciò al suolo battendo i pugni. << Non ve lo lascerò fare! No! Non lo permetterò! >> Continuò ad urlare piangendo a dirotto e singhiozzando accecata dal dolore. Gli altri, nonostante fossero addolorati per Holland, capirono che era la cosa più giusta da fare, altrimenti saremmo morti tutti. << Avete toccato il suo sangue? >> Domandò Alfred, scossero tutti il capo violentemente. Così mentre io ed Alfred andavamo a compiere quell'atto orribile, gli altri tenevano Dafne per le braccia mentre urlava e si dimenava per fermarci. << Che succede ragazzi? >> Domandò Holland con voce dolce e innocente, non appena ci avvicinammo. Io e Alfred ci guardammo negli occhi e vidi una lacrima scendere giù per la sua guancia. << Ragazzi? >> Continuò a domandare Holland spaventata dal nostro comportamento, ma soprattutto dalle urla forsennate di Dafne. Alfred poggiò la mano sulla sua bocca e io le tappai il naso. Holland si dimenò a più non posso, finché la vita non le uscì via dal corpo. Un'altra vittima si aggiunse alla lista delle persone che avevo ucciso e un altro urlo di dolore sordo, squarciò il cielo.

L'Ultima Dominatrice || The Eversor Trilogy (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now