Wand

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Non appena le sue labbra si staccarono dalle mie riaprii gli occhi, in tempo per vederlo volare a metri di distanza da me e schiantarsi contro un albero. Ian si accasciò a terra ancora sveglio, ma dolorante. Derek andò verso di lui con passo veloce e con i pugni stretti lungo i fianchi. Non appena lo raggiunse gli tirò un forte destro sulla mandibola e gli intimò di non toccarmi mai più. Ian perdeva sangue dalla bocca e dal naso e non fiatò. Derek se ne andò con la bocca contratta in una smorfia di rabbia, i suoi capelli erano di un nero intenso e così i suoi occhi, la cui pupilla era tutt'uno col resto dell'iride. Gli andai incontro e lo afferrai per la spalla facendolo girare verso di me. << Si può sapere che ti prende?! >> Esclamai. Ma in quell'esatto momento mi resi conto che stavo sbagliando. Non avevo forse sempre desiderato che lui dicesse a tutti che stavamo insieme nonostante il nostro legame di sangue? Non avevo forse sempre voluto che lui agisse così? Che io fossi solo sua? Derek mi guardò perplesso. << Mi stai dicendo che ti interessa qualcosa di quel Python? >> Mi domandò sottolineandola parola "Python" come se fosse un essere altamente inferiore a noi. E in un certo senso era vero.. era ora di chiarire le cose tra di noi, << Derek >> iniziai a dire a bassa voce per non farmi sentire, ma lui mi precedette: << benissimo, lo prendo per un sì, ho capito, mi farò da parte. Arrivederci sorellina >> disse acido lasciando trapelare un profondo dolore. Ma anche io ero appena stata ferita, mi aveva chiamata sorellina, non lo aveva mai fatto. E questo voleva dire solo una cosa: "sei mia sorella e nient'altro" . Mi venne da piangere e per fortuna i miei capelli biondi riuscirono a mascherare il cambio di colore dovuto alla tristezza. Repressi le lacrime e mi dissi che se era ciò che voleva, allora lo avrei accontentato. Nonostante quella scelta mi provocasse una stretta al cuore, dovevo assecondarlo, di certo non potevo imporgli di stare con me. Andai verso Ian e lo aiutai a rialzarsi asciugandogli il sangue dal volto con la mania della mia maglia già sporca e stracciata. << Tutto okay? >> Gli domandai con sincero interesse, lui annuì e guardò altrove, probabilmente imbarazzato dall'accaduto. Gli feci un incantesimo di guarigione senza che lui neppure se ne rendesse conto, infatti poco dopo ricominciò ad essere attivo come prima. << Dove si trova casa vostra? >> Ci domandò Alfred guardando prima me e poi Derek, era strano sentir dire "casa vostra" , perché anche se lo avevo dimenticato in effetti, io e Derek avevamo realmente vissuto lì insieme. << Da questa parte >> dissi io avviandomi verso la foresta. Mi seguirono tutti e ci fermammo sulla riva di un ruscello per pulirci. Holland mi chiese se le facevo un incantesimo di guarigione e così dopo averle tolto il sangue raggrumato dalla fronte le posai le mani sula testa, ma c'era qualcosa che mi impediva di guarirla e non sapevo cosa fosse. Cercai in tutti i modi e mi sforzai al limite del possibile, ma non c'era nulla da fare, non ci riuscivo. La cosa mi inquietava. Non appena tolsi le mani dal suo capo però, lei disse di stare bene e mi ringraziò. Ero confusa, ma l'avevo guarita o no? Lasciai perdere e condussi tutti sulla strada verso il bosco delle fate. Il nostro posto segreto.. mio e di Derek. Cercai di levarmelo dalla testa prendendo la mano di Ian nella mia. Lui mi sorrise piacevolmente sorpreso, Derek camminava lontano, non mi guardava neppure e per fortuna era lontano anche da Dafne che parlava animatamente con Holland e Alfred. Hector silenzioso ci seguiva senza però proferire parola, come al solito. Riconobbi gli alberi al nostro passaggio e mi resi conto che c'era ancora moltissima strada da fare. Inaspettatamente mi ritrovai faccia a terra e le mani e le ginocchia doloranti. Ero inciampata in qualcosa di cilindrico. << Zoe! >> Urlò Ian aiutandomi a rialzarmi, Derek guardò la scena impassibile e gli altri accorsero a vedere cosa fosse accaduto. << Aah - mi sgranchii le ossa - sono inciampata cazzo >> mi lamentai con delle smorfie di dolore. Le ferite sulle mani iniziarono subito a rimarginarsi. Hector raccolse l'oggetto che mi aveva fatta inciampare e lo studiò attentamente rigirandoselo tra le mani << strano.. è potente, sembra come.. >> non finì la frase perché Derek apparve dal nulla e lo precedette << una bacchetta. >> Disse . Lo guardammo confusi e poi presi quell'oggetto cilindrico, stretto e lungo circa ventidue centimetri completamente nero. Non appena lo presi in mano ebbi una potente scossa, era magica, ed era potente, potere di Python, ma potenziato, con il nostro potere, con il potere del Dominatore. Non riuscivo proprio a capire. Cos'era quell'oggetto che avevo tra le mani? Era veramente una bacchetta magica come diceva Derek? Esistevano davvero? << Si e tra qualche isolato troveremo Hogwarts >> commentò acido Hector. Derek lo fulminò con lo sguardo. Mi prese, con violenza, la bacchetta dalle mani e con un movimento del polso la agitò. Da essa si sprigionò una sfera di potere nero che si andò a scagliare dritta nel petto di Hector che, preso alla sprovvista si andò a schiantare contro il tronco di una sequoia. Lo andarono tutti a soccorrere sconvolti dalla rivelazione. << Come pensavo >> disse Derek. Mi ritrovai con un mezzo sorriso soddisfatto sulle labbra e non appena me ne accorsi riassunsi subito un'espressione seria. Gli allungai la mano e Derek mi diede la bacchetta, me la rigirai tra le mani nutrendomi di quel potere così potente, il mio potere. Il nostro potere. Mi faceva sentire a casa e amata, come se io e Derek fossimo veramente una cosa sola, come se dentro quel cilindro ci fosse una nostra creatura. Sentii un rumore nascosto dal frusciare di foglie sopra la mia testa, ma quando alzai lo sguardo vidi solo le foglie di un grande albero. Sarà stato il vento. Hector si riprese e cercò di attaccare Derek, ma Alfred e Ian lo presero per le spalle trattenendolo dal fare cose di cui poi si sarebbe sicuramente pentito. Alla fine si limitò semplicemente a lanciargli un'occhiata carica d'odio. Ci rimettemmo in cammino parlando della bacchetta, non sapevamo proprio cosa pensare, era un mistero. Ci accampammo per la notte sotto un salice e decidemmo di creare una barriera protettiva che ci avrebbe resi invisibili agli occhi dei Praticanti, dei Cacciatori e degli umani e che ci avrebbe anche protetti dagli attacchi di magia oscura. << Ci pensiamo io e Derek >> dissi inginocchiandomi sul terreno pronta a formare la cupola di protezione. << No ragazzi, ci fate sentire inutili, anche noi vogliamo partecipare >> disse Alfred malinconico e ancora scosso per la morte di Linda. << Giusto! Poi sarà anche più potente e resistente se vi aiutiamo no? >> Esclamò Ian sentendosi finalmente utile. Tutti quanti erano d'accordo e anche se il loro intervento sarebbe stato del tutto inutile, decisi di non dire nulla e lasciare che decidessero loro. << Ma dovrete provare sensazioni potenti.. >> iniziò a dire Derek. << Penseremo a ricordi felici! >> Esclamò Holland senza lasciargli il tempo di finire la frase. Così ci mettemmo tutti in cerchio e uno ad uno avrebbero formato una sfera di energia pensando ad un ricordo felice. Così iniziammo da Alfred che, senza problemi, chiuse gli occhi e concentrandosi, creò la sua sfera di potere. << Okay, Dafne >> dissi paziente, così arrivò il turno di Dafne, ci volle tanto tempo, iniziai a tamburellare le dita sulla gamba in attesa, ma poi alla fine ci riuscì e arrivò il turno di Ian, poi quello di Hector e infine il turno di Holland, passavano i minuti, lei continuava a stringere gli occhi concentrata, ma nulla, non accadeva nulla. << Holland.. ehm.. >> iniziai a dire a disagio. Lei spalancò gli occhi << non lo sento più! Il potere è scomparso! >> Urlò in preda al panico, scoppiò a piangere. << Faccio schifo! >> Esclamò disperata. Le andai vicino tranquillizzandola. << Stai tranquilla, hai ancora i tuoi poteri, solo che non hai ricordi abbastanza felici, tranquilla ti rifarai in un altro momento >> la calmai con falsa dolcezza.. Lei annuì e alzando gli occhi al cielo mi andai a rimettere nella mia poosizione. Anche io e Derek formammo le nostre sfere di potere, ma diversamente dalle altre, bianche come il latte, le nostre erano nere come la morte. Ci impegnammo tutti a formare la barriera, ripetendo delle parole in latino che sigillavano l'incantesimo di protezione. Una volta terminato ci sentivamo tutti più al sicuro e così accendemmo un fuoco e usammo le nostre felpe come sacchi a pelo. Dato che non era ancora abbastanza buio per i praticanti decidemmo di andare a cacciare qualche animale da mangiare. << Andiamo io ed Hector >> disse Ian alzandosi e sfilando il coltello dalla cintura. Uscirono dalla barriera protettiva e nel gruppo cadde un silenzio tombale ed imbarazzante. Notai che Alfred era veramente giù di morale, così gli sorrisi e lui ricambiò. Mi dispiaceva veramente per lui, ma cosa potevo fare? << Un Felicitas Expanding! >> Esclamò Dafne come in risposta alla mia domanda. << Ehm.. cosa? >> Domandò Holland confusa quanto me. << Ce podemos esercedar, asì que todos saremos mas felices! >> Esclamò lei sorridendo. Nonostante il suo entusiasmo sapevo che Dafne dentro stava soffrendo, lo percepivo. Holland sembrava adorare l'idea avuta da Dafne e così Dafne formò la sfera di Felicitas Expanding e cercò di donarla ad Alfred che alla fine la accettò riluttante. Un sorriso apparve sul suo volto facendo sorridere anche me. Forse dopo tutto era stata veramente una buona idea. Dafne fece per parlare con Derek, ma Ian e Hector riapparvero con una grossa bestia morta tra le mani. Rientrarono nel cerchio protettivo giusto in tempo, il buio era vicino. Era una lepre e sanguinava copiosamente. Holland vomitò dietro all'albero nauseandoci tutti a ruota. << Holland! Che schifo! >> Esclamò Dafne sghignazzando. Ian ed Hector andarono al confine della cupola protettiva per scuoiare l'animale e quando lo ebbero scuoiato e tagliato sembrò molto più piccolo di quanto sembrasse in precedenza. Sarebbe bastato per tutti? Infilzarono la carne in una stecca di legno e la misero sopra al fuoco. La carne iniziò a cuocersi liberando un delizioso profumino. Holland si rifiutò di mangiare "quel povero animaletto" e Dafne mangiucchiò qualche boccone. Anche Alfred sembrava riluttante a mangiare quella carne, mentre io e gli altri mangiammo voraci. Mi resi conto che stavo letteralmente morendo di fame. Con la pancia piena, ci sdraiammo tutti ad osservare il cielo stellato e ogni tanto, qualcuno indicava il cielo ed esclamava: << l'orsa maggiore! >> O: << l'orsa minore! >> E così via. Ben presto ci addormentammo tutti e il fuoco si spense lasciandoci nel buio totale, immersi nella notte.

Quando mi svegliai, il sole mi bruciò gli occhi. Realizzai di trovarmi nella foresta poco dopo. Gli altri dormivano ancora, così svegliai tutti, uno per uno. Per fortuna non ci aveva attaccati nessuno e ci rimettemmo in cammino tranquilli. Stava andando tutto troppo bene per i miei gusti, bene per modo di dire, si intende. << Manca poco comunque >> avvertii il gruppo quando mi fui stancata del silenzio che era piombato su di noi. << Che bello >> disse Holland con voce strozzata. << Tutto okay? >> Le domandai preoccupata. Holland aveva due grosse borse sotto gli occhi ed era dimagrita tantissimo tutto d'un tratto, sembrava esausta e malata. Annuì con poca convinzione e scelsi di non insistere. << Zoe, passami la bacchetta, forse ho capito di cosa si tratta >> disse Derek fermandosi. Presi lo zaino e iniziai a frugarvi dentro, ma non riuscivo a trovarla, cercai ancora e ancora, << che c'è? >> Domandò mio fratello con una nota di preoccupazione nella voce. << Non la trovo >> dissi continuando a cercare freneticamente. << Svuotala, svuotala! >> Esclamò lui venendomi incontro con passo svelto. Svuotai la borsa sul prato secco della foresta e passammo in rassegna tutti gli oggetti, ma non c'era traccia della bacchetta. Era sparita.

L'Ultima Dominatrice || The Eversor Trilogy (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora