Trapped

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Anche gli altri accorsero e quando videro la schiera di Praticanti sentii il loro cuore accelerare. << O mio dio! Ci uccideranno! >> Urlò Holland nel panico più totale. Le tirai una botta sul braccio intimandole di stare zitta. << Alle prime luci del giorno se ne andranno, I Praticanti non possono tollerare la luce. Dobbiamo resistere solo per questa notte >> spiegò Derek cercando di sembrare il più tranquillo possibile. << Speriamo solo che le difese reggano >> dissi tra me e me, ma non mi accorsi che lo avevo detto ad alta voce seminando il terrore. << Podria cader?! >> Esclamò Dafne con la paura dipinta in volto. La guardai preoccupata e poi decisi che la verità era la cosa migliore. << Si >> dissi secca. Dafne e Holland si abbracciarono terrorizzate e Ian mi circondò con il braccio. I Praticanti continuavano a lanciare bombe che però non sembravano scalfire il muro di energia protettiva per fortuna. D'un tratto sentimmo un rumore provenire dal piano di sopra e mi si gelò il sangue nelle vene. Se non era un Praticante cosa poteva essere? Un Cacciatore? Con il cuore in gola seguii Derek e Ian su per le scale. Percepivo Dafne e Holland tremare alle mie spalle, il che mi metteva ancora più nervosismo. Cercavo di autoconvincermi che a quel mondo ero io la più potente e pericolosa e che quindi non avevo nulla da temere, anzi erano loro a dover temere me. Facendoci strada tra i cadaveri sparsi qua e la in posizioni innaturali vedemmo una porta aperta verso la fine del corridoio, era da lì che provenivano i rumori. L'ansia ci divorava man mano che ci avvicinavamo. Camminavamo con passo felpato per non farci sentire e quando entrammo assistemmo ad una scena terrificante. C'era un uomo, tutto pelle e ossa e pieno di sporcizia, calvo, indossava dei vestiti marroni, stracciati, sporchi di sangue secco. Era chino su un cadavere e lo stava penetrando. Attorno a lui c'erano altri cadaveri, tutti sventrati e mangiati, le interiora non c'erano più e neanche gli occhi. Era un Necrofilo e anche Necrofago. Li stuprava e poi li mangiava. Mi venne un conato di vomito. Holland emise un suono di disgusto e l'uomo si girò mostrando una fila di denti gialli e affilati grondanti di sangue. Ci venne incontro muovendosi come una bestia, ma Derek gli tagliò la gola. L'essere ricadde a terra in una pozza di viscido e putrido sangue. Alfred uscì dal gruppo e andò accanto al cadavere della ragazza che la bestia stava violentando. << No! NOO! Linda! >> Esclamò con il volto inondato di lacrime. Linda? La conosceva? Alfred strinse a sé il cadavere dilaniato della ragazza piangendo disperatamente. La testa di Linda ricadde all'indietro mostrando un taglio orizzontale alla gola. << LINDA! >> Urlò addolorato. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai, << Alfred, chi è? >> Gli domandai preoccupata. Ma lui non rispose. << Alfred.. >> non mi diede il tempo di finire la frase, urlò: << vattene! >> Con inusitata aggressività mista ad una profonda disperazione. Dafne mi prese da parte e mi spiegò che era la ragazza che Alfred amava, solo che lei aveva avuto dei seri problemi e non erano potuti stare insieme. Linda aveva una malattia grave e veniva tenuta in una zona appartata dell'edificio isolata dagli altri Python. La sua malattia colpiva solo i Pythonissam, provocava un'atroce agonia e infine la morte. Per fortuna Linda non era ancora arrivata a quello stadio della malattia, era all'inizio, ovvero la perdita dei poteri. Veniva chiamata la malattia "humanior" ed era tenuta sotto osservazione, in quarantena. Dafne mi disse che la amava tantissimo, fui sorpresa e delusa che non me lo avesse mai detto, eppure lo perdonai perché capivo come doveva sentirsi. Cercai di non immedesimarmi nella sua situazione, altrimenti sarebbe ritornato il dolore. Il solo pensiero di perdere Derek mi faceva morire dentro. Cercai di staccarlo dal cadavere, invano. Quando provò Dafne invece, lei riuscì e capii di non significare molto per Alfred. Lui aveva veri amici che conosceva da tempo immemore e io non ero poi così importante. Mi sentii maledettamente sola. << Tre dormono in questa stanza, tre in questa qui accanto, due nell'altra e uno dorme da solo.. okay? >> Organizzò Ian. Annuimmo tutti e facemmo un programma. Io, Holland e Dafne avremmo dormito nella stanza accanto, spostando i due cadaveri stesi sul pavimento. Alla fine, dato che c'erano abbastanza stanze per tutti, Alfred ed Hector decisero di dormire assieme, anche perché Alfred era in stato di shock post traumatico. Ian e Derek avrebbero dormito in stanze separate. Fuori si sentivano ancora i tentativi dei Praticanti di entrare nell'edificio. Ad ogni rumore mi si rizzavano i peli sulle braccia e Holland lanciava un urletto stridulo. Faceva un freddo cane e mi strinsi nelle coperte instrise di sangue e sporcizia. Holland aveva acconsentito di dormire a terra, su un vecchio materasso, a condizione che anche Dafne avesse dormito assieme a lei, così avrei avuto il letto tutto per me. C'era ancora odore di morte e quando calò il buio iniziai a tremare. Il solo pensiero di mettere un piede fuori dal letto mi terrorizzava. Quel necrofilo-fago mi aveva terrorizzata, non avevo mai visto nulla del genere e mi inquietava molto. Non riuscivo proprio a smettere di pensare a quella scena. Mi feci coraggio e mi alzai dal letto. Il freddo del pavimento mi gelò i piedi coperti solo dai calzini di cotone. Cercai di non cadere su Dafne e Holland che, al contrario di me, erano riuscite a prendere sonno. Mi vergognai della mia codardia. Mi avviai verso la camera di Derek quando inciampai su un cadavere cadendo di faccia sul suo petto squartato e senza cuore. Il cuore era stato mangiato. Repressi i conati di vomito e tremando dalla paura, continuando a guardarmi intorno, ripresi a camminare. I corridoi erano spogli, affollati solo di corpi morti, ed era buio pesto. Trovai finalmente la stanza di Derek, aprii la porta e lo trovai sdraiato a letto che fingeva di dormire. Ero sicura che non dormisse veramente. Mi feci strada sotto le coperte e lo abbracciai da dietro avvinghiandomi a lui. Di colpo tutta la paura scomparve e mi sentii al sicuro. Il suo corpo era caldo e mi trasmetteva vita, avevo necessità di calore umano, ero prosciugata da tutti quei cadaveri. Derek respirava regolarmente e, con un mugolio assonnato si girò verso di me e mi abbracciò incastrando le sue gambe con le mie. Eravamo avvinghiati l'uno all'altra come una cosa sola e i nostri respiri si univano in una sola nube calda. Poggiai la testa suo petto e finalmente mi addormentai fino a che non sorse il sole.. o era la luce di una torcia?

L'Ultima Dominatrice || The Eversor Trilogy (IN REVISIONE)Onde histórias criam vida. Descubra agora