Capitolo 3 Nox Academy

11K 479 150
                                    


Mi avvicino con molta cautela alla preside, la quale mi sta aspettando affiancata da Allyson di fronte all'imponente portone dell'accademia. Miss Sweiton spinge il pesante portone e tutto d'un tratto vengo investita dal rumore di moltissimi passi e dalla vista di troppi, troppi visi sconosciuti.

<<Bhè Lilith, ben venuta alla Nox Academy. Ora, se volete scusarmi, devo andare a sbrigare un paio di pratiche. Nel frattempo la signorina Trueton ti farà visitare la scuola. ci vediamo tra un paio d'ore nel mio studio Lilith>> dice la preside allontanandosi con passo veloce da noi e dirigendosi su per le scale diretta nel suo ufficio.

Il silenzio che c'è tra me ed Allyson è insopportabile, odio il silenzio, così decido di rompere il ghiaccio.

<<Allora... è da tanto che sei nella scuola?>> chiedo esitante

<<Sono oramai due anni>> mi dice mentre ci incamminiamo verso la scalinata che si trova esattamente davanti all'ingresso. Mentre Allyson mi racconta qualcosa sulla scuola io mi metto a guardarmi intorno. L'androne è enorme, con le pareti fatte interamente di pannelli di legno scuro, con appesi numerosi quadri, a mio avviso un po' inquietanti. La sala non è molto illuminata visto che non c'è neanche una finestra e tutta la luce proviene da un bellissimo lampadario di cristallo, che sembra molto antico, appeso esattamente sopra la mia testa. Allyson comincia a salire le scale, ma io sono imbambolata davanti ad un quadro molto bello, a dire il vero l'unico bello. Rappresenta una famiglia composta da mamma, papà, figlio e una bimba molto piccola, che avrà circa quattro mesi. Non so perché, ma ho la sensazione di aver già visto questo quadro, ma, per quanto mi sforzi, non ricordo dove. Decido di avvicinarmi un po' di più per vedere chi l'ha fatto e se c'è scritto il nome della famiglia. Sotto al quadro noto che c'è una targhetta con su la scritta: In memoria alla famiglia fondatrice della scuola. Pittore: Paul Sweiton. 1800.

<<Lilith? Vieni?>> la voce di Allyson mi riporta alla realtà

<<Arrivo>> le dico. Mi giro per andarmene, ma vado a sbattere contro qualcosa, o meglio, contro qualcuno. Alzo lo sguardo per vedere contro chi sono andata a sbattere. I miei occhi incontrano degli occhi grigi, come i miei, di un bellissimo ragazzo con capelli corvino, alto, muscoloso, bhe... un ragazzo perfetto.

<<S-scusa>> dico. Non riesco neanche a parlare. Sarà per l'imbarazzo o per la bellezza di questo ragazzo che sembra un Dio? Penso sia per entrambe le cose

<<Scusami tu, non stavo guardando dove andavo. Tu devi essere la ragazza nuova>> mi dice con una voce molto dolce e rivolgendomi un sorriso bellissimo a trentadue denti.

<<Sì, mi chiamo Lilith>> gli dico staccandomi da lui e iniziando a torturarmi le mani come faccio quando sono nervosa

<<Io sono Cassian, piacere>>

<<Lilith, dobbiamo... andare>> dice Allyson che ora è al mio fianco. Anche lei rimane a bocca aperta

<<Scusate ragazze, anche io dovrei andare. Ci vediamo in giro>> dice Cassian allontanandosi da me e Allyson che siamo entrambe impalate nel bel mezzo della sala.

<<Quello era Cassian Jefferson, il bel tenebroso della scuola>> mi chiede Allyson

Dopo un paio di minuti ferme in mezzo alla sala, un suono ci riporta alla realtà, anche se lo percepisco ovattato e distante, come se mi trovassi in un altro mondo. Ci avviamo verso le scale e seguo Allyson senza fare domande

<<Allora, al primo piano ci sono le aule, che visiteremo dopo, mentre all'ultimo ci sono i dormitori>> dice la mia guida. Una volta arrivate in cima alla lunga scalinata voltiamo a sinistra e ci dirigiamo verso quella che, molto probabilmente, è la mia camera. Allyson apre una porta con sopra il numero 17.

Helven: tra inferno e paradisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora