Capitolo 26 Una cena un po'... disastrosa

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La settimana dopo il funerale è stata tremenda. Le cose che facevo erano semplicemente tre: dormivo, mangiavo e suonavo. Quella visita non voluta al cimitero, tutta quella sofferenza che ho sentito provenire dalle persone, mi hanno stancata e tolto qualsiasi energia. Aike era molto preoccupato per me e così ha chiamato le uniche persone che pensava mi avrebbero potuto aiutare, i miei amici. All'inizio non volevo parlargli a causa di quello che avevo sentito quando Cassiel mi aveva chiamata per sbaglio, ma poi non ce l'ho più fatta e li ho perdonati. Riabbracciarli è stata la cosa più bella di questo mondo e quando ho posato le mie labbra così screpolate a causa dei miei innumerevoli pianti su quelle del mio splendido ragazzo tutto è tornato al suo posto e io mi sono sentita in paradiso. Dopo che sono scomparsa, quella notte, Cassiel era fuori di sè. Ha rotto il sostegno del suo letto, la sua cassettiera è finita fuori dalla finestra, la porta scardinata e, dopo essersi trasformato, è volato via per carcami.
La sfuriata che mi ha fatto quando è arrivato a casa di mio fratello è stata tremenda. Urlava e gesticolava in un modo che faceva ridere, ma al tempo stesso spaventare. Ovviamente non sono stata zitta ad ascoltarlo e diciamo che qualche cosina si è rotta.
Allyson era quella più silenziosa di tutti. Di solito era la prima che mi abbracciava, mentre quando mi ha vista è rimasta in disparte e ho visto che ha versato anche qualche lacrima. Solo quando se ne stavano per andare si è decisa a stritolarmi e mi ha anche menata a causa della mia piccola bravata. Quella era la mia Ally.
Con Afrodite mi sento tutti i giorni. È una persona fantastica e abita non molto lontano da casa di Aike, circa venti minuti in macchina. Ci siamo viste spesso e una volta è venuta anche a cena da Aike e Chloe.
Chloe, una ragazza fantastica ora che l'ho conosciuta e riesce a tenere in riga mio fratello. Quando mi ha vista, quel giorno del funerale, mi è corsa incontro e, nonostante non mi conoscesse affatto, mi ha riempita di coccole e attenzioni. Ero stupita, soprattutto per come mi aveva temuta la prima volta che ci eravamo incontrate. Dopotutto proteggeva solo il suo bambino. Ancora non ci credo, Aike fra circa due mesi diventerà papà. Da una parte sono contentissima di vedere per casa un piccolo Helven, ma dall'altra sono terrorizzata, perchè non voglio che una creatura così piccola, indifesa e innocente venga coinvolta nelle nostre "questioni di famiglia". Spero sia come Chloe: normale.

<<Lilith!>> mi rimprovera mia madre appena le racconto della mia fuga, del mio rifugio a casa di Salehe e tutto il resto
<<Che c'è mamma? Dovevo>> le dico alzandomi di scatto da questo pavimento così freddo e umido
<<Sei stata incosciente Lilith Adila Helven. Soprattutto a socializzare con... Salehe>> dice mio padre evidentemente arrabbiato visto che mi ha chiamata con il mio nome per intero
<<Lo so, lo so>> dico abbassando lo sguardo
<<L'hai più visto o sentito da...?>>
<<No>>
Dopo che mio fratello mi ha portata a casa, Salehe è come scomparso dalla circolazione. Ci siamo "sentiti" solo una volta e anche in quell'occasione siamo riusciti a litigare. Quanto mi da sui nervi quel ragazzo a volte
<<Meglio>> mi dice mia madre porgendomi un dolce e piccolo sorriso
Da quando i miei genitori sono stati rinchiusi in questo posto dimenticato mia madre non sorride più, tranne quando ci sono, mi ha detto mio padre. Questo mi rattrista molto, perchè vorrei tirarli fuori da qui, ma non è ancora il tempo
<<Lilith>> dice la voce di mio fratello
<<Devo andare>> dico baciando i miei genitori e scomparendo per tornare alla realtà

<<Finalmente>> mi dice Aike quando gli apro la porta della camera
Lo lascio solo un attimo e mi precipito verso il bagno per andare a cambiarmi e mettermi la tuta per allenarmi.
Sono circa tre settimane che sono da mio fratello e non fa altro che allenarmi, ogni singolo giorno. Non vuole che perda il controllo quando mi trasformo e devo riabituarmi ad usare i miei poteri. Dopotutto sono passati 200 anni dall'ultima volta.
<<Chloe sarà fuori fino alle sette, quindi abbiamo quattro ore, dici che ce la facciamo?>> mi chiede guardandomi in viso e rivolgendomi un sorriso storto
Oggi è la giornata della corsa e del volo e mio fratello ogni mercoledì allunga la distanza da percorrere. Settimana scorsa ho percorso 40 km e quando sono arrivata pensavo di morire. Oggi ne devo fare il quadruplo in quattro ore e, come se non bastasse, stasera devo uscire a cena con Aike, Chloe, i suoi genitori e i... genitori di Garrett, non di mio fratello Aike, ma del mio assistente sociale Garrett. Sarà una serata molto lunga.
<<Ce la facciamo fratello>> dico avviandomi verso le scale che portano al tetto, il punto di partenza
Alle sei e cinquantanove minuti siamo di ritorno. Sono riuscita a fare i miei chilometri e ora posso morire. Mi lascio cadere a peso morto sul divano di Aike, ma lui mi solleva subito di peso e mi porta in bagno
<<Puzzi da far schifo. Non voglio che la mia casa sappia di sudore>> mi dice mentre apre la porta del bagno e apre l'acqua della doccia
<<Aike, cosa vuoi fare?>> gli chiedo cominciando a dimenarmi
Conosco fin troppo bene mio fratello per sapere che mi sta per buttare sotto il getto di acqua
"Lo sai già sorellina" mi dice telepaticamente prima di farmi inzuppare sotto la doccia
Le gocce che mi scorrono in rapida successione sulla pelle mi fanno rilassare e sento che tutti i miei muscoli così contratti iniziano a rilassarsi. Poi arriva il lampo di genio per vendicarmi di questo stupido ragazzo che mi sta davanti con un sorriso odioso sulle labbra
Nascondo le mani dietro la schiena in modo che non mi veda e con un gesto da maestro manipolo l'acqua in modo che non bagni più me bensì Aike. In men che non si dica anche mio fratello è fradicio
<<Brutta peste>> mi dice mentre si sposta i capelli dalla fronte
<<Amore?>> chiama Chole dalla porta di casa e la vedo affacciarsi subito alla porta del bagno
Lascio andare le mani e l'acqua torna a inzuppare i miei vestiti già bagnati. L'espressione sul viso della ragazza di mio fratello è così divertente che sia io che Aike scoppiamo a ridere
Esco dalla doccia, prendo un asciugamano e vado a prepararmi per questa magnifica serata in "famiglia", lasciando Aike ad asciugare il pavimento e a spiegare a Chloe come mai il bagno è tutto allagato se il soffione della doccia è fisso.
Entro in camera e la prima cosa che faccio è controllare il cellulare. Ho due messaggi, uno è di Cassiel che mi augura una buona serata e mi dice che mi ama tanto, che dolce, e l'altro è di Afrodite che mi chiede se domani sera possiamo tornare in quel bellissimo locale dal quale non mi ricordo neanche come siamo uscite. A giusto, Salehe.
"Hey" mi dice Salehe nella testa
Che tempismo che ha questo ragazzo
<<Hey>> gli dico mentre vado verso il mio armadio a muro per prendere il mio vestito
Aike mi ha detto, anzi, ordinato, di mettermi qualcosa di molto elegante visto che il locale che hanno scelto i suoi genitori è molto chic e così sono andata a comprare con Chloe un fantastico vestito lungo con scollatura a cuore e drappeggi color del mare. Come scarpe scelgo i miei fedelissimi tacchi neri. Fanno un po di contrastato con il vestito almeno.
"Come stai?" Mi chiede il demone dopo un'eternità
<<Bene grazie>> dico un po' acida e stufa del suo comportamento
Quando ero da lui era tutto carino e premuroso e quando me ne vado via scompare. Da una parte meglio, perchè non dovrei parlarci con lui, ma dall'altra ci sto male e non capisco neanche il motivo
"Ce l'hai con me?"
<<No guarda>> ora inizio a scaldarmi
"Non è stata colpa mia. Forze, diciamo, superiori mi hanno impedito di sentirti e vederti"
<<Non mi interessa. Non dovrei neanche più avere contatti con te, quindi sparisci>> dico, anzi urlo al vento e le comunicazioni si interrompono
Niente urla ne battibecchi come mi sarei aspettata. Per essere il demone della morte Salehe non fa così paura.
Alle sette e mezza precise sono truccata, vestita e pronta per uscire, mentre mio fratello è ancora in alto mare. Ha avuto un'emergenza al lavoro e ora sta facendo i salti mortali per prepararsi. È quando arriva alla cravatta che arriva il vero problema. Ne io ne Chloe sappiamo da che parte girarci per fare un nodo ad una stupida cravatta e così Aike decide di non metterla.
Mentre Chloe prende la borsa e chiude la porta di casa, mio fratello mi prende in disparte e mi ripete per la millesima volta quello che devo e non devo fare
<<Non osare chiamarmi Aike, ricordati che sono Garrett. Non sono tuo fratello, ma solo il tuo assistente sociale. Si carina con i genitori di Chloe e anche con i miei>> mi dice fissandomi intensamente negli occhi
Alle parole miei genitori mi sale la bile in bocca e insieme anche la rabbia. Quelli non sono i suoi genitori e mai lo saranno. I nostri genitori sono intrappolati da 200 e aspettano solo il momento di essere liberati, quando saró pronta.
<<Non sono i tuoi genitori>> dico a denti stretti
<<In questa vita sì Lilith. Non combinare guai terremoto, capito?>> mi dice mettendomi un braccio intorno alle spalle
Terremoto. Così mi ha chiamata la prima volta che ho usato i miei poteri, poichè ho fatto un casino impressionante, tanto che la stanza di mio fratello e nostro cugino, che erano vicine a dove mi stavo allenando, si sono distrutte.
Il tragitto verso il ristorante è molto silenzioso e a me va bene così, almeno posso pensare.
Alle otto siamo davanti ad un bellissimo ristorante, decisamente di classe e io mi sento tremendamente fuori luogo
<<Andrà bene>> mi dice mio fratello con le labbra vicine al mio orecchio
È al suono di una voce stridula che i miei nervi si contraggono, come se avessi ricevuto la scossa, e rimango gelata sul posto e di spalle
<<Mamma>> dice Aike andando incontro a Jessica
<<Garrett, tesoro mio>> dice Jessica
<<C'è anche lei?>> chiede la madre di Garrett così a bassa voce che pensa io non possa sentirla, ma io sento tutto
A quella domanda sussurata il mio cuore fragile e sull'orlo di un precipizio si frattura ancora un pochino. Una volta volevo molto bene a questa donna, ma poi, come sempre, quando ha visto la vera Lilith mi ha abbandonata e io ne ho sofferto e questo Aike lo sa benissimo.
<<Vogliamo entrare?>> chiede Chloe per spezzare il silenzio che c'è qui fuori, nonostante il fatto che sia una via molto trafficata
Mi prendo la gonna del vestito tra le mani, poichè ho paura di inciampare, e mi avvio dietro le due belle famigliole e mi sento un po' come la terza incomoda. Proprio quando sto per entrare, nel mio campo visivo entra una persona che non avrei mai immaginato di vedere qui e penso neanche lui: Salehe.
Rimango bloccata a fissarlo. È cambiato, sembra stanco e più vecchio di come l'ho lasciato tre settimane fa. I suoi capelli presentano più ciocche bianche rispetto all'ultima volta e i suoi occhi sono di un verde quasi accecante.
La faccia che fa quando mi vede mi preoccupa. È un misto di terrore, sconvolgimento, rabbia, emozione e forse anche paura. Si guarda intorno, come se stesse cercando qualcuno e penso che lo trovi anche, ma non faccio in tempo a vedere chi è che Aike mi risveglia dal mio stato
<<Lilith, vieni?>>
<<Arrivo Garrett, un attimo>> dico andandogli incontro
Siamo qui da quasi un'ora e i genitori di Chloe e quelli di Garrett non fanno che parlare: I nostri figli di qui, nostro nipote di là e bla bla bla. Che noia.
Mangio il mio cibo distrattamente, sto ancora pensando al bel demone che ho visto fuori dal ristorante.
Lo squillo del mio cellulare mi riporta con la testa al presente e, dopo essermi congedata, corro verso l'esterno del locale per rispondere al telefono
<<Ciao amore>> dico a Cassiel
<Ciao principessa. Allora la cena come va?>>
<<Fatemi una flebo. Non ne posso più>>
<<Va così male?>>
<<Per gli altri no, ma per me si. Voglio tornare solo a casa e togliermi questi tacchi che mi stanno già massacrando i piedi>>
<<Mi dispiace, vorrei essere lì. Scusa ma ora devo andare, mia madre mi chiama. Notte principessa>>
<<Notte>> dico e poi attacco
Prima di rientrare mi prendo un minuto per me e per un secondo mi passa anche per la testa di chiamare Afrodite per farmi venire a prendere. Ma non posso. Mio fratello mi ha chiesto di venire e io sono qui per lui.
Faccio dietrofront e rientro nel locale rispondendo ad un messaggio che mi ha inviato proprio in questo momento Ally. Quando rialzo gli occhi dal mio schermo tutto rotto penso di morire e sul serio. Il telefono mi cade a terra, tanto più di così non si puó rompere, e la mia mascella sembra sfiorare terra. Ora capisco quell'espressione preoccupata che Salehe mi ha rivolto prima. Ad un tavolo in fondo alla sala, in un angolino in disparte, ci sono Salehe, due uomini ben messi, una graziosa ragazza e... Lucifero. Che cavolo ci fa qui? Sulla Terra! Speriamo non mi abbia vista.
Affretto il passo per raggiungere il mio tavolo e ad ogni passo traballante che percorro sento il cuore rimbombarmi nelle orecchie
"Non farti notare. Dovete andarvene. Subito. Non so per quanto non ti vedranno, i tuoi capelli sono abbastanza riconoscibili" mi dice Salehe
Una volta al tavolo, Aike alza lo sguardo su di me e da buon fratello maggiore si accorge che qualcosa non va. Muovo lentamente lo sguardo in direzione di nostro nonno e appena lo vede anche mio fratello fa una faccia molto simile alla mia. Un attimo, dove sono i due uomini? Non va bene.
<<Garrett>> dico a denti stretti
Aike afferra al volo il concetto e dopo aver detto che c'è un piccolo imprevisto, mi prende per mano e schizziamo verso l'entrata.
<<Menomale che non ci ha visti>> mi dice Aike mentre ci dirigiamo verso il parcheggio
<<Non ci conterei>> gli rispondo mentre mi guardo intorno
Mi sento osservata e seguita, ma qui non c'è nessuno
Arriviamo in un batter d'occhio nel parcheggio, ma la scena non mi piace per niente. Mi sembra di essere dentro un film. Il parcheggio è tutto buio, solo due miseri lampioni lo illuminano. Qui intorno non c'è nessuno, ma proprio nessuno. Secondo me da un momento all'altro usciranno quei due del ristorante dicendo una frase tipo "Andate da qualche parte?"
Mentre formulo questo mio pensiero i due uomini che prima erano seduti accanto a mio nonno sbucano fuori e si parano davanti a me e mio fratello.
Sono ben messi. È evidente che si allenano tanto e sono più che convinta che questa storia non finirà bene.
<<Ti abbiamo trovata finalmente>> dice uno dei due uomini, quello con una brutta cicatrice sull'occhio destro, diretto a me
<<Salehe l'aveva detto che eri bella, ma non aveva detto così tanto. Peccato che nessuno potrà vedere la tua bellezza>> dice l'altro uomo, che mi accorgo essere lo stesso che il giorno del funerale di Marta e John avevo visto in città
A quelle parole mi si gela il sangue nelle vene e mi viene la pelle d'oca. Aike mi si para davanti e mi fa da scudo con il suo corpo. Non permetterà mai che qualcuno mi torca neanche un capello.
La mia testa vaga. Penso se potrei farcela ad affrontarli, se mio fratello puó farcela, cosa dovrei fare, mi uccideranno, faranno del male ad Aike. Mentre formulo tutte queste ipotesi nella mia testa in tilt, non mi accorgo neanche che davanti a me è iniziato un combattimento tra mio fratello e i due demoni. Peró è un combattimento ad armi non pari. Vorrei spostarmi, ma le mie gambe non rispondono e di questo Aike se ne è accorto. Infatti, per proteggermi, mi spinge dietro una macchina e, telepaticamente, mi dice di rimanere nascosta e di non muovermi. Mi impongo di fare, per una volta, quello che mi dice, ma la cosa mi risulta alquanto difficile quando la ragazza del ristorante mi piomba con un balzo davanti agli occhi. La osservo con un misto di terrore e consapevolezza e cerco di indietreggiare, ma vado subito a sbattere contro la macchina alle mie spalle.
<<Vai da qualche parte?>> mi chiede con un sorriso beffardo sulle labbra
Quanto vorrei toglierle quel sorriso con un bel cazzotto su quei denti perfetti.
La mia testa non sa che cosa dirmi e così prende il comando il mio corpo
Con un movimento rapido della mano sciolgo l'asfalto e la ragazza finisce nella pozza di catrame fino alle ginocchia in un batter d'occhio. So che ben presto riuscirà a liberarsi e così mi alzo e scappo, ritovandomi davanti a tre uomini trasformati: due demoni dalle ali come la notte più oscura e un angelo con le ali di un candido quasi surreale. A quella vista il mio corpo risponde e sento che sto cambiando anche io. Stavolta sento che non mi sto tramutando nel mostro orribile che ho sempre il timore di far uscire, ma sto diventando una creatura del bene, forse perchè non sono mossa da rabbia o forse perchè questi due sono demoni e in quella forma non posso fare niente.
Ciononostante cerco di contenere la mia trasformazione, evitando che mi spuntino le ali. Ogni volta che fuoriescono fa male e dopo sono così stanca che perdo subito i sensi, risvegliandomi ore dopo. Nel frattempo la ragazza si è ripresa e a giudicare dalla sua faccia non sembra molto felice del mio scherzetto
<<Vuoi giocare? Giochiamo!>> mi urla correndomi incontro e intanto trasformandosi
Questa volta non posso fermare la natura e lascio che i miei poteri si manifestino. Quando mi spuntano le ali creo un'onda d'urto che spedisce la ragazza contro un'auto tanto violentemente che il cofano di questa cede.
<<Ops. Dopo gli scriveró un biglietto>> urlo a mio fratello che ha appena assistito alla scena ed è stupefatto
Lo stupore di tutti dura ben poco e il combattimento ricomincia più duro di prima. Ricordo i consigli di Ally, gli addestramenti di Aike e quelli fatti alla Nox Academy, ma finisco sempre con la schiena a terra. Ora basta!
Riprendo le forze e mi scaglio sul primo demone che incontro, buttandolo al tappeto e facendogli perdere i sensi. Sì, Lilith 1, demoni 0.
Il combattimento continua e devo dire che io e mio fratello non ce la caviamo niente male, anche se sento le mie forze che pian piano abbandonano il mio corpo.
<<Adesso basta>> dice l'uomo con la cicatrice sull'occhio tirando fuori una lama luccicante dalla giacca
La luce di quell'oggetto mi fa accapponare la pelle e spero che non sia quello che penso, ma a giudicare dalla faccia impaurita di Aike è proprio quello che penso: una lama di diamante. È il nostro unico tallone d'Achille. Ora siamo veramente spacciati. L'uomo si lancia in avanti in una ricerca disperata del mio corpo nel quale affondare la lama, ma non ce la fa, perchè Aike riesce a bloccarlo. I due lottano, ma ad un tratto il coltello cade di mano al demone e finisce al suolo causando un rumore decisamente glaciale per i miei gusti. Sposto lo sguardo sulla ragazza e lei osserva me. Sarà una corsa a chi raggiunge prima il diamante. Ma prima ci arriva lei e la lama finisce dritta nel mio stomaco. Il dolore che provo è lancinante. Agli occhi mi salgono le lacrime.
<<Noooo!>> urla Aike
Chiudo gli occhi.
Il fumo è fitto e il demone che mi sta sopra ha un coltello nel mio stomaco il dolore è atroce. Urlo. Urlo con tutto il fiato che ho e la terra inizia a muoversi, le lingue di fuoco si fanno più alte e le forze mi abbandonano, lasciandomi svenuta a terra.
Riapro gli occhi e sono sempre nel parcheggio, ma qualcosa è cambiato: Salehe è qui e sta lottando con mio fratello contro i due uomini che proprio prima erano seduti al tavolo con lui.
Volto la testa verso sinistra e accanto a me vedo il corpo senza vita e senza testa della ragazza che mi ha resa così debole e, spero, non in fin di vita. Non puó succedere un'altra volta.
Dopo poco il combattimento è finito e intorno a me cala il silenzio, ma non so se è reale oppure sono io che non sento più niente
<<Lilith!>> urla Aike
No, era reale il silenzio
<A...>> cerco di dire, ma le parole mi muoio in gola. Fa troppo male parlare, anche respirare a dire la verità
Chiudo gli occhi.
La situazione si è calmata un po'. In giro non ci sono più quei mostri e sembra che tutta la gente che prima era in casa sia riuscita a raggiungere l'esterno. Le uniche persone qui sono Aike, io e un ragazzo che si sta avvicinando a me. Quando arriva davanti al mio viso i suoi lineamenti mi sembrano così famigliari, ma non mi ricordo dove li ho già visti. È quando tira fuori una boccetta con un liquido strano che mi spavento veramente e temo sia venuto per fine l'opera dei suoi amichetti.
<<Sta tranquilla. Non voglio farti del male. Questo ti aiuterà>> mi dice con una voce così calma e piena di calore che mi convinco e bevo l'intruglio che mi porge.
Il sapore è orrendo, ma mi sento leggermente meglio.
Apro gli occhi. Davanti a me c'è il bellissimo viso di Salehe. Anche questa volta è qui.
<<Eri tu>> riesco a dire dopo molti tentativi
Mio fratello mi guarda con uno sguardo interrogativo, ma il demone capisce subito di cosa sto parlando
<<Sì, ero io>> mi dice togliendomi i capelli che sono appiccicati sulla mia fronte a causa del sudore.
A questo contatto il mio corpo perde anche quel briciolo di energie che aveva e i miei occhi si chiudono facendomi perdere i sensi.

Ecco qua un nuovo capitolo della vita di Lilith. Oramai siamo quasi giunti alla fine. Che cosa accadrà ora alla nostra protagonista? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.

Helven: tra inferno e paradisoWhere stories live. Discover now