Capitolo 23 La fuga

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Vado con passo deciso verso la cabina armadio e spalanco la porta con così tanta violenza che quasi la faccio uscire dai cardini. Mi avvicino alla cassettiera che Cassiel mi ha messo a disposizione per questa settimana e tiro fuori tutto quello che mi serve: calze, mutande, maglie, pantaloni. E' quando arrivo al vestito nero che mi blocco. Lo tiro fuori molto lentamente e lo osservo. E' un vestito semplice, lungo fin sopra il ginocchio. La gonna è leggermente gonfia e il corpetto è rivestito da uno strato di tulle nero. Sul retro, sulla schiena, vi è una fessura e lascia scoperta buona parte della pelle.

Mi sarebbe sempre piaciuto mettere questo vestito, ma non mi si è mai presentata l'occasione e mi dispiace dovermelo mettere per la prima volta per un funerale.

L'ennesima lacrima della giornata scivola delicatamente sul mio viso, lasciando una riga bagnata sulle mie guance arrossate. Piego il vestito e lo metto sul letto insieme a tutte le altre mie cose. Mi guardo in giro per trovare il mio zainetto bianco con dei motivi etnici neri e le spalline di cuoio, ma non lo trovo da nessuna parte. Alla fine lo scorgo buttato in un angolo della stanza. Mi avvicino e lo prendo in mano. Mi salta subito all'occhio l'incisione che ho fatto sulla spallina sinistra: LG, Lilith Garrett. Un sorriso mi affiora sulle labbra.

Mio fratello mi ha regalato questo zaino per il mio quattordicesimo compleanno. Lo avevo visto in un negozio vicino a casa sua e me ne ero innamorata subito, ma purtroppo non avevo i soldi che mi servivano per comprarlo e così il mio fantastico e super fratellone me lo ha regalato per il mio compleanno. Ero felicissima e per ricordare quanto Garrett, cioè Aike, fosse fantastico ho scritto sulla spallina sinistra, visto che è la parte del cuore, le nostre iniziali.

Ritorno in me e mi volto verso il letto sul quale ci sono i miei vestiti. Non ho tempo per perdermi nei ricordi, devo finire lo zaino prima che qualcuno mi veda. Inizio a mettere tutte le mie cose nello zaino e quando sto per mettere dentro l'ultima maglia sento qualcuno bussare alla porta. Cavolo!

Chiudo velocemente lo zaino e lo lancio nell'armadio. Il mio cuore batte all'impazzata, a causa della mia paura di essere scoperta, mentre Andras apre la porta.

<<Lilith, volevamo vedere un film. Te la senti o sei stanca?>> mi chiede il mio amico sorridendo

Una sensazione orrenda si fa largo dentro di me. Quel sorriso svanirà appena faró ció che faró. Scaccio via dalla testa subito questo pensiero e mi affretto a rispondergli

<<Certo, mi andrebbe molto. Ma solo se ci sono i pop corn, altrimenti niente>> dico incrociando le braccia sul petto

<<Certo che ci sono. Che film sarebbe altrimenti?>> mi dice scoppiando a ridere e io lo seguo a ruota

Usciamo dalla stanza e ci dirigiamo verso una parte della casa che non avevo ancora visto.

<<Dove stiamo andando?>> chiedo guardando le bellissime parati bianche ricoperte di foto e oggetti strani e particolari provenienti da tutto il mondo.

<<Nella sala cinema>> mi risponde come se nulla fosse

Sala cinema? Ora mi chiedo veramente quanti cavolo di soldi abbiano per avere una casa del genere, una piscina magnifica e anche una sala cinema

<<Una sala cinema?>> chiedo esterrefatta bloccandomi di colpo nel bel mezzo del corridoio

<<Sì, hai capito bene fiorellino>> mi risponde voltando l'angolo

<<Non mi chiamare così!>> dico inseguendolo e saltandogli sulla schiena

Una volta arrivati davanti ad una porta mi fa scendere ed entriamo. Dentro ci sono tutti, tranne Amy. Vedo il bellissimo volto di Cassiel e mi precipito da lui. Nella sala non ci sono delle poltrone singole come mi aspettavo, bensì dei piccoli divanetti che posso ospitare due persone, massimo tre se sono veramente magre.

Helven: tra inferno e paradisoWhere stories live. Discover now