Capitolo 5 Mrs Spencer

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Mi sveglio madida di sudore per l'incubo che ho appena avuto. Cerco di inalare più aria possibile per rilassarmi. Dopo una decina di minuti guardo l'orologio che segna le nove di mattina e decido di alzarmi. Tra un'ora Allyson e Andrew andranno in città, non so se andare con loro, ma penso che approfitterò della tranquillità qui per visitare meglio la scuola. Quando la mia amica mi ha fatto fare il giro della scuola, ho notato che in fondo alla biblioteca c'è una porta, ma Allyson non mi ha fatto vedere cosa c'è dentro, anzi, mi ha intimata di starci il più lontano possibile. Dopo essermi vestita e lavata vado nella stanza di Allyson

<<Permesso>> dico, anche se oramai non è più necessario perché sono dentro

<<Ciao Lilith. Vedo che sei vestita, vuol dire che hai cambiato idea per il ballo e vieni a fare shopping?>> mi chiede la mia amica speranzosa

<<No, non ho cambiato idea Allyson. Ho deciso che rimarrò a scuola e la visiterò meglio. Che ti metti?>>

<<Non lo so, pensavo un vestito, oggi è una così bella giornata. Tu quale mi consigli?>> mi dice Allyson spostandosi da davanti l'armadio in modo che io possa vedere i suoi vestiti anche dal letto dove mi sono seduta

<<Quello>> dico indicando un grazioso vestito blu con uno stampo floreale e delle balze sul decolletè. Allyson non fa in tempo neanche ad avvicinarsi all'armadio che il vestito si stacca dalla gruccia e le finisce direttamente in mano

<<Ma che cavolo?>> diciamo insieme io e Allyson, guardandoci perplesse. I vestiti non volano eppure questo lo ha appena fatto

Qualcuno che bussa alla porta ci distrae dello strano fatto appena accaduto. Prima di dire avanti Allyson mi intima a stare zitta e a non dire niente di quello che abbiamo visto. Acconsento, anche perché, chi crederebbe che un vestito è volato direttamente dall'armadio alla mano di Allyson?

<<Avanti>> dice Allyson con il tono più normale che riesce a trovare

Dalla porta entra Andrew in tutto il suo splendore. Oggi sta meglio del solito, ma non capisco cosa ci sia di diverso, sarà per come è vestito e per il suo aspetto. Andrew indossa dei jeans scoloriti a causa di tutte le volte che li ha messi, probabilmente, una maglietta nera attillata che lascia intravedere sotto il sottile tessuto la sua muscolatura e i suoi capelli sono in disordine, come se non se li fosse neanche pettinati.

Per uno strano motivo arrossisco, inizio a sentire veramente troppo caldo e abbasso la testa. Ripreso il controllo del mio corpo riporto l'attenzione su  Andrew che mi sta guardando e mi sta sorridendo mostrandomi la sua bellissima dentatura perfetta

<<Cosa hai da ridere?>> gli dico

<<Niente fiorellino è solo che sei arrossita. Ammettilo, sono troppo bello e ti faccio arrossire>> mi dice avvicinandosi un po' di più

<<Ma non farmi ridere. E' solo che sto morendo di caldo>> dico alzandomi dal letto, anche se non sono convinta neppure io di quello che ho appena detto, e avviandomi verso la porta della camera

<<Io vado. Ci vediamo più tardi ragazzi. Mi raccomando, non spendete troppo>> dico uscendo dalla stanza di corsa e scendendo le scale diretta verso la sala pranzo dove ora è servita la colazione. Ho una fame da lupi.

Alle dieci esatte arriva il pulmino che porta in città. Con attenzione osservo quanti studenti lo prendono e noto, con mia grande sorpresa, che sono veramente tantissimi. Penso che a scuola rimarranno pochissime persone. Per fortuna, almeno non ci sarà troppo casino e io potrò entrare nella stanza misteriosa senza che nessuno mi noti.

Una volta partito il pulmino mi avvio verso la biblioteca in cerca di un bel libro da leggere. Tutti quelli che ho li ho già letti e riletti e strariletti. Dopo una mezzora buona di ricerca tra gli scaffali impolverati della vecchia libreria ne trovo uno che mi intriga: non ha un titolo, autore, niente, ma la cosa che mi attrae di più è la copertina. La copertina è rossa fuoco, ma, se la metti controluce, cambia radicalmente colore e diventa bianca. Certo che in questa scuola le cose sono veramente strane. Decido di prenderlo e mi avvio verso la stanza con la porta chiusa. Una volta arrivata davanti alla stanza prendo un grosso respiro, abbasso la maniglia ed entro. All'interno è tutto buoi, per fortuna che ho il mio accendino. Lo accendo e la stanza viene leggermente illuminata. Alla mia sinistra trovo una candela. La prendo e la accendo. Ora ci vedo. Davanti a me non c'è una stanza, bensì una scala che scende. Mi avvio giù per le scale. Arrivata in fondo trovo un corridoio lungo e molto buio, pieno di porte antiche. Saranno le segrete. Decido di aprire un paio di porte, ma tutte quelle che provo sono chiuse a chiave. Arrivata in fondo al corridoio vedo una porta che è diversa dalle altre. Al contrario delle altre è fatta di legno chiaro e ha, sulla parte superiore, un'incisione:  Kuondoka njekusita. Ma che lingua è?Abbasso la maniglia ed entro.

Helven: tra inferno e paradisoTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang