Capitolo 19 Fuori controllo

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La settimana è passata molto velocemente, più velocemente di quanto mi aspettassi.

Il lunedì mattina dopo il mio compleanno tutti i ragazzi, dal primo al terzo anno, hanno lasciato la scuola per tornare a casa dalle loro famiglie, per passare tre mesi in tranquillità a prendere il sole e fare lunghe passeggiate. Ma tra questi non c'ero io. Io sono dovuta rimanere a scuola perché dovevo aspettare che i miei amici finissero gli esami per chiudere con l'inferno delle scuole superiori.

Mi sono sentita molto sola per tutta la settimana, anche perché durante la giornata ero l'unica persona in giro per i corridoi. Ho approfittato del silenzio e dalla tranquillità che regnava per leggere, ben quattro libri, non so come ho fatto, e per allenarmi con Nana a far andare d'accordo i miei poteri. Il risultato? Non ci sono ancora riuscita e questo si può vedere dai disastri che ho combinato nel seminterrato, in palestra.

Dopo che Allyson era venuta a chiamarmi, la sera del mio compleanno, per dirmi che dovevo scendere di sotto, ci sono andata e ho iniziato ad allenarmi con gli altri. Appena sono entrata nella sala ho sentito la tensione nell'aria e tutti gli sguardi puntati su di me. Ma uno sguardo sentivo più intenso degli altri. Quello di Richard. Quando l'ho visto sono rimasta pietrificata. Non potevo crederci. Richard era sempre stato cordiale e gentile con me, che fosse stato tutto uno stratagemma per tenermi sotto controllo? Da allora non sono più riuscita a guardarlo negli occhi, almeno fino a ieri, quando è venuto a scusarsi per avermi tenuto all'oscuro di tutto e non ho potuto fare a meno di perdonarlo. Dopotutto ne ho perdonate di persone per avermi tenuta nascosta tutta questa faccenda.

Da quella sera mi alleno con tutti gli altri ragazzi che sono come me, con un'unica eccezione, anzi, due eccezioni: primo loro si posso trasformare mentre combattono e volare, mentre io no, perché se mi trasformo faccio un po' di, come dire, confusione, e in più non so perché ma le mie ali non spuntano; secondo finisco sempre col sedere per terra.

La mia partner nel combattimento è Allyson e devo ammettere che è brava, anzi, molto brava e non ci va leggera con me, anzi, mi ha confessato che ci va giù pesante perché mi devo preparare meglio degli altri.

La cosa peggiore di tutta questa settimana? Jolanda è un demone ed è una delle migliori del "corso". Sono stata costretta a vederla tutte le sere mentre combatteva in tutto il suo splendore demoniaco e mentre ci provava spudoratamente con il mio ragazzo. Già, perché, come se non bastasse che dovessi vedere quella vipera tutte le sere, il suo partner era Cassiel e questo mi faceva abbastanza innervosire e infatti una volta mi stavo anche per trasformare, ma per fortuna Cassiel se ne è accorto ed è venuto subito a calmarmi. Bhè, ha funzionato, altrimenti Jolanda non esisterebbe più.

<<Lilith>> dice Allyson entrando nella mia stanza

<<Mm...>> dico assonnata

Ma che ore sono? Cerco di tirarmi su a sedere ma il mio corpo viene percorso da una fitta di dolore. Ieri sera la preside ci ha portato al limite e ora sono così distrutta che mi servirebbe una sedia a rotelle per muovermi.

<<Come stai?>> mi chiede sghignazzando e andando ad aprire le imposte

<<Come se un carro armato con sopra tante, tantissime tonnellate di cemento mi fosse passato sopra più e più volte>> dico

Ma mi vuole veramente svegliare completamente? Con un gesto della mano faccio richiudere le imposte. Non sono ancora pronta per vedere la luce accecante del sole.

<<Sei seria? Dai, devi alzarti>> mi dice riaprendo i battenti

<<Che ore sono?>> chiedo stropicciandomi gli occhi

Helven: tra inferno e paradisoWhere stories live. Discover now