Capitolo 6 Neve a maggio?

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Delle braccia mi sollevano dal letto. Vorrei appendermi al collo di questa persona, ma il mio corpo non risponde, sono come in coma

<<Resisti, ora ti porto di sotto>> è Cassian

Con tutte le mie forze cerco di aprire gli occhi, ma non ce la faccio. I suoni si fanno di nuovo ovattati e svengo di nuovo


<<Che le è successo?>> chiede Allyson preoccupata a Cassian

<<E' svenuta. Ha detto che le era già capitato. E le... scoppiava la testa>> dice Cassian sedendosi sul letto facendolo infossare lievemente

<<Non è possibile,lei non dovrebbe avere attacchi fino al giorno prima del suo compleanno>> dice Andrew. Sento che si avvicina a me, ma Cassian lo tiene lontano con fare protettivo

<<Pensi che non lo sappia Andras>> gli risponde. C'è tensione nell'aria e posso percepirla benissimo anche in questo stato

<<Andras, Cassiel basta, ora dobbiamo occuparci di questa faccenda>> dice la voce autoritaria di Allyson. Cassiel? Andras? Ma che sta succedendo? Che faccenda? Che attacchi? Che centra il mio compleanno? Vorrei fare tutte queste domande ai miei amici, ma non posso, non ho il controllo del mio corpo, che si rifiuta di svegliarsi. I suoni si fanno ancora ovattati. No, di nuovo no. svengo


Mi sveglio di soprassalto mettendomi seduta. Cosa è successo? Mi guardo intorno, ma non vedo niente, è troppo buio. Dove mi trovo? Attendo che i miei occhi si abituino al buio: sono in camera mia. Ma come ci sono arrivata? Pian piano i ricordi riaffiorano: Cassian che mi porta in camera, Allyson ed Andrew che parlano con Cassian, quella strana conversazione e quegli strani nomi.

Un rumore mi distoglie dai miei pensieri. Guardo nella direzione da dove ho sentito il rumore: il pavimento. Disteso sul pavimento c'è Cassian che dorme. Ma che ci fa ancora qui? Mi alzo delicatamente dal letto, cercando di non produrre neanche il più piccolo rumore e mi avvicino verso la mia scrivania. Apro il primo cassetto del tavolo, prendo il mio pacchetto di sigarette, l'accendino e richiudo il cassetto. Anche se mi ero ripromessa di non fumare per un po', questa situazione lo richiede, ho bisogno di sciogliere i nervi. Mi avvio verso la finestra della mia stanza, la apro ed essa produce uno cigolio.

<<SSSSSSShhhhh>> le dico mettendomi il dito sulle labbra. Ma che faccio? Parlo ad una finestra? Esco sul tetto, mi chiudo la finestra alle spalle e mi metto comoda a fissare il cielo. In questo periodo dell'anno, maggio, il cielo, secondo me, è bellissimo, non so perché, ma mi piace di più. Faccio per prendere la terza sigaretta quando un rumore mi blocca

<<Non dovresti fumare alla tua età. Ti fa male. Poi ti rovini la pelle, i denti, i vestiti puzzano. Insomma, è uno schifo>> mi dice Cassian

<<E tu chi sei? Mio padre? Neanche mio fratello me le dice queste cose>> gli rispondo in modo scherzoso

Cassian si siede di fianco a me e mi mette una coperta sulle spalle

<<Fa fresco, è meglio che ti copri se non ti vuoi prendere un accidente>>

<<Grazie>> gli rispondo arrossendo leggermente. Per fortuna che è notte e non può vedermi

Vorrei chiedergli che cosa è successo quando sono svenuta, ma so già che non mi direbbe niente

Oramai è passata circa un'ora da quando siamo qui fuori e abbiamo parlato tutto il tempo. Ho scoperto che Cassian ha due fratelli gemelli più piccoli che hanno la mia età. Sono un maschio e una femmina. Suo fratello si chiama Joe mentre sua sorella Amy. E' cresciuto a New York. Ha frequentato per un anno uno dei migliori licei del paese, ma a causa di una rissa scoppiata dopo una partita di football, è stato espulso e i suoi l'hanno mandato alla Nox Academy. Oramai è qui da due anni e dice che si è sempre trovato molto bene.

Helven: tra inferno e paradisoWhere stories live. Discover now