Lorenzo e Stella si conoscono fin dalla nascita e crescono insieme fino ai dieci anni. Costretti a dividersi, rimangono comunque in contatto e tutte le feste le passano insieme.
Insieme ai loro genitori, a cui sono molto legati, e ai migliori amici...
Arrivato a scuola, andò dritto dritto al banco di Laura e si sedette a quello a fianco. "Buon di', principessa" salutò, baciandola su una guancia. "Buongiorno Marco. Ti siedi qui oggi?" chiese Laura, tirando fuori il suo materiale scolastico "Si. Tranne che nelle ore del prof. Venturi, ovvio. Ma per il resto delle ore starò qui, se non ti dispiace" spiegò, stiracchiandosi "Certo che no. Ma come mai? Hai litigato con i ragazzi?" chiese, sospettosa. "No, no. È solo che così possiamo stare un pò insieme visto che quel ... adorabile... ragazzo che hai, non ti lascia più vedere i tuoi amici come prima" disse, guardandola eloquente
"Sei arrabbiato con me?" chiese lei, intristendosi "Non sarei qui se lo fossi" la tranquillizzò pizzicandole piano una guancia "Senti, io lo capisco: sei la migliore amica di quattro bellissimi e fighissimi ragazzi" disse orgoglioso, facendola ridere "È normale che il tuo ragazzo sia geloso. Però vorrei passare lo stesso un pò di tempo con te e qui a scuola è perfetto, non credi?" le circondò le spalle con un braccio "Va bene" lo abbracciò Laura "Grazie" gli sorrise, regalandogli una carezza sulla guancia.
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I piani di Marco pero' furono rovinati dagli amici che, saputo di questa idea, vollero partecipare e così ogni cambio d'ora si alternavano.
"Maledetti! Perché non trovate delle idee vostre invece di rubare le mie?" li sgrido'. Ma non era veramente arrabbiato, anzi. E vedere Laura e i ragazzi felici, gli andava bene.
Quando finì la scuola però persero anche quei momenti e successe che riuscirono a vedere l'amica davvero molto poco.
Marco allora disobbedi' agli ordini che l'amica aveva imposto e andò a casa sua, un pomeriggio. Non voleva farla arrabbiare o peggio, farla litigare con Matteo, perciò fece molta attenzione: aspettò che lui la lasciasse nel cortile di casa e poi sparisse, per correre da lei.
"Laura" chiamò, prima che aprisse la porta di casa "Marco!" esclamò lei, sorpresa "Che ci fai qui? È successo qualcosa?" chiese, subito preoccupata "No! È solo..." sospirò e appoggiò la fronte sulla spalla di lei "...mi manchi!" confessò.
Sospirò nel risentire il suo dolce odore, che da sempre era fonte di conforto per lui.
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