12. Siamo con te, Simone

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Una mattina, a scuola, Simone invitò di nuovo gli amici a studiare da lui
"Così decidiamo tutto quello che ci serve per il viaggio in Grecia. La mamma dice che è meglio farlo ora in modo che appena ha notizie di sconti su hotel e voli ne approfitta" spiegò, con aria distratta.

Quella era una di quelle mattine in cui Simone era visibilmente afflitto e, appena si allontanò per raggiungere il bagno, Lorenzo indagò "Come sta Simo?" guardò Matias.

Lui li guardò tutti, senza stupirsi del perché l'amico avesse fatto la domanda proprio a lui.
Pensò un attimo. Conoscendolo, stava valutando quanto dire e cosa dire.
Dopo un sospiro disse, piano "Non benissimo. Ha un problema con suo padre"
"Suo padre?" si stupì Lorenzo
"È grave?"chiese Marco
"Abbastanza. Mi sono trovato coinvolto in un certo senso, perciò lo so" si giustificò
"Si va bene. Non importa se non se la sente di dircelo, l'importante è che almeno ha te, che non sta affrontando la cosa da solo" disse Laura
"Ti stai occupando bene di lui, vero?" chiese Marco, guardando Matias severamente
"Ma che domande fai?"si irritò lui
"Voglio dire che tu, a volte..." cominciò, stringendogli il braccio
"Faccio quello che posso Marco! Vorrei fare di più credimi, ma non posso intromettermi" disse, afflitto

"Ok. Tu ricordagli che noi ci siamo anche, se ha bisogno" disse Stella, poggiandogli una mano sulla spalla
"Lo sa" sospirò "Lui vuole dirvelo solo che...è complicsto" disse.

Nel pomeriggio, Simone era ancora più turbato e distratto di quanto non fosse al mattino.
Svolse i suoi compiti sbuffando e cancellando irritato gli errori con tanta irruenza che alla fine strappò il foglio del quaderno.
Matias andò in suo aiuto e completò per lui il compito.
E sempre Matias si occupò di prendere i fogli che Claudia, la mamma di Simone, aveva preparato per loro e che contenevano tutte le informazioni necessarie per il viaggio.

"Ok. Allora, abbiamo scelto tutto direi" disse Matias alla fine, controllando velocemente.
In piedi, al centro della stanza, ripiegò il foglio su cui con la sua scrittura piccola e ordinata aveva appuntato ogni cosa e lo porse a Simone.

"Bene!" esclamò Laura, sedendosi sul letto di Simone, affianco a Lorenzo che sbadigliava
"Un momento!" disse Marco. Guardava ancora sul cellulare le foto dell'hotel che avevano scelto tra le opzioni consigliate, seduto alla sedia della scrivania dell'amico "Non abbiamo deciso le stanze" disse
"Prendiamo due, no? Una per noi e una per voi quattro" disse Stella.
Anche lei con il cellulare in mano, si dondolava sulle gambe
"No" cotraddisse Simone e tutti alzarono la testa per guardarlo.
Si avvicinò di più a Matias e gli passo un braccio intorno alle spalle "Prenotiamo tre camere. Io la divido con il mio ragazzo" baciò Matias sulle labbra

"E lo dici così?" chiese Matias, sorpreso
"Hai detto che potevo farlo quando volevo" ribatté Simone, sorridendo
"Si, ma almeno avvertimi" rise Matias
"E vabbè, mi è uscito così" rise a sua volta Simone.
Si voltarono verso gli amici.

"Finalmente! Stavo per scoppiare" disse Marco, gli occhi spalancati
"Cavolo, se ci avete fatto aspettare!" disse Lorenzo, esasperato
"Lo avevate capito, eh?" disse Simone
"Si, certo" annuì Stella, che saltellò contenta verso di loro e li abbracciò
"Ovvio!" commentò Laura.

Incalzati dalle loro domande, Simone raccontò di come era iniziata, della paura di rovinare l'amiciziache avevano provato entrambi (e che ancora occupava le loro conversazioni) e di come alla fine avevano deciso di arrendersi alla passione quella fatidica notte.
Il modo in cui parlò fece loro intuire che subito erano andati oltre
"Subito al sodo, bravi!" commentò Lorenzo ammiccando
"Cosa dovevamo aspettare, di conoscerci meglio?" rispose Matias, facendoli ridere.

Quando Laura chiese loro perché avessero aspettato tanto a parlargliene, Simone raccontò della reazione di suo padre, alla notizia sul suo orientamento sessuale.
Gli amici si dissero dispiaciuti e soprattutto increduli per la reazione di Dominik.
Lui era un tipo duro ma dal cuore buono.

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