20. Pigiama Party

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In quei giorni gli amici non si videro di persona: le festività natalizie le trascorrevano sempre in famiglia e si limitavano a scambiarsi messaggi e chiamate.
Lorenzo aveva appena terminato una chiamata con Simone, lasciandosi andare ad un sospiro pensieroso, quando entrò Stella in camera sua

"Tutto ok?" chiese, avvicinandosi
"Simo è preoccupato. Non riesce a tirare fuori la verità a Mati. E io non so se dirgli quel poco che so" rispose.
Lei gli lasciò una carezza e un bacio sulla fronte. Non gli chiese cosa sapeva su Matias, ma decise di raccontarlglielo

"Tu cosa faresti?" chiese, quando concluse
"Credo che spingerei Mati a parlare con Simo" rispose, prevedibile
"È quello che sto facendo. Ma Mati è troppo testardo e  orgoglioso. Vuole risolvere sempre tutto da solo. Non riuscirò mai a convincerlo" disse
"Lo so" sospirò la ragazza, triste.

Il ventotto dicembre, Laura invitò gli amici a colazione, al bar, e Matias chiamò Simone mentre erano lì.
L' amico uscì fuori dal locale per parlare e quando rientrò aveva l'aria preoccupata
"Ha detto che domani pomeriggio torna" annunciò
"Perché?" chiese Laura.
Sarebbe dovuto tornare il trenta, nel pomeriggio
"Dice che si è stufato, vuole tornare prima" disse Simone.

E il giorno dopo andarono a prenderlo in aeroporto; Matias arrivò e sembrava felice.
Simone corse da lui e lo abbracciò come se non lo vedesse da mesi, saltandogli addosso e abbracciandolo forte.

Matias afferrò poi Laura, l'abbraccio e le disse qualcosa nell' orecchio. Videro lei che rimaneva stupita e commossa.
Lo sbaciucciò sulla guancia, felice.

Prima di dividersi nelle macchine, propose
"Pensavo... visto che ho casa libera, perché non rimanete tutti da me stanotte? Pigiama party! E inizia da subito" sorrise.
Tutti accettarono con entusiasmo.

"Fate come vi pare, sapete dove sono le cose. Se andate a prendere la vostra roba, sapete dov'è  nascosta la chiave di emergenza. Io ho bisogno di una doccia e sarà una lunga doccia" disse Matias quando entrarono in casa sua, abbandonando la valigia in un angolo
"Ok"
"Va bene"
"Perfetto!" disse Matias. Afferrò Simone per il maglione e se lo tirò dietro. Lui rise e lo segui senza obiettare.
"Buon relax" urlò Stella, ridendo.

Lorenzo e Stella, presero le chiavi che Matias aveva lasciato sul tavolo e andarono insieme a prendere la loro roba, invece
Marco e Laura recuperarono  le chiavi nascoste nel vaso in giardino.
Mangiando schifezze e intrattenendosi con varie attività, trascorsero il pomeriggio e, giunta l'ora di cena ordinarono la pizza.

"Lore, andiamo io e te e prendere le pizze, ti va?" chiese Matias
"Si certo".
Per tutto il tragitto e mentre aspettavano la consegna, Lorenzo era più che certo che l'amico volesse dirgli qualcosa.
Si decise a farlo solo quando parcheggiarono davanti casa.

"Lore, volevo dirti... " cominciò, senza guardarlo.
Lorenzo non disse niente: conoscendolo, se lo avesse fatto, avrebbe rinunciato definitivamente a parlare.

"Volevo dirti che mi dispiace per come mi sono comportato ultimamente con te. Forse avrai pensato che mi desse fastidio il tuo interesse ma non è così. Grazie per essere mio amico" disse tutto d'un fiato.
Si girò a guardarlo negli occhi finalmente "Lo so che non te lo dico mai, però, ecco... ti voglio bene" affermò, in evidente imbarazzo.

Lorenzo non se lo era aspettato di certo.
Lo sapeva già che gli voleva bene, anche se non glielo aveva mai detto esplicitamente.
Ma questa sua dichiarazione, legata agli eventi ultimi che lo riguardavano lo fecero preoccupare e una terribile e spaventosa idea si formulò nella sua testa.
Senza che lo potesse controllare, si agitò
"Mati, tu... stai bene, vero? Non hai qualche malattia strana, vero? Dimmi la verità  Mati" lo afferrò per il davanti del giubbotto, gli occhi spalancati dal terrore
"No, Lore! Ma che... no! Stai calmo. Te lo giuro, sto benissimo" disse.

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