15. *Matias* - Se tu sei triste

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Matias andò a piedi a casa di Simone quel pomeriggio.
Manuel gli aveva scritto un messaggio, chiedendogli di andare a rincuorare il fratello dopo l'ennesima lite con il padre.
Non fu sorpreso del perchè scrisse proprio a lui tra gli amici: doveva aver intuito che fosse l'unico a sapere davvero quanto fosse grave la situazione tra padre e figlio visto che Matias andava da loro quasi tutti i pomeriggi e ci restava fino all'ora di cena.

Quando arrivò, Manuel aveva l'aria spaventata
"Oggi è stato peggio che mai!" disse
"Dov'è?" si allarmò Matias
"In camera sua. Papà è uscito sbattendo la porta. La mamma non c'è e non sapevo che fare" spiegò con aria di colpa.
Matias sbuffò di impotenza, non sapeva cosa dirgli
"Pensaci tu, io non so cosa fare" implorò, accompagnandolo fino alla porta della camera di Simone.
Lo lasciò lì e andò a chiudersi in camera sua, accendendo la musica.
Matias, sospirò e senza nemmeno bussare, aprì la porta ed entrò.

"Ti ho scritto di non venire!" sbottò Simone, la voce soffocata dal cuscino.
Era steso sul letto a pancia in giù.
Gli aveva scritto quel messaggio mentre già era per strada e lo aveva ovviamente ignorato. Così come ignorò quel commento.
Si stese al suo fianco e lo abbracciò da dietro, lasciandogli un bacio sulla schiena.
Restarono così, senza parlare. Matias sapeva che stava piangendo e un sentimento di rabbia iniziò a sfociare nel suo petto.

Simone si voltò verso di lui e nascondendo il viso tra il collo e la spalla di Matias disse "Basta! Ci rinuncio. Se non vuole ascoltarmi, se non... vuole capire... basta!" balbettò
"Ne riparliamo quando ti sarai calmato" disse Matias, carezzandogli i capelli.

Matias accettò l'invito di Claudia a restare a cena: non se la sentì di lasciare Simone ancora.
Arrabbiata con suo marito su quanto accaduto in sua assenza, marito e moglie rimasero chiusi nella loro stanza a lungo a discutere, le voci ovattate che raggiungevano Matias e Manuel, che si ocupavano di apparecchiare la tavola. I due si scambiavano delle occhiate ma non si dissero niente.
A tavola la tensione era alta e Claudia, Matias e Manuel cercavano di far normale conversazione.

Matias di proposito aveva  preso  posto di fronte a Dominik che si rivolgeva a lui e a Manuel come sempre, ignorando completamente Simone che, triste, mangiava in silenzio.

Sentì che non poteva sopportare oltre e, persa la pazienza e rompendo la promessa che aveva fatto a Simone di non intromettersi, decise di agire
"Mi chiedo per quanto ancora devi continuare con questa sceneggiata" disse gelido, guardando l'uomo di fronte a lui negli occhi "E non provare a chiedermi di ché sto parlando" anticipò subito
"Mati..." lo ammonì Simone, stringendogli il polso.

Dominik lo guardò male "Non sono affari che ti riguardano" sbottò
"Mi riguardano. Se lui è triste, io mi incazzo" rispose aggressivo "Non capisco perché ti rifiuti di accettare..." cominciò, ma Dominik lo interruppe

"Non c'è niente da accettare! È solo confuso. Capita alla vostra età. È stato sempre interessato alle ragazze e fino a poco tempo fa stava con una ragazza" disse, sbattendo il pugno sul tavolo

"Si, ed è stato orribile" commentò Simone, con una mezza risata
"Non era le ragazza giusta" disse Dominik senza guardarlo, lo sguardo ancora fisso su Matias che esclamò "Ridicolo!"

"Sono d'accordo con Mati" intervenne Manuel "Questa storia è ridicola, papà. È chiaro che adesso Simo è più felice. Ha scoperto chi è e si è accettato. Dovresti farlo anche tu, come tutti noi"
"Grazie Manu" sussurrò Simone, colpito
"E poi ha già un ragazzo e la storia è importate" continuò Manuel, serio più che mai.
Tutti lo guardarono.

"E tu che ne sai?"chiese Simone, spalancando gli occhi
"Ti ho visto che lo salutavi sulla porta un paio di volte" rispose tranquillo.
Matias non poteva credere alle sue orecchie. Ecco perché aveva chiamato lui: perché sapeva!

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