Capitolo 42.2

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Alla fine opto per un completo nero. Scelgo con cura un paio di pantaloni neri aderenti che esaltano le mie forme, li abbinano a un body di pizzo elegante e una giacca nera che conferisce un tocco di sofisticatezza all'insieme. Per completare il look, indosso un paio di sandali con un tacco fine che slanciano la mia figura. Per i capelli, decido di ravvivarli con una spruzzata di schiuma per creare delle onde più definite. Mi cambio rapidamente, conscia del poco tempo rimasto: quando sono arrivata a casa, erano già le sei e sapevo che sarebbe passato a prendermi fra un'ora.

Applico con cura un rossetto rosso vibrante sulle labbra, prendo la mia pochette preferita e mi avvio verso il cancello. Quando lo vedo, mi rendo conto che anche lui opta per un completo nero che mette a dura prova la mia resistenza. È appoggiato in modo disinvolto alla sua jeep, con la camicia leggermente aperta, rivelando una scia di sensualità. I capelli scompigliati, ma al tempo stesso ordinati, gli conferiscono un'aria quasi da modello. Non lo ammetterò mai, ma stasera è talmente bello da lasciarmi senza fiato.

Cerco di mantenere un passo deciso, nonostante l'imbarazzo che avverto. Quando arrivo di fronte alla macchina, noto che mi sta squadrando dalla testa ai piedi, ammirando ogni dettaglio del mio abbigliamento.

«Sei... bellissima», mi dice con sincerità, anche se il suo sguardo lascia trasparire un desiderio profondo.

«Sei sicuro? Dal tuo sguardo non si direbbe».

Si avvicina ancora di più, afferra la mia mano con fermezza e dice «Sono più che sicuro. È solo che... dovrò litigare con tutti quelli che ti guarderanno stasera».

Lo guardo con un misto di stupore e disagio, sentendo l'elettricità nell'aria aumentare. Per interrompere quel momento carico di tensione, mi avvio verso lo sportello della macchina con passo deciso.

«Andiamo, Speed, o faremo tardi».

Arrivati al locale, veniamo assaliti da Nora, che per l'occasione indossa un aderente abito nero che mette in risalto le sue curve sinuose. Senza perder tempo, mi afferra per il braccio e mi trascina con vigore a pochi metri di distanza dai ragazzi che stavamo raggiungendo.

«Allora, questo appuntamento?» mi chiede, alzando un sopracciglio con una combinazione di curiosità e complicità.

Alzo gli occhi al cielo, cercando di nascondere un sorriso imbarazzato, e rispondo «Non era un appuntamento, mi ha solo chiesto - o meglio, obbligato - ad accompagnarlo a fare shopping. Tutto qui».

La osservo attentamente, notando che la sua espressione riflette un'interessante mescolanza di scetticismo e intuizione.

«La smetti di farti strani film?»

«Ehi, non sono io che mi faccio strani film, sei tu che neghi l'evidenza», ribatte cercando di mantenere un tono leggero.

«E dimmi, qual è questa evidenza?», chiedo, curiosa di sentire la sua risposta, ma prima che possa parlare, veniamo interrotti dalla voce di Mattia.

«Ragazze, vogliamo entrare o restiamo qui fuori a chiacchierare?», dice Mattia con un sorriso divertito.

«Arriviamo», gli urla Nora,

Appena varchiamo la soglia, tutti i volti si voltano nella nostra direzione, come era giusto che fosse, dato che siamo gli ultimi ad arrivare. In un gesto istintivo, mi volto per cercare lo sguardo di Tommaso e noto che la sua mascella si contrae, mentre passa in rassegna gli altri con uno sguardo che mette i brividi. Non sono sicura se si accorge della mia espressione, ma il suo sguardo scende su di me e, nello stesso istante, mi passa un braccio sulle spalle facendomi scontrare con il suo torace, come se volesse "marcare il territorio".

Battito D'aliWhere stories live. Discover now