XXX

18 4 5
                                    

Gli occhi di Namjoon si posarono su suo cugino mentre tratteneva le sue dita tremanti in una morsa. Yoongi era più grande di lui, ma non aveva raggiunto la sua altezza. Nonostante ciò, la sua calma presenza accompagnata da un silenzioso ma attento sguardo lo rendevano una figura carica di carattere che attirava la curiosità di chi lo osservava.

Il giovane non rispose al suo sguardo. Con il capo chino, era inginocchiato a terra davanti alla principessa, che lo guardava con un velo di confusione e una crescente angoscia negli occhi. Non era il suo piano, non era quello per cui era stata mandata e non aveva idea di cosa fare. Era evidente.

-È un piacere fare la vostra conoscenza, vostra altezza- eruppe Yoongi con una voce bassa e lievemente rauca. Il suo tono privo di entusiasmo non era un sintomo, come nella principessa, di incapacità nel mascherare le proprie intenzioni. Piuttosto, Namjoon sapeva bene, il contrario. L'uomo non sentiva il bisogno di fingere per le apparenze, perciò lasciava semplicemente che i suoi veri sentimenti trasparissero dal suo viso, dal suo tono e dalle sue parole.

-Il... piacere è mio- replicò con esitazione la giovane, scrutando per il lungo la figura inginocchiata. Per una volta, il giovane non si sentì di giudicarla per il crudo panico che si leggeva nei suoi occhi: anche lui in quello stesso momento sentiva di non avere il controllo sul suo corpo ed era convinto che quella stessa pura, lacerante emozione doveva leggersi nel suo viso. Ma non gli importava. Non aveva più importanza fingere indifferenza.

-Ecco, io... La vostra proposta è... interessante, vostra maestà. Ma... perché non il principe Jimin invece?

Namjoon sollevò le sopracciglia. Nella sua angoscia, aveva fallito nel concentrarsi davvero sulla conversazione. Eppure, dopo che le parole della principessa lo raggiunsero, la sua mente riprese lentamente ad aggrapparsi alla realtà.

Perché non Jimin?

La domanda era banale ma assai pertinente. Seokjin era già preso e Namjoon non era più un'opzione accettabile ma Jimin non era né sposato né promesso. Perché non proporre lui per il matrimonio? Non che lo avesse voluto. Se si fosse sposato con la principessa di Marina, sarebbe stato costretto a trasferirsi a Belaqua e non lo avrebbero rivisto mai più. Non poteva resistere all'idea di lasciare che suo fratello gli venisse portato via tanto quanto non poteva accettare di essere unito a qualcuno che non fosse Nari.

-Il principe Jimin non è disponibile- fu la risposta asciutta dell'imperatrice, in un tono secco e sbrigativo. Namjoon assottigliò lo sguardo. Non era disponibile? Che l'imperatrice avesse preso accordi anche per lui senza dirgli niente? Eppure, non aveva detto che era già promesso. Allora, per quale motivo escluderlo?

-So che la vostra corte si aspetta un'unione con la famiglia imperiale. È l'unico motivo per cui siete venuta immagino. Vogliono che siate legata ai Kim. Ma vi posso garantire che la casata Min è un ottimo partito. Yoongi stesso è per metà Kim, il sangue imperiale scorre nelle sue vene. Accettate la mia proposta e tornerete a casa con connessioni alla nostra famiglia e un marito di ottimo lignaggio che non rischierà di minare la vostra autorità con il suo status.

Namjoon fece passare nervosamente lo sguardo dalla principessa all'imperatrice. Infine, lo fece atterrare sulla figura ancora inginocchiata. Gli occhi lunghi e stretti di Yoongi sembravano disinteressati dallo scambio, come se non si stesse discutendo del suo futuro sotto al suo naso senza che lui avesse la minima parola in merito. I loro sguardi, finalmente, si incrociarono. Namjoon aggrottò le sopracciglia, ma suo cugino lo guardò con la stessa placidità che possedeva sempre. Come poteva essere così calmo davanti alla prospettiva di essere venduto a una donna sconosciuta e spedito a settimane di distanza dal posto in cui era cresciuto?

Forse, però, era solo lo stesso terrore di Namjoon a parlare. Era la sua paura che voleva vedere riflessa negli occhi dell'uomo per sentire di non essere così inesorabilmente impotente.

Il filo turchino (K.TH)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora