LII

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-Taehyung, non... non scherzare.

Il ragazzo sollevò gli occhi su Seokjin, che lo osservava con il terrore nelle iridi. Lo guardò per un lungo istante, nel totale silenzio.

Un sorriso impregnato di paura sollevò le labbra del maggiore.

-Taehyung?

Ma il ragazzo riportò velocemente la sua attenzione sul corpo che aveva finalmente iniziato a muoversi. Il suo migliore amico era leggermente piegato e Taehyung lo osservò mentre si portava lentamente le mani davanti al volto.

-Perché... glielo hai detto?

Un colpo secco pugnalò il cuore del giovane, ma strinse i denti. Sapeva che sarebbe arrivato.

-Sono loro a essere venuti da me.

Il capo piegato in avanti si agitò debolmente a destra e a sinistra.

-Non... non dovevi...

Taehyung serrò gli occhi, inspirando a fondo.

-Lo so.

-Sapevi che non volevo che loro-

-Lo so!- la sua voce si alzò leggermente in tono, ma solo disperazione poteva udirsi.

-Ma non potevo lasciarti indietro! Dobbiamo fare questa cosa insieme!

-Jimin?

Taehyung fece voltare la testa di scatto alla sua sinistra. L'uomo in piedi, con occhi spalancati, si avvicinava lentamente a loro.

-Jimin, dimmi che non è vero.

Un debole lamento uscì dalle labbra dischiuse del suo amico.

-Guarda che cosa hai fatto...- mormorò, rannicchiandosi in posizione accovacciata mentre le sue mani gli coprivano interamente il volto.

-Jimin, guardami- lo implorò la voce di suo fratello, resa più acuta dalla nota di afflizione che la permeava. Il ragazzo accovacciato non si mosse.

-Jimin, ti prego, guardami.

La voce si fece più intensa, più vicina, più disperata.

-Non dovevi farlo, Tae.

Taehyung sollevò lo sguardo al soffitto quando il debole lamento gli raggiunse le orecchie. Sbattendo le ciglia, aspettò che il bruciore si dissipasse dai suoi occhi.

-Jimin, ti prego, dimmi che quella donna non ti ha fatto nulla. Ti prego, ti prego, guardami e dimmi che non ti ha mai toccato, Jimin...

Un singhiozzo fece sobbalzare la schiena del fratello minore.

-Guarda che cosa hai fatto!

-Jimin, guardami negli occhi!

Il ragazzo, lentamente, sollevò il capo. Sembrava una marionetta. Una rigida bambola di legno che si muoveva con movimenti innaturali per voltare lo sguardo verso il fratello, con un'espressione che sapeva di morte e il viso impregnato di lacrime.

-Non mi ha fatto niente, hyung. Quella donna non mi ha mai toccato- pronunciò allora. La sua voce, però, era piatta come le linea dell'orizzonte.

Seokjin rimase a qualche passo da lui. Fermo, con la stessa espressione congelata sul volto e occhi spalancati, puntati sul ragazzo.

-Dimmi che cosa ti ha fatto.

Taehyung abbassò lo sguardo al terreno, incapace di trattenere la lacrima che aveva iniziato a scendere sulla sua guancia.

-Niente.

-Dimmi...- un respiro profondo si udì- che cosa ti ha fatto.

-Ti ho già detto che-

Il filo turchino (K.TH)Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin