19. Elijah ed Helen

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Avvertenze! 🔞⚠️
Il seguente capitolo contiene scene violente e di sesso esplicito non adatte a un pubblico inferiore ai diciotto.


Buona lettura!






<<Li voglio morti, entrambi e al più presto.>>

Lesse il messaggio e sospirò, gettando via il cellulare. Quella missione gli sembrava impossibile da portare a termine, per non parlare della continua pressione da parte del suo capo, di sbrigarsi a farli fuori.

Spesso si domandava del perché Andrews non lasciasse stare il ragazzo e provasse invece a perdonarlo: d'altronde è stato suo fratello a irrompere nella loro casa e a violentare la signora Hamilton. Tuttavia non ci soffermava molto, tutto ciò che gli veniva richiesto, lui doveva portarlo a termine, non importava la gravità o l'entità del lavoro, non faceva domande e non pretendeva di sapere.

Si girò e rigirò nel letto cercando una posizione migliore per poter chiudere gli occhi e riposare, ma il pensiero dei due ragazzi era inchiodato nella sua mente, come una gomma da masticare tra i capelli. Si mise seduto a gambe incrociate, mentre i suoi occhi scuri come la notte si confondevano nel buio della stanza. Si tolse la maglietta rimanendo a torso nudo, mettendo in mostra i suoi addominali abbronzati ben scolpiti e i numerosi tatuaggi.

Il periodo trascorso in carcere, lo impiegò a perfezionare il suo corpo: fu infatti protagonista di molte risse all'interno della struttura e la maggior parte del tempo, lo trascorse in isolamento.

Era la prima volta che venisse scoperto dalla polizia. Un uomo d'affari lo ingaggiò per uccidere una ragazza giovane, più o meno della sua stessa età all'epoca. Si era lanciata nel mondo dell'economia, facendo grande successo, ed era un ostacolo per l'uomo ormai padrone del mestiere.
Si era infatuato di lei al primo sguardo: i suoi occhi grigi come il cielo d'autunno li colpì al cuore come un fulmine; le sue labbra carnose e lucide gli fecero desiderare di baciarle e per non parlare dei capelli ricci, morbidi e luminosi come la seta sotto la luce. Insomma, si era innamorato di lei a prima vista.

Perciò esitò, si ritrovò di fronte alla sua bellezza e alla sua innocenza con una revolver Smith & Wesson 500 e un cappello addosso.

"Mi hanno mandato per ucciderti" aveva confessato lui agitando l'arma e sbuffando una risata nervosa. Ella senza scomporsi, si era morsa il labbro e gli aveva rivolto uno sguardo dolce.
In quel momento Elijah si era sentito avvampare, una scia di brividi si era distribuita in tutto il suo corpo mandando il suo povero cervello in tilt.

Dopo essersi alzata, Elijah poté ammirare il suo fisico slanciato e ben allenato, avvolto in una semplice vestaglia in seta bianca, morbida e delicata sul suo corpo, in contrasto con la sua pelle olivastra. Il ragazzo abbassò lo sguardo sullo spacco del suo petto, messo in mostra da quel semplice indumento, poi scese, lentamente e ingoiando a vuoto, verso le cosce scoperte. Alzò gli occhi quando ella gli sfiorò le labbra con le sue e, con un gesto felino, gli rubò dalle mani la revolver e gliela puntò contro.

E così ella chiamò la polizia.

Viveva per quel ricordo. Il suo profumo era ancora nitido nella sua memoria: delicato e sinuoso.

Stufo anche di quella posizione, si alzò e si affacciò alla finestra. Con addosso solo i pantaloni della tuta grigia, osservava la fila di macchine sistemate in modo ordinato e in bella mostra.

Se avessi solo metà di tutta questa ricchezza, non sprecherei la mia vita a fare da mercenario. Rifletté sospirando.

Era orfano. I suoi genitori lo abbandonarono davanti a un orfanotrofio quando aveva solo pochi mesi. Non provò mai a chiedere di loro o cercarli.

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