24. La vera verità

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Non tutto ciò che ci appare davanti agli occhi risulta essere la verità. Non tutto ciò che crediamo è la verità.

I due ragazzi, ancora rinchiusi in garage, con la mente annebbiata, attesero il risveglio del segretario, David.

Dopo aver pronunciato quel nome, Will Evans, Heather non riuscì più a fare altre domande, faticò ad aprire la bocca e chiedere spiegazioni.

Perché Andrew perseguitava Gather se è stato lui a ucciderlo? Forse ho sbagliato sostanza, forse sta solo blaterando. Pensò lei mentre con i denti staccava le pellicine dalle dita, agitata.

Si mise a camminare avanti e indietro in attesa che David si svegliasse.

Gather aveva sparato. Gather aveva premuto il grilletto. Lui credeva di aver ucciso Will, ma lui...

Sbuffò sedendosi sulla sedia e strofinando le mani sulle cosce.

"Avanti, svegliati" asserì spazientita.

"Questa storia non mi piace, qualcosa non quadra" commentò Kendall appoggiato su una colonna con le braccia intrecciate.

"Deve solo svegliarsi e tutto sarà più chiaro" affermò lei osservando il ragazzo ancora dormiente. Si passò una mano tra i capelli stufa di quella lunga attesa.

Si alzò di scatto quando udì dei mugolamenti arrivare dalla parte di David.

"Si è svegliato" annunciò lei quando fu a poca distanza dal volto del ragazzo dagli occhi appesantiti.

"Dove sono? Chi siete voi?" domandò con voce flebile. Heather si allontanò e portò una bottiglia d'acqua. Lo aiutò a bere e gli spruzzò un po' sul volto per svegliarlo.

"Chi sei tu?" chiese David una volta ripreso il controllo di se stesso.

"Heather, sono Heather" rispose lei osservando come i suoi lineamenti passarono da confusi a irrigidirsi.

"Tu, tu non sei..." balbettò dimenandosi sulla sedia.

"No, non sono morta. Inutile che provi a liberarti, sono manette e le chiavi le ho io" riferì lei seccata.

"Non voglio farti del male, anzi, se accetterai di collaborare, ti aiuterò a lasciare il paese o anche il continente" affermò lei trascinando la sedia di prima davanti a David, dal volto confuso.

"Perché dovrei?" chiese lui a denti stretti, prezzante. Senza aggiungere altro, la ragazza fece cenno a Kendall che subito dopo accese la registrazione di poco prima.

Il segretario sbiancò. La sua pelle fu travolta da una scia di brividi, la vista si annebbiò ed ebbe la sensazione di cadere nel vuoto.

"Aiutandomi, tu vendicherai la morte della tua ragazza, io quella di Hamilton" trattò lei appoggiando i gomiti sulle ginocchia.

"No, non posso, io non posso. Andrew mi ha salvato" balbettò agitato. Heather sbuffò spazientita.

"Per lui sarai sempre un barbone, un buono a nulla e al primo errore te lo rinfaccerà come se avesse sempre desiderato farlo". Questa volta non fu Heather a parlare, bensì Kendall con lo sguardo rivolto verso la finestra. La ragazza alzò la testa posando il suo sguardo sulla sagoma di Kendall.

"Mi aiuterete a uscire da qui". Non era una domanda, ma una condizione.

"A Liam non piacerà" ribatté Kendall raggiungendo i due ragazzi.

Patto con il DiavoloWhere stories live. Discover now