23. Segreti a galla

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Finì di spruzzare il suo profumo, indossò un paio di orecchini argento e una collanina, togliendo quella che le era stata regalata da suo padre e la nascose nel cassetto.

"Sei pronta?" gridò Kendall da dietro la porta. Appena la ragazza gli diede il permesso di entrare, il ragazzo arrossì alla sua vista.

Aveva indossato un vestito corto, a metà coscia e senza schienale, un tessuto in maglia metallica argentata con paillettes e dalle spalline sottili.

Sulle spalle ricadevano morbidi boccoli, luminosi sotto la luce della lampada della sua stanza.

"Sono cresciuti" riferì lui indicando con un cenno della testa i suoi capelli.

"Li taglierò una volta portato a termine il nostro lavoro" affermò ella passandosi le dita tra i boccoli. Non aveva bisogno di trucco, i suoi occhi non avevano bisogno di un ombretto per essere notati, le sue ciglia non avevano nemmeno bisogno del mascara per renderle voluminose e nemmeno le carnose e rosee labbra avevano bisogno di rossetti e gloss.

Si sedette sul letto, sotto lo sguardo attento di Kendall, e indossò i suoi tacchi Louboutin di color nero lucido e dalla suola rossa.

Kendall si voltò dall'altra parte, mettendo a bada il suo istinto.

Amare senza essere ricambiati: è un dolore sordo che non ci lascia scampo ed è impossibile sfuggirvi. Non è facile riuscire ad aggiustare il nostro cuore spezzato, dimenticare finalmente quella persona che tanto ci fa soffrire e guardare avanti il nostro futuro. Tuttavia non tutti sono in grado di lasciar andare, nemmeno l'innamorato senza speranza, l'ultima a morire, tenta fino all'ultimo, addolorando sia se stesso sia l'altro.

Kendall, da quando era stato adolescente, donava una parte di lui a persone che non volevano quell'amore puro, innocente, bello ma impossibile.

"Ti aspetto in macchina" affermò agitato prima di uscire da quella stanza.

Aveva notato il cambiamento della ragazza durante il gala, aveva notato come i suoi occhi brillavano quando guardava Gather, le sue guance arrossire e le sue labbra incurvate in un sorriso smagliante. Aveva anche compreso come aveva sofferto quando scoprì che il ragazzo non c'era più. Nonostante tutti questi segnali, non aveva avuto intenzione di lasciar andare quel sentimento, si aggrappava a esso speranzoso che un giorno ella avrebbe ricambiato.

Infuriato con se stesso, scese le scale di corsa, dirigendosi verso l'auto.

Abbi pietà. Pensò posizionando una mano sul petto.

A interromperlo fu Carlos, dalla fronte corrugata e le braccia incrociate.

"Dove state andando?" domandò quest'ultimo avanzando verso il ragazzo.

"Ad una festa, signore" rispose Kendall sistemandosi gli occhiali.

"Una festa? Heather a una festa? Mi stai prendendo in giro, ragazzo?" asserì con tono rigido.

"No, signore. Ho voluto che cambiasse aria e divertirsi un po', signore" ribatté Kendall stringendosi nelle sue spalle.

"Stiamo parlando di Heather: a lei non piacciono le feste, non è una ragazza normale, non è come tutte le altre. Ora rispondi alla mia domanda che non ripeterò più" digrignò il vecchio avanzando sempre di più verso il ragazzo intimorito.

"Dove state andando?"

"Glielo ho detto, signore" affermò deciso Kendall, abbassando il capo. Carlos, con il sangue che bolliva nelle vene, si avvicinò a Kendall fino a eliminare del tutto la distanza tra di loro.

Patto con il DiavoloWhere stories live. Discover now