ANGELICA E ELIA

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Il parto di Vittoria è stato un'esperienza meravigliosa per Liam, libero dall'ansia delle prime due volte.

Quando giungono in ospedale ha le contrazioni già molto ravvicinate, e l'équipe infermieristica le fornisce assistenza immediata nell'attesa della sua ginecologa. Viene meticolosamente monitorata, il beep costante dei monitor afferma la vitalità della piccola nuova vita in arrivo, quei ritmi pulsanti accentuano l'anticipazione, mentre ogni momento di pausa tra le contrazioni è un'opportunità per scambiarsi sguardi compiaciuti e rassicuranti. L'energia positiva di Vittoria, incanalata nel suo sorriso, agisce come un faro di ottimismo, dissipando qualsiasi traccia di preoccupazione che in passato si insinuava in Liam di una perdita. Avvolto in questa aura di sicurezza, accoglie l'attesa con una tranquillità vibrante, convinto che anche questa volta il lieto evento sarà il culmine di una gioia, nonostante l'impegno della dottoressa in un altro parto.

"Stiamo per incontrare il nostro piccolo angelo. Non vedo l'ora di vederla."
"Sei incredibile amore. A quanto pare, anche questa volta il tuo sesto senso ha avuto ragione."

Le infermiere continuano a monitorare attentamente i segni vitali di Angelica . Una di loro si avvicina con gentilezza: "Vittoria, sta facendo un lavoro straordinario. Tutto procede alla perfezione, e direi che la vostra bambina è molto forte."

Con un'altra contrazione, stringe la mano di Liam, conficcandogli le unghie nel palmo.

"Non resisto più, devo spingere. Possiamo procedere senza la dottoressa, le ostetriche sanno il fatto loro!"
"Vichi..."
"Liam! ..." borbotta tra i denti. "...non ho avuto problemi in tutta la gravidanza, sto bene, lei sta bene, hai sentito?"
"Ok..."
Risponde col sorriso rassegnato alla sempre sua cocciutaggine, le dà un bacio e lascia che l'infermiera le stacchi la fascia del monitoraggio dalla pancia.

"Ce la fa a camminare o preferisce la sedia a rotelle per raggiungere la sala parto?"
"Mhm..." si lamenta sorreggendosi la pancia colta dall'ennesima contrazione. "... ce la faccio!"

"Scordatelo! Prenda la sedia a rotelle!"
Ordina Liam severo. Vittoria accenna ad un sorriso, l'effetto che le fa quel suo lato autoritario è sempre piacevole ai suoi sensi, nonostante la situazione poco consona.

Proprio nell'istante in cui si sta alzando, la ginecologa fa il suo ingresso, sorridendo loro, per l'ennesima pace dei sensi di Liam.

"Come va signora Scott?"
Chiede con calma, pronta a guidarli attraverso gli ultimi momenti di questa straordinaria avventura.

"Starò sicuramente meglio quando sarà uscita di qui." Si indica la pancia.

"Allora vediamo di sbrigarci. Se non ricordo male, il vostro primo figlio è guizzato fuori come un pesciolino."
Scherza la dottoressa facendoli sorridere.

Nel corridoio incontrano Monica e Marco che escono dalla sala visite e Vittoria fa segno all'infermiera di fermarsi un attimo.

Lei è ancora poco dilatata ma non era un falso allarme come pensava Marco.

"Ne avrò ancora per parecchie ore, ma... spero prima di mezzanotte...Mhm..." si lamenta per la forte contrazione, ma continua con un sorriso che sembra più una smorfia. "...Vitto, ti rendi conto? Festeggeranno il compleanno insieme!"
"Sarebbe bellissimo, dall'inizio alla fine!"

"Vichi... gradisci un te? ..."
Chiede sarcastico Liam col suo solito tono arrogante distogliendola dalle chiacchiere.
"...Ti ricordo che devi partorire!"
"Signor Scott..."
Risponde alzando gli occhi al cielo, e lui con un sorriso di circostanza si china su di lei e le sussurra tra i denti serrati.

"Signor Scott un cazzo! Sono stanco di sentirti lamentare non per causa mia..." si raddrizza facendo segno all'infermiera di proseguire verso la sala parto "... e ti sei appena guadagnata sai cosa!"
Sbotta rimanendo sul vago non essendo soli.

SHE ALWAYS  WANTS ... THE STRANGERWhere stories live. Discover now