Capitolo 29

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Se porqué, sé porqué apagas la luz,
Y es porque yo estaba ahí, sintiendo lo que sientes tu. Sólo, no me dejes tan solo, bajo la lluvia.
Y déjame cuidar de ti, de ti,
Se que tienes el alma rota, muy rota, rota,
Y que piensas que eres irreparable, déjame, dejame... Repararte.

~JenCarlos Canela

"Ma che ti prende?" Urlo strattonando il mio braccio dalla sua presa.

"Non venire più a lavorare qui, hai capito?" Grida a sua volta.

Cosa?

"Scusami? Puoi ripetere? No perché credo di aver udito male"

Ma stiamo scherzando? Perché si comporta così?
E oltretutto perché ha mentito dicendo che è il mio ragazzo?

Dio! Rispondi tu ai miei dilemmi.

"Ti sembra normale che il tuo capo ti chieda di uscire?"

"E perché no? Forse gli piaccio." Affermo retorica.

"Ma per favore!" Dice sdegnato. "Devi stare attenta, non puoi uscire col primo che capita"

"Ma cosa te ne frega Dylan! Smettila di fare questa stupida scenata. Smettila di fare lo pseudo protettivo nei mie confronti, non ci casco."

Ed è così. Prima fa come se non gli importa niente di me, poi il minuto dopo dice che sono fantastica, e mi proibisce anche di uscire con chi voglio.

Mi guarda a bocca aperta, e dopo essersi torturato i capelli scompigliandoli, sospira.

"Non faccio lo pseudo protettivo, mi importa davvero di te" dice guardandomi dritta negli occhi.

Il mio cuore perde di dieci battiti, forse, non lo so. Ma improvvisamente non sento più il contatto con la realtà, come se fossi sospesa nell'aria e non sentissi più cosa c'è intorno.

"Smettila.." Deglutisco a fatica.

Distoglie immediatamente lo sguardo e per un momento credo se ne sia pentito di essersi esposto abbastanza.

"Hai ragione. Devo smetterla di preoccuparmi di tutta questa merda"

Corrugo la fronte "cosa vuoi dire?"
Non so come, ma sento che la conversazione si sia spostata altrove. Non stiamo parlando di me o di Trevor. Lui è terrorizzato e glielo vedo dai suoi occhi.

"Niente, andiamo via" dice nascondendo il suo viso girandosi dall'altra parte.

"Hey.." Gli tocco il braccio, al che sussulta.

"Guardami" mi piazzo davanti a lui prendendo il suo viso fra le mani.

I suoi occhi luccicano, e la sua pelle si è fatta più pallida del solito.

"C'è qualcosa che non va?" Il mio cuore batte così forte dinanzi alla sua vulnerabilità.
È così fragile, e lo sento bene.

Scuote la testa, e gira la testa per lasciare un piccolo bacio sul palmo della mia mano.

"Perdonami. Solo promettimi una cosa.. Se uscirai con lui tieni gli occhi aperti, e per qualsiasi cosa mi chiami"

Non so perché stia dicendo tutte queste cose, ha paura di qualcosa ma non riesce ad esporsi.

"Va bene, ma tu dimmi cosa ti passa per la testa"

"Niente" mi toglie le mani dal suo viso, e mi porta al sedile anteriore.

Si mette dalla parte del conducente, e mette in moto senza proferire una sola parola durante tutto il viaggio.

Arriviamo davanti alla porta di casa mia.
"Vuoi- dormire a casa mia?" Propongo un po' impacciata.

Improvvisamente si avventa su di me avvolgendomi in un abbraccio.
Quasi mi soffoca da come mi sta stritolando, ma sento il bisogno, la foga, la necessità ardente di questo abbraccio. Ricambio stringendogli la vita e assaporo il suo profumo, e ogni momento magico di questo suo inaspettato gesto.
Qualcosa lo turba, e non riesco ancora a capire cosa c'entro io.

"Ci tengo davvero a te. Per favore promettimi di stare attenta" biascica sul mio collo.

Dylan...

"Te lo prometto"

Mi stacco dall'abbraccio, e lo porto subito in camera mia. Si toglie immediatamente la maglietta e gli skinny buttandosi sul letto.

Prendo un cuscino, il pigiama e mi avvio per andare a dormire sul divano.
Mi sento distrutta.

"Dove vai?" Chiede

Mi giro "a dormire?" Dico retorica

"Dormi accanto a me"

Faccio un piccolo sorriso "non credo sia il caso"

Le sue labbra si piegano in un sorriso, un ghigno più che altro "non farò niente, voglio solo dormire accanto a te"

"Mi devo fidare?"

Si alza dal letto, e cammina in tutta la sua bellezza.
Ha mai pensato di fare il modello per Hollister? È fottutamente perfetto.

Si piazza davanti a me "Io non mi fiderei. Ma fidati comunque" fa un ghigno

Alzo un sopracciglio per il discorso contraddittorio.
"In ogni caso sono stanca"

"Lo so. Vieni" mi prende una mano e cammina all'indietro portandomi a letto.

Lo seguo senza esitazioni e mi siedo sul bordo del letto dandogli di spalle.
Mi spoglio, e invece di mettermi il mio ridicolissimo pigiama con delle stampe a paperelle, raccolgo la sua maglietta e la indosso.

Ci vuole troppo tempo per indossare pantaloni e maglietta, con una semplice t-shirt larga ci metto meno tempo.

Okay lo ammetto, la verità è che adoro indossare le sue magliette. Questa in particolare mi piace quando se la indossa.

Dylan è disteso sul letto a fissarmi mentre alza un sopracciglio meravigliato.
"Chi ti ha dato il permesso di indossare la mia maglietta?"

Faccio spallucce e sorrido in segno di scuse.
"Sta meglio a me" dico facendo un giro su me stessa.

"Si, devo ammettere che sei sexy" sorride sornione

"Hai visto? Molto meglio di una lingerie, o qualche ridicolo baby dool"

"Ora-rotea gli occhi- se indossassi un baby dool non me ne fregerebbe niente se sei stanca. Ti  scoperei adesso, in questo letto"

Il solito porco.

"Che pervertito" dico gattonando sul letto per mettermi accanto a lui.
Mi giro dall'altra parte e spengo l'abat jour,

Improvvisamente un braccio mi circonda e un corpo caloroso si attacca al mio.
"Buonanotte bellezza" sussurra al mio orecchio.

"Buonanotte, e piantala di spingere il tuo amichetto sul mio sedere, e palpare il mio seno, grazie" chiudo gli occhi.

Dio! Sento il suo pacco duro imprecare dai boxer.

Ally, dormi e non pensarci.

Ridacchia e mi lascia un bacio sul collo sistemandosi sempre più vicino a me.

//////
CAPITOLO DI MERDA.

È solo di passaggio c':

You're worth itWhere stories live. Discover now