Capitolo 36 ~ULTIMO CAPITOLO~

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Fighting the storm,
Into the blue,
And when I loose myself I think of you,
Together we'll be running somewhere new
Through the monsoon.
Just me and you.

~Tokio hotel

"Stare qui a non mangiare niente, non ti farà alcun bene" cerca di risvegliarmi la mia amica dal mio perfetto stato di incoscienza.

Tutto intorno a me sembra non avere più un senso. È come essere morti dentro, ma in realtà sei viva soltanto perché respiri ancora.

Non mi è rimasto più niente, non ho mai avuto niente a parte il mio cuore che è stato sgretolato in mille pezzi dall'unica persona che ne poteva avere accesso.

Sono a casa di Jessica, i suoi genitori hanno acconsentito a farmi ospitare da loro soltanto dopo aver visto la mia faccia disperata.

"Ally sono tre giorni che non mangi, per favore.." Insiste.

Io non voglio mangiare, io voglio non averlo mai conosciuto, io voglio che le nostre vite siano da normalissimi adolescenti. Se fosse così, non sarebbe così complicato. Invece, adesso, devo patire le pene dell'inferno perché io prima di tutti mi sono lasciata ingannare. Io ho avuto la geniale idea di far entrare nella mia vita una persona alla quale non importo minimamente.

Io ho bisogno di essere salvata, ma ero troppo concentrata su me stessa, sui miei problemi, che non mi ero accorta di quanto fosse incasinata la vita di Dylan.
Ma perché farmi tutto questo?

Dio! Vorrei mia mamma accanto a me.
Me la ricordo ancora.. Ricordo ancora il suo bellissimo viso, e i suoi intensi occhi azzurri che mi donavano leggerezza, libertà, amore e allegria. Ricordo ancora l'intensità del suo viso spegnersi dopo il nostro incidente in macchina. Ricordo bene come i fari di luce hanno accecato i suoi bellissimi occhi facendoci uscire dalla strada, ricordo bene nonostante avessi soltanto sette anni il suo viso pallido fare a contrasto con il sangue che le fuoriusciva dalla testa. Ricordo ancora che da quel giorno riuscii a vedere soltanto il buio nella mia vita.

Le braccia della mia amica avvolgono il mio corpo cercando di trasmettermi calore in questo freddo che mi ha ricoperta l'anima.

"Io penso di amarlo" faccio un singhiozzo strozzato.

"Lo so" mi accarezza i capelli.

Ovviamente Jessica sa ben poco di questa situazione. Non ha mai saputo del malato patto che ho avuto con Dylan, e non ho intenzione di dirglielo.
Sto già troppo male.

Sto evitando il cibo, sto evitando la scuola, sto evitando tutto ciò che mi dovrebbe distrarre da lui. Ma è più forte di me, ho dannatamente bisogno di lui.. 

Dopo due settimane di sforzo da parte della mia amica, mi ha obbligato a portarmi in ospedale per farmi visitare. Mangio pochissimo, e non ho il minimo appetito, mi sento soltanto più debole e sono dimagrita notevolmente. Ho cercato di evitare Dylan per i corridoi della scuola, ma una volta ha incrociato il suo sguardo con il mio per poi girarsi velocemente. Abbiamo abbastanza classi in comune, ma nessuno dei due ha avuto il coraggio di oltrepassare il limite di almeno due metri di distanza. Mi ha fatto male da morire; fa male da morire.

"Signorina lei dovrebbe mangiare, pesa 47 chili ed è notevolmente sotto peso per la sua età e la sua altezza"
constata l'evidenza.

"Le prescriverò dei flaconcini biologici allo zenzero: le serviranno per alimentare l'appetito" inizia a scarabocchiare con una calligrafia indecifrabile, degna da dottore, su un foglio.

Non li prenderò cascasse il mondo.
Odio lo zenzero.

"Bene, grazie" lo congeda Jessica e mi riaccompagna a casa.

You're worth itDove le storie prendono vita. Scoprilo ora