Capitolo 1

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Ieri...

Finalmente oggi è l'ultimo giorno che rimango in questo schifo di prigione. Domani torno a casa.
Il bastardo dopo che l'ho picchiato ha avuto il coraggio di denunciarmi e così mi ritrovo da un anno qui dentro.
Inizialmente non sapevo che fare, mi sentivo vuoto e perso. Avevo abbandonato mia madre anche dopo la promessa che le avevo fatto.
I primi giorni sono stato il giocattolo nuovo e mi ritrovavo molte volte pestato a sangue. Con il passare dei giorni però ho capito che dovevo cacciare le palle e così ho iniziato a rispondere, ma non a parole visto che qua dentro non valgono niente, ma a pugni e così sono riuscito a guadagnarmi un po di rispetto.
In tutto questo devo ringraziare il mio "coinquilino" Alex. Ci siamo conosciuti sul pullman che ci portava in questa fogna e domani e usciremo insieme.
Alex è il classico cattivo ragazzo, da cui le mamma ti consigliano di allontanarti, alto come me anche un po di più, capelli a spazzola nero corvino e ti dirò una fila di denti bianchi invidiabili anche ai migliori attori, muscoli che potrebbero bastare per tre persone e tatuato, qualche piercing qua e là ed è un anno più grande di me.
Però conoscendolo meglio capisci che lui è tutta un'altra persona, se gli stai simpatico ti aiuterà come se vi foste conosciuti da piccoli. Ti dà consigli su quello che devi fare e non fare. Per lui questa è la seconda volta in prigione, possesso di droga, quindi sa meglio di me cosa fare e non. È grazie a lui che in quest anno passato qui sono riuscito a uscire indenne fisicamente, mi ha allenato, mi ha insegnato la boxe. In poche parole mi ha aiutato e così una volta uscito di qui ricambierò il favore. Non ha una casa dove tornare così verrà da me. Ho già avvisato mia madre, spero comunque che nel vederci non svenga.
Dopo quest anno di merda posso dire che ormai non sono più il vecchio Noah, ragazzo normale....... diciamoci la verità non ero normale neanche prima, era tutta una finzione. Prima riuscivo a sopportare le prese per il culo e le lasciavo perdere, ora ti basta la parola sbagliata e ti ritrovi a terra ricoperto di sangue.
La mia pelle non è più priva di colore. Ora ci sono molti disegni sopra. Soprattutto uno. La fenice che dalla mia spalla sinistra arriva ad avvolgere con la coda il mio polso. Lei è la mia rinascita. Il nuovo Noah.
Ora sono sdraiato su questa merda di brandina ad aspettare che queste ultime ore passino. Mi giro a guardare Alex. "Stano oggi è silenzioso". <<Alex?>> <<Dimmi Noah.>> Mi giro su un fianco rivolto verso di lui. <<Tutto bene? Sei silenzioso. È troppo strano>> <<Stavo pensando che oggi è l'ultimo giorno. Domani saremo fuori di qui>>. Prima che possa rispondere parla di nuovo e quello che mi dice mi sorprende  <<Grazie Noah.>>. Spiazzato lo guardo meglio e rispondo <<Per cosa?>> << Per essere stato tu lo stronzo che ha diviso con me questa merda di cella. E per avermi invitato a casa tua.>> Ok ora va meglio. Alex è l'unica persona che di più ringraziare restando lo scaricatore di porti che è nelle sue vene, non l'ho mai sentito parlare senza aggiungere qualche imprecazione. <<Grazie anche a te Alex. Per avermi aiutato all'inizio e per avermi insegnato più cose che avrei potuto imparare a scuola. Quelle sono solo stronzate. Questa che mi hai insegnato tu è la vita vera>>. Alex si gira e mi guarda, riduce gli occhi a fessura <<Ma che siamo diventate delle femminucce?>> e così scoppiato a ridere fino alle lacrime.
Oggi è l'ultimo giorno.
Domani potrò rivedere mia madre. Ora che ci penso non so niente dei genitori di Alex. <<Alex i tuoi genitori?>> << Sono morti. E io con loro>>. Detto questo su gira con la schiena rivolta a me e inizia a russare.
Alex ha vissuto una vita piena di dolore, come la mia, però io ho almeno ho mia madre alle mie spalle. Lui non ha nessuno.
Una volta uscito spero di rivedere il bastardo, abbiamo una bella chiacchierata da fare e questa volta non andrà via con le sue gambe.
Ritorno a fissare il soffitto. <<Alex?>>. Nessuna risposta <<Alex?>>. Niente. <<Alex.>> << Che cazzo vuoi?>> <<Guardo torneremo a casa io tornerò a scuola vieni con me?>>. Passa un po di tempo dalla mia domanda alla risposta. <<Vabbene. Ma che anno stavi frequentando?>> <<L'ultimo. Perché?>> <<Per sapere in che situziano mi sto buttando.>> Prima che riesca ad aprire la bocca torna a parlare <<Avevo appena finito il penultimo anno quando i miei genitori sono morti in un incidente. Quindi penso che anche io posso fare l'ultimo anno. Noah metteremo quella merda di scuola ai nostri piedi.>> L'ho sento dalla voce che sta sorridendo. << Allora è deciso. Torneremo a scuola e la metteremo ai nostri piedi>> Neanche finisco di parlare che scoppiamo a ridere. <<Buonanotte Noah. Domani è il grande giorno>> <<Notte Alex.>>. Mi giro su un fianco e mi addormento.

Sei la luce nella mia oscurità Where stories live. Discover now