Sono davanti al pub da cinque minuti mentre cerco le ragazze <<TAYLOR.>> urlo, ma che fino ha fatto quella ragazza. Mi guardo in giro davanti al pub per cercarle ma non si vedono ne lei ne Blaire. Alex è accanto a me e anche lui si sta guardando in torno.
<<NOAH.>> sento un urlo pieno di paura che viene dal vicolo accanto al pub. Mi giro verso Alex e vedo che ha gli occhi sgranati. Iniziamo a correre verso il vicolo e appena arriviamo quello che vedo mi manda il sangue al cervello. Taylor è stesa per terra con il vestito strappato sul davanti e uno su di lei, con il cazzo da fuori gli jeans e che le sta toccando le gambe con una mano mentre con l'altra le stringe i capelli. Blaire invece ha gli occhi chiusi e le lacrime che le solcano velocemente il viso. Un altro ragazzo la tiene stretta a se mentre con la mano le stringe forte il seno.
Mentre vedo la scena che mi si para davanti agli occhi rivedo il bastardo che picchiava e molestava mia mamma mentre lei piangeva senza poter fare nulla.
Questo non succederà anche a Taylor. Inizio a correre e afferro il tizio per la maglia e lo spingo via. Mi ci siedo sopra a cavalcioni e inizio a tirare pugni. Ogni pugno è uno sfogo. Per le sofferenze di Taylor, per le mie, per quelle di mia madre e anche per quelle di Blaire che ha dovuto assistere a questo. Il tizio sta sputando sangue e mi sta sporcando le mani, la maglia, tutto ciò però non mi importa deve soffrire, deve pagare.
Pugno. Lei è mia.
Pugno. Nessuno può toccarla.
Pugno. È MIA.
Mentre sto tirando altri pugni sulla sua faccia, che ormai è ricoperta di sangue, sento un sussurro flebile <<Noah.>> mi giro verso da dove proviene quel suono e vedo Taylor alzata con il suo vestito bianco sporco di sangue mentre inizia a barcollare e alla fine cade svenuta sul cemento. "No, no, no" penso mentre mi alzo, lasciando lo stronzo ormai svenuto e corro verso di lei. Mi inginocchio accanto a lei e la prendo tra le braccia <<Ehy. Amore svegliati. Dai. Dai. Svegliati.>> le dico mentre la scuoto. Sento le lacrime solcarmi il viso. Mi giro verso a Alex, vedo che l'altro tizio è svenuto per terra, e urlo <<Porta la macchina qui.>> mentre vedo le lacrime scendere sul viso di Blaire e Alex con gli occhi sgranati. Alex si gira e corre alla macchina insieme a Blaire mentre io prendo in braccio Taylor. <<Amore non ti preoccupare ora andiamo al pronto soccorso e ti riprendi.>> le dico. Vedo Taylor socchiudere gli occhi <<Niente ospedali. Casa.>> mi sussurra con la voce che le trema. <<Stai male. Ti dobbiamo portare in ospedale.>> le dico duro mentre la felicità che abbia aperto gli occhi è immensa <<No. Casa.>> mi dice con la voce più ferma <<Vabbene.>> le dico dandole un bacio sulla fronte <<Però se stai male un'altra volta ti ci porto e non mi farai cambiare idea.>> continuo a dire. Sento la macchina fermarsi avanti al vicolo, mi alzo con Taylor sempre tra le braccia e quindi corro verso la macchina. Blaire già mi ha aperto lo sportello di dietro quindi entro e mi siedo con Taylor in braccio.
Arriviamo a casa dopo quindici minuti. Alex scende e mi apre lo sportello per aiutarmi a scendere. Taylor si è addormentata mentre la cullavo in macchina. Entriamo in casa e mi giro verso Alex e Blaire <<Potete aspettare in cucina?>> chiedo <<Si. Vai. Non ti preoccupare, ti aspettiamo.>> mi dice Alex mentre abbraccia Blaire che sta piangendo. Salgo le scale e cammino fino camera nostra. Entro e porto Taylor fino al letto per stenderla. Piano le tolgo i tacchi e il vestito per poi posarli sulla poltrona. Entro in bagno e prendo dalla sua trousse delle salviette struccanti per poi tornare in camera. Mi avvicino e inizio a struccarla, lei subito apre gli occhi e inizia ad agitarsi <<Amore ci sono io. Dormi. Ti proteggo io.>> le sussurro dandole un bacio sulla testa e accarezzandole le braccia. Taylor sembra traquillizzarsi e io continuo a struccarla. Appena finisco lancio la salvietta sporca nel cestino. Guardo Taylor che ora sta dormendo mentre la luce della luna la illumina e solo ora noto i numerosi lividi sul volto, collo e i graffi sul seno che gli ha lasciato lo stronzo.
Serrò le mani per paura di scoppiare, rompere tutto e far svegliare Taylor. Le do un ultimo bacio ed esco dalla camera per scendere giù e andare in cucina. Entrando in cucina vedo Alex che tiene ancora tra le braccia Blaire. <<Blaire tu stai bene?>> le chiedo <<Si. Io sto bene. Taylor?>> mi chiede mentre le lacrime non sembrano volersi fermare <<Sta dormendo.>> dico solamente <<Posso sapere cosa è successo?>> chiedo dolcemente cercando di non metterle ansia <<Vi stavamo aspettando quando si sono avvicinati due tizi. Poi sai com'è Taylor e quindi li ha mandati a fanculo senza farsi problemi. Loro allora ci hanno prese e ci hanno portate in quel vicolo.>> si ferma perché le lacrime scendono sempre più veloci <<Quello che ha preso Taylor le ha tirato un schiaffo ed è caduta, poi si è girato verso di me e ha detto che prima si divertiva con lei e poi toccava a me. Le ha strappato il vestito e ha iniziato a toccarla. Poi ha cacciato il coso da fuori e lei allora si è girata verso di me e mi ha chiesto di chiudere gli occhi e così ho fatto. Però ho sentito altri schiaffi, urla e da quello che ho potuto sentire lo stronzo le ha anche sbattuto la testa sul cemento.>> finisce di raccontare per poi tuffarsi tra le braccia di Alex e piangere. Il mio respiro si fa sempre più forte. La rabbia sta prendendo il sopravvento. "Lo dovevo uccidere. L'ha toccata. È mia." penso. Prendo il vaso accanto a me e lo lancio dall'altra parte della casa dove si schianta contro il muro. Sento dietro di me il sussulto di Blaire. <<Doveva morire. Deve morire.>> sussurro. Sento le mani di qualcuno appoggiarsi sulle mie spalle. <<Calmati fratello. Hai già fatto abbastanza. Ci penseranno due volte ora di fare qualcosa.>> mi dice <<L'HANNO TOCCATA.>> urlo con tutta la rabbia che ho dentro <<HANNO TOCCATO LEI. NON UN'ALTRA. LEI.>> urlo ancora più forte prima di prendere un piatto che c'era sulla penisola e lanciarlo contro il muro. <<LEI È MIA.>> urlo <<NESSUNO PUÒ TOCCARLA.>> continua a distruggere piatti, bicchieri lanciandoli contro il muro mentre sento la mia rabbia crescere. <<L'HANNO T....>> non finisco neanche di parlare che un pugno entra in contatto con la mia faccia <<CALMATI. NON CONCLUDI NIENTE ORA. CI FARAI SOLO PREOCCUPARE PER TE.>> mi urla Alex contro. Vedo nei suoi occhi la rabbia e l'affetto che prova per me. Mi metto a sedere piano. <<Non l'ho protetta. Io non c'ero e l'hanno quasi violentata.>> dico mentre delle lacrime iniziano a scendere sul mio viso <<Non l'ho difesa. Io non c'ero.>> sussurro. Sento le braccia di qualcuno stringersi attorno a me. Capisco subito che è Alex, Blaire non riuscirebbe mai a stringermi tutto. <<L'hai difesa. Se non la proteggevi sarebbe potuta finire peggio.>> mi sussurra all'orecchio. Io appoggio la testa alla sua spalla e piango <<Non c'ero. Sono arrivato tardi.>> sussurro e sento le sue braccia stringermi ancora di più. Dopo qualche secondo sento altre due braccia stringermi. <<Scusami se non ho potuto fare niente per lei.>> sussurra Blaire mentre piange. <<Non è colpa tua.>> le dico accarezzandole la schiena <<Anzi scusa per lo spettacolo che ho messo su.>> le dico cercando di sorridere. <<Vieni qua che ti disinfettiamo le mani.>> mi dice Blaire portandomi in cucina. Solo ora mi accorgo del sangue secco e dei tagli che mi ricoprono le nocche. <<Può bruciare un pò.>> mi dice mentre passa il cotone sulle nocche. Finito di disinfettare mi avvolge tutta la mano in una benda. <<Cosi dovrebbe andare.>> mi dice sorridendomi. Non faccio in tempo a rispondere che un urlo che viene da sopra ci fa sobbalzare. Salto giù dalla sedia e corro di sopra verso camera mia. Entro e trovo Taylor che si agita nel letto. <<Noah. Noah. Aiutami. Noah.>> dice nel sonno. Mi avvicino al letto e mi sdraio accanto a lei per poi stringerla tra le braccia. <<Sono qui amore. Calmati. Ci sono io.>> le dico baciandole i capelli. <<Ci sono io.>> continuo a sussurrare fino a quando non si calma. Mi giro verso la porta e vedo Alex e Blaire sulla soglia <<Noi andiamo a dormire. Se ti serve qualcosa chiamami. Non ti fare problemi.>> mi dice Alex <<Vabbene. Grazie mille per tutto.>> gli rispondo mentre stringo Taylor. Alex si gira e chiude la porta.
Lascio Taylor, mi alzo e vado in bagno. Mi spoglio, vedo che tutti i vestiti sono sporchi di sangue e li getto direttamente nella spazzatura. Non voglio rivederli più. Apro l'acqua calda ed entro nella doccia sperando che il calore riesco a far sciogliere tutti i muscoli tesi e a far tranquillizzare la mia mente. "L'hanno toccata" questa frase ormai risuona nella mia testa.
Rimango mezz'ora sotto la doccia dopo di che esco e mi metto un asciugamano attorno la vita. Vado verso la valigia, prendo dei boxer per poi lasciar cadere l'asciugamano e metterli.
Girandomi verso il letto vedo gli occhi di Taylor aperti. <<Ehy amore.>> sussurro mentre mi stendo accanto a lei. <<Lo sapevo.>> dice solamente <<Cosa?>> le chiedo <<Che mi avresti salvata. Ti stavo aspettando.>> mi dice <<Sono stata forte?>> mi chiede poi. Sento gli occhi pizzicare <<Si sei stata forte.>> le dico mentre altre lacrime scendono <<Proprio forte.>>. Taylor si gira verso di me e appena vede le lacrime mi stringe <<Perché piangi?>> mi chiedo <<Scusa amore. Scusa. Scusa. Non sono riuscito a proteggerti.>> le dico <<Non c'è niente di cui debba scusarti.>> <<Perdonami.>> dico <<Perdonami non ti ho difesa. Perdonami.>> e continuo a chiederlo fino a quando non sento Taylor dire <<Si Noah. Ti perdono. Ora però basta piangere.>> mi dice sorridendo. <<Grazie. Grazie. Diventerò più forte. Per te. Per noi. Saprò proteggerti in futuro. Non soffrirai più.>> le dico baciandole tutta la faccia. Le guance, la fronte, il mento, la mascella, il naso e le labbra dove mi soffermo di più. <<Non posso perderti. Non riuscirei ad andare avanti senza di te. Sei tutto per me. Non lasciarmi mai.>> le dico. Lei mi prende il viso tra le mani per guardarmi negli occhi <<Se un giorno dovessi morire tu ti devi fare forza ed andare avanti. Vivi la vita e vivila anche per me. Non voglio che piangi sul latte versato.>> mi dice seria <<Anche se sono io l'uomo sei tu la coraggiosa tra i due.>> le dico sorridendole <<Ovvio.>> dice dandomi un bacio sulle labbra. <<Ascoltami bene. Io mi prenderò cura di te. In futuro ci sposeremo, perché è sicuro che noi due ci sposeremo, e mi prenderò cura di te e di tutti i figli che faremo. Almeno undici. Mi prenderò cura di voi e vi proteggerò da tutto il male che c'è al mondo.>> le dico e mentre parlavo vedevo le lacrime scendere sul suo volto <<Undici sono troppi. Facciamo che per ora non ci pensiamo e poi in futuro si vedrà.>> mi dice sorridendo e io inizio a ridere mentre la stringo a me <<Grazie di esistere.>> le sussurro all'orecchio <<Grazie a te, mio eroe.>> mi dice e sento un'altra volta le lacrime scendere sul mio viso <<Ti amo. Ti amo più della mia stessa vita.>> le dico a qualche centimetro dalle labbra <<Ti amo anche io.>> mi dice per poi baciarmi. Ci sdraiamo meglio nel letto e Taylor appoggia la testa sul mio petto. Sento il suo respiro farsi sempre più pesante fino a quando non capisco che si è addormenta. Con la mano le accarezzo i capelli <<Ti proteggerò. Lo giuro. Riusciro a diverntare veramente il tuo eroe.>> le dico baciandole un'altra volta i capelli per poi sentire il suo profumo. Quanto amo il suo profumo delicato e dolce. I suoi respiri sul petto e il suo profumo sono la ninna nanna che mi porta ad addormentarmi sognandola stesa in quel vicolo senza vita con la strada ricoperta di sangue.Ciao a tutti. Cosa ne pensate di questo capitolo? Io a dirla tutta mentre scrivevo ho quasi pianto. Avreste mai immaginato un Noah che piange o che perde la testa? È un po diverso dagli altri capitoli che ho scritto, è molto più triste del solito comunque spero che vi piaccia.
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XOXO
MASSIMO
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Sei la luce nella mia oscurità
ChickLitLui si chiama Noah. Lei si chiama Taylor. Hanno vite completamente diverse. Lui classico bad boy tatuato, con la voglia di proteggere ciò che ama. Lei bellissima, capelli biondi e due occhi che sono universi. Lui dopo un duro anno torna a casa. Lei...