Finale

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Nota importante leggere le note d'autore.

<<Ti prego svegliati e torna da me. Non riesco a respirare senza di te.>> dico e appoggio la testa sulla sua pancia.
Passa qualche secondo che sento una mano appoggiarsi sulla mia testa. Alzo la testa di scatto e vedo Taylor che mi sorride. Sposta la mano fino alla guancia e mi accarezza, poi piano piano chiude gli occhi e appena la sua mano abbandona il mio viso per ricadere sul letto sento il bip continuo del monitor. Subito entra un gruppo di infermieri e un dottore <<Sì sposti!>> mi urla un infermiere ma io non capisco più niente, la mia mente ormai si è offuscata, faccio solo dei passi indietro fino ad avere la schiena contro il muro e mi faccio scivolare a terra, dove continuando a guardare lo spettacolo che mi si para davanti continuo a piangere.
<<La stiamo perdendo. Caricate il defibrillatore.>> urla il dottore ad un infermiere, mentre uno si prodiga a fare il massaggio cardiaco a Taylor, <<Pronti.>> risponde <<Spostatevi. Libero.>> e il corpo di Taylor sobbalza sul lettino ma il bip è ancora lì <<Aumentate la carica.>> urla il dottore mentre l'infermiere ritorna a fare il massaggio cardiaco <<Libero.>> e lì il corpo del mio angelo sobbalza ancora <<Carica.>> urla ancora un dottore <<Libero.>> urla e il corpo di Taylor sobbalza ancora. Passa qualche secondo prima di sentire un infermiere <<Dottore?>> il dottore guarda tutti e dice le parole che mi fanno morire <<Ora del decesso...>> e da quel momento non sento più niente.
La mia luce se ne andata e io sono tornato nell'oscurità.
Ora sono tornato in balia della mia vecchia amica.

10 anni dopo...

Ormai sono passati dieci anni dalla morte del mio angelo e vi racconterò cosa è successo.
Dopo aver sentito dire che Taylor era morta ho avuto un crollo ed ho perdo il controllo, ho distrutto tutto quello che trovavo davanti fino a quando, i dottori, non sono stati obbligati a immobilizzarmi e a farmi una siringa di calmate.
Quando mi sono svegliato mi trovavo in una camere dell'ospedale e c'erano anche mia madre, Alex e Blaire. Subito ho chiesto come stava Taylor sperando che quello che ho visto era soltanto un incubo, ma non era così. Da quel momento sono caduto in depressione ed in un abisso senza fondo.
Non ricordo quasi niente di quello che è successo dopo. L'unica parte che ricordo è quando, al suo funerale, ero rimasto da solo e sono caduto in ginocchio davanti la sua bara a piangere. Ho urlato come un matto. Ho urlato il suo nome e la pregavo di tornare da me. Avranno dovuto sentire le mie urla perché subito sono corsi da me. C'erano Alex e mia madre che mia abbracciavano, mentre Blaire e i genitori di Taylor piangevano.
Da quel momento è iniziato il mio declino.
Avevo iniziato a fare uso di droghe pesanti e bevevo come se non ci fosse un domani, tanto avevo perso la mia ragione di vita.
Così un giorno decisi di fare il grande passo, ingerii un flacone intero di calmanti e una bottiglia di vodka. In questo momento non sarei qui se Alex non mi avesse trovato per terra in camera mia, mentre piano piano mi stavo spegnedo. Hanno chiamato subito un'ambulanza e appena arrivato in ospedale mi hanno fatto una lavanda gastrica d'urgenza.
Mia madre mi guardava delusa come tutti gli altri, ma io non sapevo cosa fare e perché mai avrei dovuto continuare a vivere senza Taylor. Infondo era colpa mia se lei era morta ed anche per questo non ho più ne parlato e ne guardato in faccia i genitori di Taylor.
Così mia madre prese la grande decisione di mandarmi in un centro di cura. Lì ho passato sei mesi della mia vita. Tra la disintossicazione e i psicologi.
Ho parlato molto di Taylor, di cosa le era successo. Parlavo di tutto quello che avevo dentro, a partire dai miei problemi fino allr giornate felici con lei.
Più il tempo passava e più riuscivo a fare un passo dopo l'altro. Mi consigliavano di non fermarmi sulle cose brutte, ma sui giorni felici che abbiamo condiviso insieme.
Una volta uscito dal centro la prima cosa che ho fatto è stata andare a casa di Taylor. I genitori appena mi hanno visto sono rimasti immobili, ma poi mi hanno fatto spazi per entrare. Appena ci siamo seduti in salotto mi sono scusato con loro non so quante volte per non essere riuscito a proteggere la loro figlia.
Come si capisce quando le persone sono buone? Quando ho visto i suoi genitori alzarsi, sedersi sul divano ognuno al mio fianco e poi abbracciarmi.
Dopo un anno di riposo, sia mentale che fisico, io e i ragazzi siamo andati al college. Io e Alex siamo andati ad architettura mentre Blaire ha preferito studiare letteratura inglese.
Tre anni dopo ci siamo laureati e ci siamo trasferiti tutti insieme in una casa a New York dove io e Alex abbiamo iniziato a lavorare in diversi studi, mentre Blaire ha iniziato a insegnare in una scuola elementare.
Col passare del tempo io e Alex abbiamo deciso di mettere su uno studio tutto nostro la "Angel enterprise" in onore del mio piccolo angelo.
Più passavano gli anni e più il nostro studio riscuoteva successo.
Non è da dimenticare il matrimonio di Alex e Blaire da cui è noto il piccolo Dylan, così simile al padre ma per fortuna il carattere non è quello.
Poi è successo. Durante un convegno ho conosciuto una ragazza Madison, una ragazza castana con gli occhi scuri, che è riuscita ad alleviare un po' delle mie pene. Inizialmente non la facevo avvicinare, mi rinchiudevo in me stesso, però lei è stata testarda e piano piano è riuscita a scalfire la corazza che mi ero creato attorno.
Quando le ho raccontato del mio passato ha pianto insieme a me, continuava a dire che non era colpa mia, che ora Taylor era felice.
Ogni tanto mi chiedeva di Taylor, di come era, di come passavamo le giornate insieme e io le raccontavo sempre tutto, ogni cosa, non si stancava mai ed anche per questo mi piace, perché non ha cercato di prendere il suo posto ma si è presa un posto tutto suo.
Finalmente poi due anni fa io e Madison ci siamo sposati, però li accanto a mia madre ho riservato un posto, al mio angelo sperando che da lassù mi abbia guardato e sia felice per me. C'erano anche i genitori di Taylor che appena hanno saputo del matrimonio sono stati felici per me.
Ora vi starete chiedendo cosa sta succedendo. Mi trovo in sala parto insieme ad una Madison rossa come un peperone che sta spingendo fuori nostro figlio, di sesso ancora sconosciuto, abbiamo preferito che fosse una sorpresa.
Le prendo una mano tra le mie <<Dai Madison. Spingi. Manca poco.>> le dico <<Ti sembra facile. Tu hai il ruolo semplice, anzi voi uomini vi divertite a fare i figli, ma siamo noi donne che dobbiamo spingere un bambino giù per...>> e prima che finisca di parlare le metto una mano davanti la bocca <<Non mi sembra il caso. Dai ora spingi che qualcuno non vede l'ora di vederci.>> le dico sorridendo. Dopo altre tre spinte un pianto riecheggia nella stanza <<È una bambina.>> dice il dottore che passa nostra figlia ad una infermiera che la prepara, mentre io inizio a piangere.
Qualche minuto dopo torna l'infermiera e viene verso di me <<Ecco a te papà.>> mi dice e prendo mia figlia mentre lacrime di felicità scendono sul mio viso. È una bambina bellissima, paffutella, con quei pochi capelli che ha biondi come i miei, solo un po' più chiari, la mia bambina. Vado verso Madison <<Madison ti presento nostra figlia.>> le dico continuando a piangere e posandola in braccio alla madre. <<Allora come la chiamate?>> chiede l'infermiera <<Non lo sappiamo. Abbiamo pensato per tutto questo tempo, ma non ci è mai venuto in mente niente. >> dice sorridendo Madison. Io mi abbasso e dando un bacio sulla pancia di mia figlia, che subito muove le braccia e le gambe, e le chiedo <<Come ti dobbiamo chiamare piccola?>>
In quel momento succede tutto. Mia figlia apre gli occhi e mi guarda. Universi. Gli occhi che ho tanto amato mi stanno guardando. Allungo una mano, piano la avvicino al viso di mia figlia e le accarezzo la guancia quasi come se fossi sotto ipnosi <<Taylor.>> sussurro. Madison mi guarda e sorride <<Mi piace.>>. Io ritorno a guardare mia figlia <<Benvenuta al mondo piccola Taylor.>> poi alzo lo sguardo e guardando in alto sussurro <<Grazie mille di tutto mio piccolo angelo.>>
E finalmente posso tornare nella luce.

Fine?

Il libro è finito. Anche se il capitolo è corto spero che vi sia piaciuto. Vi dico che ho pianto alla fine mentre lo scrivevo, ma non tanto perché è finito, ma per le emozioni che mi ha trasmesso.
So che ad alcune di voi non piacerà questo finale. Perciò non preoccupatevi. Settimana prossima uscirà il finale alternativo. Come una Taylor più pimpante che mai.
Lasciate un commento e votate.
XOXO
MASSIMO

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