04. Whisky

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Harry entrò in quel bordello schifoso e puzzolente (non che lui profumasse, ma andiamo) con cinque minuti di anticipo. Un record, dato che solitamente arrivava in ritardo di dieci o venti minuti, dato che perdeva tempo nel salutare tutti i bambini all'orfanotrofio ed aiutava la Signora Wellington con le solite faccende di cui lei non riusciva ad occuparsi, dato che era ormai troppo in là con gli anni.

«Styles, quale onore! Come mai puntuale?» lo prese in giro Michael, spegnendo la sigaretta sul bancone e ridacchiando mentre gli andava incontro. Harry sorrise vedendo l'amico e ricambiò la pacca sulla spalla che gli diede il rosso.

«Oggi ho fatto prima a lavoro e sono arrivato puntuale, non è fantastico?» ironizzò, guardandosi intorno, lieto di non trovare ancora nessuno. Almeno avrebbe potuto rilassarsi un po' prima di venire aperto in due da tutte quelle persone sconosciute. Diede poi un'occhiata alle bottiglie sul bancone e «Quello cosa è?» chiese indicando un liquido ambrato contenuto in una delle tante bottiglie.

«Whisky.» rispose prontamente il rosso, e Harry annuì a sè stesso, «Dammi di quello.» ordinò poi, ma l'amico scosse la testa contrariato.

«Haz, non parliamo di una cazzatina come la vodka, questo è dieci volte peggiore!»

Il riccio alzò le spalle, «Almeno non sentirò nulla, l'altro giorno stavo per morire per colpa di quell'uomo.» comunicò, indicando la porta del locale come se quello potesse apparire da un momento all'altro. Michael sospirò e versò il liquore in un bicchiere porgendoglielo. Harry alzò il aria la mano e «A una notte migliore di quella di ieri.» borbottò, ricordando con orrore il giorno prima.

Parecchi bicchieri e due o tre...forse quattro scopate dopo, intervallate da sorsi generosi di alcool, la sua testa era un misto di colori, luci, la vista era sfocata e non capiva più nulla. Si sarebbe dovuto fermare, sapendo che avendo quel problema sarebbe stato pericoloso non obbligare i suoi clienti a mettere il preservativo, ma con la mente annebbiata non diede molto peso alle scopate che seguirono, fino a quando l'effetto dell'alcool si alleviò un poco. Stava per prenderne un sorso quando la porta si spalancò e un ragazzo barcollante, molto più ubriaco di lui sicuramente, camminò, o meglio, inciampò, cadde, si rialzò e gli cadde addosso, sorridendo come un ebete e «Ciao bella bionda!» esclamò con voce quasi femminile data la finezza.

«Non sono bionda!» replicò Harry, stordito, e Occhi Blu, (o almeno così sembravano gli occhi del ragazzo) scoppiò a ridere, «Non sei neanche una ragazza! Credo che questo sia il corno di un unicorno! NEIL CORRI A VEDERE, HO TROVATO UN UNICORNO!» gridò, agitando il membro di Harry manco fosse un giocattolo.

Il riccio gli schiaffeggiò le mani e fece "No" col dito indice, «O scopi o vai via.» esordì, tenendo un tono fermo (o provando a tenerlo), come gli aveva insegnato Luke, il suo collega.

Occhi Blu sembrò non avere problemi, e mentre quello si spogliava in tutta tranquillità, Harry prese un altro sorso di whisky, finendo la bottiglia e buttandola a terra, rompendola in mille pezzi. Il rumore risuonò per tutta la stanza, e fece sobbalzare Louis che in seguito buttò a terra i boxer, cadendo con loro e rialzandosi, picchiettandosi le natiche spoglie e salendo a gattoni sul letto, tentando di non cadere faccia a terra. Harry aprì le gambe come era ormai abituato a fare e chiuse gli occhi, biascicando un «Il preservativo.» che l'altro non sentì, troppo occupato a cercare di afferrare il suo membro per riuscire a penetrarlo.

Fu tutto talmente veloce e sfocato, perchè potesse poi ricordare cosa fosse accaduto quella sera, l'unica cosa che rammentò fu Occhi Blu che veniva fra le sue natiche con un urlo strozzato, seguito da un «PRENDITELA IN CULO L'ASTINENZA, ZAYN!»

The begging 》L.S.Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu