19. I'm here for you

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Harry non sapeva quando era successo, ma era comunque capitato, ed era giunta l'ora, nonostante la paura, di confessare tutto a Louis. Certo, il ragazzo l'avrebbe sicuramente sbattuto fuori di casa, temendo un possibile contagio, quindi doveva tagliare i ponti il prima possibile. Inizialmente aveva pensato all'opzione "Fuggi e non farti vedere mai più", ma poi beh, a cosa sarebbe servito? Louis si sarebbe preoccupato, avrebbe creduto che la colpa fosse solo ed esclusivamente sua e lo avrebbe cercato per tutta la città. E no, Harry aveva già combinato troppe cazzate, prima fra tutte, accettare l'offerta di Louis di stabilirsi a casa sua. Gli era stato imposto, ma dettagli.

«Har, tutto bene?» chiese proprio l'oggetto dei suoi pensieri, sventolando una mano davanti alla sua faccia e osservandolo preoccupato senza sapere cosa fare. Harry prese un respiro profondo e puntò gli occhi verdi su quelli azzurri del più grande.

«Louis, io-»

Come poteva dire una cosa del genere davanti a quel ragazzo che in poco tempo era riuscito a farlo sentire la persona più felice del pianeta? Come poteva rovinare tutti i film mentali che si era fatto fino a quel momento? Un mostro, ecco come si sentiva.

«Tu cosa?»

Harry sentì gli occhi farsi lucidi all'improvviso e abbassò lo sguardo. Il liscio si accigliò, si inginocchiò davanti a lui e poggiò le mani su quelle enormi del riccio.

«Harry, tesoro, non piangere. Io sono qui per te, okay? È successo qualcosa?» chiese apprensivo Louis, accarezzando il palmo del ragazzo e portando poi la mano alle labbra per posarvi un bacio delicato sopra tentando di rassicurarlo.

Non avrebbe lasciato che il suo ricciolino tenesse quell'espressione triste anche durante il giorno; era già sufficiente la notte e gli incubi ricorrenti che questa portava con sè.

«Mi manderai via.» sussurrò Harry, tenendo lo sguardo sulle sue mani incastrate fra quelle di Louis, che scosse la testa sorridendo.

«Ti ho obbligato a venire qui, con me e secondo te dopo quasi un mese insieme ti lascio andare così facilmente? No, proprio no.»

«Sono malato, Lou.»

Louis aggrottò le soppracciglia e piegò la testa di lato.

«E questo chi lo dice?»

«Io. Vomito sempre e mi fa male la pancia, poi a volte mi gira tanto la testa e-e potrei contagiarti.» spiegò con voce bassa e spaventata, alzando lo sguardo e mostrando gli occhi da cui minacciavano di cadere enormi lacrimoni da un momento all'altro.

Louis stava per morire d'infarto, troppa tenerezza.

«Questo lo pensi tu, forse è solo un virus che passerà presto. Stasera ti porterò dal dottore e faremo una visita per assicurarci che non sia nulla, d'accordo?»

«Ho paura dei dottori.»

«Ci sarò io con te, e in ogni caso il dottor Ree non fa affatto paura, se non per le pessime battute che fa ogni due secondi, ma di quelle non devi preoccuparti.» replicò ridacchiando e cercando di stemperare la tensione, e infatti ci riuscì, dato che Harry rise e annuì, passando una mano sul viso e facendo cadere giù le lacrime trattenute.

«Ora rilassati, andrà tutto bene.»

Il riccio annuì e si lasciò stringere dalle braccia del maggiore.

The begging 》L.S.Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang