18. Kiss you

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Louis si scostò e sbattè ripetutamente le palpebre non riuscendo a capire cosa era effettivamente successo. Diede un'occhiata alle labbra arrossate di Harry e sì, l'aveva baciato. Si erano baciati. Le sue labbra si erano poggiate su quelle del ragazzo e okay, calma, respirare, sangue freddo.

Harry, era a sua volta sconvolto. Di certo nei programmi della sua vita non aveva programmato tutto ciò che gli stava accadendo nell'ultimo periodo, cose a cui ancora non riusciva a credere, perchè davvero, non credeva possibile che un tipo come Louis, che dalla vita poteva avere tutto, avesse scelto di accogliere in casa propria un elemento inutile, un peso, insomma, come lui. Eppure, era successo. Louis aveva aperto le porte della sua casa come se Harry fosse un suo vecchio amico. E ciò che aveva stupito più il ragazzo era solo una cosa:

la fiducia.

Perchè Louis non aveva avuto paura, non aveva esitato, gli aveva teso la mano senza tirarla indietro all'ultimo momento come tutti erano soliti fare. Aveva incastrato le loro dita formando una solida stretta a cui Harry si era aggrappato senza esitazione. Ed in quel momento, il riccio seppe con certezza che l'altro non lo avrebbe attaccato per il gesto appena avvenuto fra loro.

Infatti, Louis lo studiò attentamente, per poi sorridere imbarazzato e guardare il pavimento mormorando un «Ehm» che causò solo l'aumento del rossore sulle sue gote.

«Credo sia stato -uhm.» tentò Harry, provando a prendere le redini della situazione per una volta. Janette, ancora seduta a fissarli miagolò, e il ragazzo ridacchiò.

«Ti sei pentito?» chiese Louis titubante.

«Per niente. Tu?» replicò sincero il minore, accarezzando il pelo della gatta.

«Mi è piaciuto molto. È stato bello, davvero.» disse Louis, portando nuovamente lo sguardo rivolto ad Harry e incontrando i suoi occhi verdi e splendenti. Illuminati da un qualcosa che non seppe decifrare, ma che, ne era sicuro, era merito suo.

«Sei un bravo baciatore.» esordì Harry tentando di stemperare la tensione, schiarendosi la gola più volte.

«Tu no. Insomma, non ho avuto tempo per accertarmi della morbidezza delle tue labbra, forse potremmo riprovare, giusto per essere sicuri, sai.» replicò il maggiore, alzando le spalle con nonchalance e facendosi più vicino ad Harry, che gli scoppiò a ridere in faccia.

«Che ho fatto?» chiese Louis indispettito, assumendo la classica posizione da bambino capriccioso che l'altro ragazzo cominciava ad adorare.

«La tua frase, era pessima, Louis. La usava mio nonno negli anni settanta per rimorchiare, ti prego!» lo schernì Harry continuando a ridere e puntandogli un dito contro al petto.

«Allora vai a baciare tuo nonno.» sbottò il liscio, incrociando le braccia al petto e sollevando il mento.

«Oh no, ew. Non volevo offenderti, Lou, scusa.» provò il riccio, calcando il soprannome e accarezzando la schiena all'altro, che si scostò. Harry sbuffò e si fece più vicino, «Mi dispiace tanto tanto tanto.» sussurrò, congiungendo le mani a mo' di preghiera.

Louis alzò un soppracciglio e puntò lo sguardo su di lui, «Trova un modo per farti perdonare, Styles.»

«P-posso baciarti? Ancora una volta?»

Louis alzò gli occhi al cielo e «Certo che sì, ricciolino.»

The begging 》L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora