Nate.

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Ero seduto alla mia scrivania, intento a leggere alcuni documenti legali. Alcuni lupi del mio branco si erano ribellati e avevano infranto la legge. Che idioti e senza coscienza. Tenere d'occhio quei cuccioli mi costava una fatica immensa, non conoscevamo ancora bene le regole del branco e prima o poi si sarebbero fatti ammazzare; ma io non potevo permetterlo. Dopo tutto ero l'Alpha del branco, il mio compito era proteggerli tutti, anche i più deboli o i più indisciplinati, eravamo una grande famiglia.
Quei lupi avevano morso dei passanti che avevano provato ad avvicinarli, se non fosse stato per il mio beta alcuni umani avrebbero perso la vita.
Non so quanto tempo passò prima di sentire il bussare alla porta, mi appoggiai allo schienale passandomi una mano tra i capelli spettinati:- avanti - dissi osservando la bionda entrare dalla porta. Era così visibile, cercava in ogni modo di portarmi a letto, mettendosi minigonne e tacchi vertiginosi. Annabella mi sorrise cercando di essere abbastanza sexy, cosa che però risultava abbastanza penosa. Alzai un sopracciglio e con voce burbera la invitai a dirmi il perché del suo disturbo. - siete stato richiesto alla sala onore dei JackAll. La nuova è arrivata nella sala , Zero la sta scortando. - annuì facendole segno di andarsene. Appena chiuse la porta mi alzai portando le mani dietro la schiena e mi concentrai sulla finestra che dava sul bosco.
- lei sta per arrivare, Alpha - mi disse la Kuppy del mio branco mentre era in trans. - lei arriverà come un uragano, spazzerà via tutto quello che conosci ma non essere triste. Sarà come una boccata d'aria fresca. La tua Lyn è più vicina di quanto pensi - esordì facendomi tentennare davanti agli occhi del mio branco. Dovevo rimanere impassibile, non potevo essere debole o nessuno mi avrebbe più ascoltato. Così annuì e feci per andarmene, quando Baba mi bloccò di nuovo:- ma stai attento. Non sarà facile, lei appartiene al tuo alleato ma anche al tuo peggior nemico. Dovrai lottare con tutto te stesso oppure morirai prendendola. - mi voltai  fissandola. In quel momento i suoi occhi erano velati da una patina biancastra e i suoi capelli volteggiavano per aria, mentre le mani erano aperte in modo innaturale. Ogni volta che la vedevo così un colpo al cuore mi faceva perdere il respiro. Quella donna mi aveva cresciuto rendendomi l'Alpha che ero. - ma lei sarà mia? - sussurrai anche se tutto il branco mi stava ascoltando. - certo. Solo che lei non lo sa - mi sorrise e poi crollò al suolo. Quel potere, che aveva assorbite precedentemente, quando terminava la lasciava senza forze, stremata. Molte volte l'avevo vista cadere senza sensi, mi aveva segnato da piccolo. Feci segno a due lupi di prenderla:- portarla nella sua stanza - ordinai per poi uscire dalla camera.
Era così passato un mese dall'accaduto ma ancora mi perseguitava, mi rendeva irrequieto e quindi tutto il mio branco lo era.
Sospirai e afferrando la giacca uscì. Camminavo per il corridoio e molto lupi facevano un piccolo inchino. Giorno dopo giorno mi rendevo conto di quanto fosse difficile essere un Alpha di un branco così potente, dopo i JackAll; cosa che mi rendeva ancora più nervoso e rabbioso. Odiavo gli sguardi che mi lanciavano le ragazze, per molte di loro ero solo un modo per scalare la classe sociale, non amavano veramente me ma solo il mio corpo e il mio posto nel branco. Il mio beta e il mio gamma usavano queste povere vipere per i loro scopi, per la loro fame sessuale. Fui affiancato da loro e iniziarono a parlare, erano i miei migliori amici da quando eravamo cuccioli. - Ehi Nate che brutta cera, non ti sei ancora scopato Annabella? Lei sta aspettando. - rise Ricky dandomi una gomitata scherzosa.
- tanto si rifarà con te, come l'ultima volta. - lo schernì Jim, il mio beta. - stavo scherzando, come sei palloso, peggio di una donna. - sbuffò il mio gamma spalancando la porta della sala onore dei JackAll. Lei era lì, ferma con gli occhi che brillavano di un rosso vivo. Le mani chiuse a pugno e i denti stretti, serrati. Stava guardando Helen, la Lyn di George, stava per attaccare. Rosalin, l'avevo già vista il giorno prima, o meglio il mio lupo si era accorto dell'arrivo della sua compagna, sentendo solo il suo profumo; aveva iniziato ad ululare, facendo intendere che lei era sua e solo sua. La vidi chiudere gli occhi, potei ammirare il suo corpo rilassarsi. - George cosa succede? - esordì attirando l'attenzione dei presenti e anche quella di Roxy che sentì perfettamente il suo lupo legarsi al mio, ululante. - oh, Nathan sei qui - Helen mi guardò riconoscente per essere intervenuto. Mi presentarono alla ragazza con il mio nome completo, "Nathan Korug Darkblood" mi fece venire i brividi ma rimasi impassibile e successivamente la salutai.
Se ne andò infuriata e Helen si abbandonò alla sedia che le sue ancelle le avevano portato. - Nathan, scusala, è ancora..- iniziò il padre ma lo interruppi alzando una mano:- è ancora una giovane lupa, lo so, si vede. - sospirai guardando Ricky e Jim che erano rimasti senza parole. - Beta, Gamma - abbaiai attirando la loro attenzione:- tornate alle vostre mansioni e trovare mia sorella, ho bisogno di parlarle. Ditele di aspettarmi nel mio studio. - rimasero un attimo fermi poi scattarono come saette. George stava accanto alla moglie, non mi aveva mai convinto quella donna lupo, troppo perfetta, troppo regale per essere la Lyn dell'alpha. - Nate, cosa ti turba? - mi chiese George. - non mi è sembrata una buona idea, portarla qui. - pronunciai la prima cosa che mi venne in mente. - perché dici così? - Helen mi guardò tenendo appoggiata la fronte al palmo. - perché è difficile per una ragazza o un ragazzo lupo, cresciuto senza sapere nulla di tutto questo. - George si mise davanti a me sorridendo:- ti ricordo che mia figlia era la tua migliore amica, quando eravate piccoli. Te lo sei scordato? - spalancai le orbite stupito. Credevo non se lo ricordasse, mi congedai e attraversai la porta, cercando di non far notare il mio nervosismo nei confronti di quei ricordi.
Mentre percorrevo il bosco dei sussurri sentì la voce di Baba, diventare sempre più alta e acuta mentre un'altra voce cercava di sovrastarla. Quando capì di chi fosse l'altra voce mi incamminai il più velocemente possibile, quasi corsi verso quella voce. Sentì il mio lupo scattare prima di me, raggiungere la sua metà e cercare di calmare il suo animo. La prima cosa che pensai fu devo portarla via, così dopo aver parlato un paio di secondi con Baba, afferrai il piccolo polso della ragazza e la tirai dietro di me. La sentivo scalciare, urlare, imprecare ma il mio istinto mi diceva che non dovevo lasciarla.
Non l'avrei mai lasciata.

Erano le sette di sera, stavo chino sui miei fogli, cercando di non buttare tutto all'aria dal nervosismo. Quella ragazza mi mandava fuori di testa, non voleva dare retta a nessuno, seguiva solo il suo istinto.
Ma l'avrei domata, questo era certo.
La porta si aprí, facendo intravedere i capelli neri di mia sorella minore.
- Mi hai fatta chiamare? - la sua voce era un sussurro, sapeva che quando ero nervoso il miglior comportamento da tenere era quello di sottomissione.
- Si, volevo parlarti di Roxy. - ne rimase stupita, le feci segno d'entrare e lei con molta calma e timore si posizionò davanti alla mia scrivania:- pensi che se la caverà qui? - mi grattai il mento, costatando con i polpastrelli che mi stava crescendo la barba.
- Certo che si, ha la pelle dura. Non si farà mettere sotto da nessuno, nemmeno da te. Non è come le altre. - sorrise dolcemente alzando un sopracciglio.
- Questo è tutto da vedere. -

Dynasty. (revisione) Where stories live. Discover now