George&Dimitri

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- ha deciso da sola di andare! - sbraitò Harry infuriato. - che se ne vada! Noi qui non la vogliamo. - un "si" scoppiò nella sala come un tuono durante una tempesta.
- Harry ragiona, dopo tutto è nostra sorella. - cercò di calmarlo Aron massaggiandosi le tempie. - ha preferito il nemico, Aron. Non è più una di noi. - ringhiò al fratello. Io non ci feci nemmeno caso alla loro litigata, me ne stavo seduto sul trono. La fronte posata sulle dire unite a piramide pensando a Rose. Al nostro urlino saluto ero riuscito ad udire un solo piccolo singhiozzo prima che la portasse via. Piangeva. Sospirai e gli occhi della giovane mi saltarono subito alla mente. Era così ferita, l'avevo ferita. Mi ero sempre immaginato quando e se avesse letto il mio diario, mi ero sempre immaginato la bambina dagli occhi cristallo piangere lacrime leggere. Ed ogni volta mi trafiggevano il cuore, come un pugnalata d'argento. - Gio. - mi voltai lentamente e la figura sconvolta della mia Lyn mi fece quasi piangere. - lei se ne è andata solo per..-
- perché era ferita, lo so me l'hai detto venti volte in queste ultime due ore. - dissi brusco interrompendola, la sentì trattenere il fiato. Mi pentì all'istante e così la presi mettendomela dolcemente sulle gambe. - lei ci tiene a te ma è stata ferita da quelle parole. - sussurrò cercando di non piangere. - non volevo..-
- Padre! Padre! - Nicholas entrò nella sala come se fosse inseguito da un mostro, corse fino ai nostri piedi ma si bloccò qualche metro prima. - lei...dimmi che..non è andata da Lakus. - il fiato interrompeva la sua dolce voce da bambino. - certo cretino, è per questo che siamo qui. - il fratellino di Nate comparì dal gruppo.
- Smettila, torna da Isabelle. - Nate lo spinse indietro per evitare la rissa tra i due cuccioli. - Gio, ti prego valla a prendere..- mi piagnucolò all'orecchio Hel. Stavo impazzendo. Tutti iniziarono a parlarmi all'unisono. La testa iniziava a dolermi e il mio lupo guaiva per il troppo rumore. Di colpo latrai facendo spostare Hel, che si tappò le orecchie, e tutti all'interno della stanza. Adesso basta. - mia figlia ha scoperto cosa abbiamo fatto e altre cose di cui nessuno ha il diritto di conoscere. - tonai alzandomi. - mia figlia è stata spaventata, spinta a conoscere la verità per uno scopo egoistico, orribile. È stata spinta da un'anima oscura, che vuole solo portarle via la sua vita. Sappiamo tutti cosa le succederà com'è successo ad altre ragazze. Tutti ci ricordiamo le urla, i guaiti e i pianti notturni che si udivano nel vento. Il dolore di quelle lupe. So cosa le farà e non posso permetterlo, non ha mia figlia. Sangue del mio sangue. - tutta la stanza calò nel silenzio più totale, tutti gli occhi erano fissi su di me e abbi quasi l'impressione che molti non stessero neppure respirando. Girai su me stesso allargando le braccia. - lei è una di noi. È una Jackall. Una lupa che dobbiamo proteggere e salvare. - un brusio di sparse in tutta la stanza in neanche mezzo secondo. - padre! - mi raggiunse Harry infuriato. - è stata lei ad andarsene. Non..-
- ora basta Harry. Vattene da qui. - fu Helen questa volta ad urlare. - potrai tornare solo quando imparerai che Rose è tua sorella quanto Dimitri, Aron e Nicholas. Quando capirai che la famiglia è una e indivisibile. Il sangue non si scorda. - finalmente rividi la mia Helen, la donna forte e autorevole nonché saggia di cui mi ero innamorato perdutamente. La mia sola ed unica Lyn. I suoi occhi erano fermi su quelli del figlio che abbassò la testa di scatto. - tu sei mio figlio, George tuo padre e loro i tuoi fratelli. Se ti succedesse qualcosa, tutti noi saremmo i primi a correre da te, lo sai. Perché per Rose dovrebbe essere diverso? - la domanda colpì in pieno il mio secondo genito. - pensaci..-
- ho capito, lei fa parte di questa famiglia. - alzò la mano affusolata prendendosi con l'indice e il pollice l'attaccatura del naso. Helen sorrise contenta mentre abbracciò il ragazzo più alto di lei. Rimasi per alcuni instanti a guardarlo poi mi voltai di scatto. - Dimitri, Aron andate a chiamare i Djii. Dategli una maglia di Rose. Tra quattro giorni voglio una pista. - gli vidi scattare come una molla. - Nicholas - stava ancora bisticciando con il biondino e mi fecero quasi ridere, si davano gomitate violente di nascosto. - e Josef radunate tutti i cuccioli e anziani, portateli qui al sicuro. - smisero di menarsi e corsero letteralmente verso l'uscita. - Helen raduna le lupe. - mia moglie annuì battendo le mani e iniziando a radunarle. - Harry. - si voltò verso di me incuriosito. - vai dai Zamer e allentavi. Tra qualche giorno partiremo. Si va a riprendere mia figlia. -

- Djii sul serio? - brontolò mio fratello Aron mentre andavano verso l'ala sud della casa. -Sono intrattabili! - i Djii erano i lupi con il fiuto sopra alla media. Erano dei lupi da caccia infallibili. Erano loro che ci salvavano molte volte avvisandoci prima del pericolo. Passavano molto del loro tempo nel bosco a Sud la Bikiman o bosco dei profumi, molti lupi non ci andavano. Era pieno di odori diversi, confondevano il secondo senso più importante per noi, rendendoci inermi ma io ero uno dei pochi che riusciva a non confondere i vari miscugli. Era come stare in un enorme serra piena di fiori. Era piuttosto divertente. - non lamentarti sempre, insomma. - sospirai guardandolo. - certo tu parli ma sappiamo tutti e due perché sei felice di andare la, per Jackie. Giusto? - mi voltai di scatto osservandolo. Jackie era un lupo più grande di me di due anni. Avevamo stretto molto e mi sentivo bene con lui, credevo che nessuno lo sapesse o pensasse cose così imbarazzanti. Sentì la pelle sulle gote pizzicare e riscaldarsi. - cosa dici, cretino da soma. - Aron rise divertito prendendomi sotto braccio. - tranquillo fratellino ti darò una mano..o dovrei chiamarti sorellina. - scherzò facendomi sorridere un poco. Prima che potessimo entrare lo afferrai per la maglia facendolo girare. - Aron non dirlo a nessuno sai come sono. - sussurrai. - lo so verginella caga sotto, non voglio che ti picchino o altro anche se gli spezzerei la colonna vertebrale alla prima parola che sento. - mi posò dolcemente una mano sulla spalla. - come ha detto mamma, il sangue non si scorda. Siamo fratelli e lo saremo per sempre, qualunque cosa succeda. - per noi lupi, fin dalla creazione, la famiglia era il legame più importante. Un lupo senza di essa su sentirebbe solo, abbandonato a se stesso. Solo al mondo. - Rose è in pericolo, dobbiamo muoverci. Parlerai tu Dimitri. - mi fece l'occhiolino e mi spinse all'interno del bosco. Gli odori mi travolsero e dopo un momento di smarrimento tornai in me. - stai bene, Aron? - chiesi girandomi, mio fratello si teneva un fazzoletto sul naso e con il braccio mi fece segno di avanzare. Dopo mezz'ora arrivammo al centro, il regno dei Djii. Erano seduti per terra con il "capo" al centro, con la sua compagna abbracciata. Chiacchieravano amorevolmente e si davano molti baci, casti e passionali. Sentì l'invidia salirmi fino alla gola ma con un colpo di tosse la mandai di nuovo al suo posto e ottenni l'attenzione di tutti. Il capo si alzò fissandomi calmo. - David mio padre ha un compito per te e il gruppo. - alzai la voce attirando l'attenzione degli ultimi lupi.
- quale sarebbe? - la sua voce mi fece tremare, così roca quasi mostruosa. Sospirai - Rose è nei guai; è con Lakus. mio padre la vuole trovare e riportarla indietro. Ti da quattro giorni. Non di più. - il suo sguardo si fece torvo.
- cosa pensate voi Lupacci, che noi facciamo magie come i Blackblood?. Per la mor della madre luna, scordatevelo. - sbraitò e la sua compagna di alzò cercando di calmarlo. Una ragazza dai capelli biondi corti e occhi neri. Il corpo snello e slanciato la faceva apparire ancora più bella ma non mi faceva alcun effetto.
- David se ti rifiuti sarà lui stesso a venire da te. Mi ricordo ancora quanto tempo ci mise a farti accettare e mi ricordo com'era messa la tua faccia. - incrociai le braccia al petto sorridendo maligno. - dannati Lupacci. - imprecò urlando nella nostra lingua morta "alzatevi branco di sfaticati, abbiamo del lavoro" o giù di lì. Mi si avvicinò pericolosamente puntandomi l'indice contro. - mi dovete un sacco di favori. - ringhiò.
- accontentati di far parte del nostro branco. - spostai il dito di scatto ghignando. - Aron andiamo. - mi girai e appena sospirai Jackie entrò nel mio campo visivo sorridendomi e facendomi l'occhiolino.
Madre luna aiutami tu.

Dynasty. (revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora