Nate.

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Non riuscivo a dormire, mi era impossibile. C'era qualcosa che non mi abbandonava, i sogni era fissi su un solo viso. Un viso pallido, quasi ossuto; occhi color ghiaccio stanchi e malinconici. Labbra screpolate e con tagli sui bordi. I capelli sciolti sul volto, che coprono a stento i vari lividi violacei. Sapevo di chi fosse quel viso e la cosa mi spezzava il cuore. Un tempo così bello e perfetto, così pieno di vita. Mi alzai a sedere passandomi poi le mani sul viso, il mio respiro accelerato riempiva la camera in cui mi trovavo. Avevo preso una camera d'albergo in un motel poco distante dal territorio di Lakus, cosa che odiavo, sentivo la puzza di quel branco ovunque persino sui vestiti. Voltai il busto verso la finestra e constatai che il sole si stava alzando, adoravo l'alba perché un nuovo giorno iniziava e molte cose potevano essere fatte, potevamo trovare Rose. Scesi dal letto, andai in bagno. Mi lavai e mi preparai in fretta, così da poter uscire. Mi bloccai di colpo, le mie gambe si piegarono e finì in ginocchio con il fiato corto. Vedevo scene di violenza, sentivo urla e pianti. Una voce mi riempiva i timpani e credetti quasi che potessero rompersi. Cercai di alzarmi e nel mentre mi guardai le mani, vidi quelle di una ragazza; erano piene di sangue e sentivo il sangue affluire velocemente nelle orecchie. Mi ripresi e sentivo la forza che mi legava alla Lyn, tirarmi verso la sua direzione. Corsi verso quella sensazione, il più veloce possibile. Anche lei stava correndo, correva a per di fiato e mi chiamava disperatamente. Sentivo tutto il suo dolore, si fuse con il mio corpo dandomi quella sensazione di impotenza. Nate è con noi, sbrigati. Il mio lupo ululò felice, mi tramutai nel mio essere e corsi ancora di più. Vidi la macchina in lontananza che stava partendo. La raggiunsi in quattro falcate e la vidi, stesa nel bagagliaio, ricoperta di sangue e tremante. Il mio cuore stata scoppiando, per un secondo temetti che saltasse fuori dalla cassa toracica. La portiera si aprì e salì con un salto, si richiuse e tornai normale. - cosa gli è successo? - chiesi appena tornai umano. - ha ferito Lakus con un coltello ed è scappata. - parlò George senza mai distogliere lo sguardo dalla strada. - e brava la mia ragazza. - sussurrai guardandola, dormiva serena. Osservai i lividi sul suo corpo e il sangue, un moto di rabbia mi avvolse ma non potei fare altro che contenerlo. - non è morto. Tornerà a cercarla. - Helen mi guardò. - che venga, mi troverà ad aspettarlo e lo ucciderò. - borbottai incrociando le braccia al petto.
- arriverà e saremo pronti. - George strinse il volante talmente forte che le nocche persero tutto il loro colore naturale, Helen gli appoggiò amorevolmente una mano sulla spalla rassicurandolo con un sorriso. Lo vidi fissarla per qualche secondo tentennando, perso tra due emozioni ma alla fine la tenerezza che provava per lei prevalse, facendolo rilassare.
- adesso tutto quello che adesso dobbiamo fare è salvare la sanità mentale di Rose. Quando si sveglierà tutto le cadrà addosso come un macigno. Ho paura che possa schiacciarla o renderla quella che non è. - aveva ragione; quella ragazzina aveva quasi ucciso un'uomo che l'aveva maltrattata. Mi voltai guardandola raggomitolata su se stessa. I polsi lesi dalle catene che evidentemente aveva portato per molto tempo; erano logorati e rossi, con qualche livido e sangue essiccato. Era dimagrita troppo, vedevo gli zigomi ben pronunciati e le guance scavate; aveva ombre profondissime sotto gli occhi avrebbero raggiunto il mento. La pelle cinerea segnalava uno squilibrio nel suo corpo, stava lentamente appassendo. Ora aveva una bellezza sfiorita dalla violenza e dall'assenza di cibo.
- povera bambina, chissà quanto ha sofferto. - sospirò Helen guardando davanti a se con occhi velati di lacrime. - se avessi..se le avessi detto la verità appena aveva messo piede dentro il branco; adesso non sarebbe messa così. - batté il pugno sul cruscotto facendoci girare, sia me che Gio, verso di lei.
- non dire così Hel, non potevi saperlo. Lakus avrebbe aspettato, avrebbe trovato altro per condurla da lui; non è mai stato scemo quello. Solo che Rose è stata ingenua, lei..-
- lei era solo spaventata da quello che aveva letto, lei aveva appena scoperto che il padre e il suo possibile Lyn sono stati degli assassini assetati di sangue e rispetto. - osservai continuando a guardare quel corpo che un tempo era bello e forte. Ora era solo l'ombra di Rose. - ha solo diciassette anni. - sussurrai guardandomi verso di loro.
- tra un mese diciotto. - Gio guardò verso sinistra e delle macchine ci affiancarono. Fece un cenno allo specchietto e i suv si misero dietro di noi, facendoci da scorta. - è Harry. - ci informò e sul suo volto comparì lo spettro del suo sorriso.
- Nate..- senti dun'tratto provenire da dietro le mie spalle. Mi voltai e lei si mosse di scatto, stava piangendo. Una goccia brillò sul suo volto e mi spinse a catturarla con l'indice.
- non aver paura, ora sono qui e non mi muovo più. - le accarezzai dolcemente i capelli. Il viaggio durò qualche ora e verso la fine, mentre schiacciavo un pisolino, Rose si alzò di scatto battendo la testa ed emettendo un verso soffocato è in imprecazione, poco fine. Mi alzai lentamente ancora assonnato e vedendola piagnucolare sorrisi dolcemente, sembrava una bambina di cinque anni; era così tenera. Si voltò; come prima reazione fu qualcosa di calmo, ci mise poco a capire chi fossi ma in quei secondi temetti di vederla cadere senza sensi invece un sorriso apparve sul suo viso e si buttò sopra di me. Passò i sedili con una spinta disumana e mi cadde in grembo. Mi abbracciò di slancio, aggrappandosi alla mia maglia e piangendo, credo di felicità. Ricambiai subito, affondai una mano tra i suoi capelli e l'altra nella metà schiena, stringendola forte a me. Le diedi un bacio sulla tempia. Tremava come una foglia e le lacrime continuava a sgorgare. - Nate! Sei tu? Ti prego dimmi che non è un sogno..- parlò con voce rotta dal pianto.
- sono qui, sono vero. Rose, sono qui. -

Dynasty. (revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora