Rose.

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Guardai il ragazzo dagli occhi verdi, cercando di capire le sue intenzioni ma invece quel ragazzo se ne andò, sparendo nel nulla come quando era venuto a salvarmi. Rimasi in silenzio anche io, guardando le suole delle sue scarpe sparire nelle tenebre. - sono strani forti..- sussurrai a me stessa salendo le scale due alla volta. Sparire nella mia camera mi sembrava una buona idea, la migliore che avessi. Percorsi di nuovo i corridoi e spalancai la porta rivelando una camera ordinata, con i vestiti nella cabina armadio, i miei prodotti per la bellezza e igiene nei loro esatti posti, le mie scarpe nella scarpiera; per fino il letto fatto e il la maglia posata sul cuscino. Rimasi sbalordita e felice, almeno per una volta non avrei dovuto farlo io. Chiusi a chiave la porta e mi tolsi le scarpe, buttandomi poi su letto. Afferrai il telefono e lessi che avevo sei messaggi; due di mia cugina che mi chiedevano se stavo bene e com'era il branco. Finalmente usa quel telefono.. Disse il mio lupo facendomi sorridere. Gli altri quattro da uno sconosciuto.
"stai dormendo? "era il primo; "perché ieri non ti ho vista? " il secondo; "odi già Helen?" il terzo e il quarto "non ti piace Roxy? ". Lessi il più velocemente possibile e mi venne la pelle d'oca. Roxy, solo una persona mi chiamava così e non mi piaceva per nulla. Optai di ignorarli, iniziando a girovagare per la stanza senza una meta precisa. Sentì il din del cellulare e così curiosa lessi il messaggio.
"oggi che ci facevi nel bosco dei sussurri? "mi chiedeva lo sconosciuto.
"non sono affari tuoi. "digitai il più velocemente possibile per poi mandarlo. La risposta non tardò ad arrivare.
"caratteraccio eh? ;) "mi diede alquanto sui Nervi quella faccina e sbuffai alzando gli occhi al cielo.
"il migliore di tutti. che vuoi? Come hai avuto il mio numero? Chi sei? "odiavo quei giochetti del cappero.
"per rispondere alle tue domande dovrà passare del tempo. Ma posso dirti solo che voglio conoscerti. :) "
" non mi importa conoscerti, grazie. Ora sparisci. "sorrisi credendo di averlo scacciato ma era inutile.
"non me ne vado così facilmente, mi dispiace. ;) "sbuffai e prima che potessi rispondere sentì grattare insistentemente alla porta così mi alzai aprendola, si spalancò e un lupo color rosso scarlatto mi saltò addosso leccandomi, poi scese e afferrandomi l'orlo della maglia mi trascinò fuori. Mi diede del tempo per alzarmi e lo guardai abbaiarmi contro in modo giocoso. Si stendeva sulle zampe davanti e il sedere lo oscillava in alto. Seguilo. Mi ordinò il mio lupo, sorrisi e feci come mi aveva detto. Gli corsi dietro: passammo giù per le scale, nei vari corridoi stando attenti a non urtare le persone, saltai per fino un mobile mentre lui ci passò sotto. Usciti all'aria aperta, corse nei campi. Lo seguì a ruota, mi sentivo dannatamente libera, libera di correre dove volevo. Vidi la Lyn di mio padre ma non mi lasciai fermare, abbassai il capo e continuai a correre. Qualcosa mi fece inciampare e rotolai per terra, incontrai qualche sasso nel mio rotolamento ma alla fine mi fermai; avrei voluto non farlo. Dieci paia di occhi mi stavano fissando, mi avevano circondato. Quei sorrisi non mi piacevano per nulla. Non aver paura, forse.. Iniziò a dire ma lo zittì. Vedi cosa succede a fidarsi di te. Ringhiai di rimando girandomi su me stessa, per uscirne da quella situazione. Lo spazio tra due lupi, potevo passarci e scappare. Così feci una finta ma poi puntai dritto al buco. Superai i due e corsi a per di fiato; sentivo le urla di vittoria di quei lupi, i loro schiamazzi i loro "prendila!", più parlavano più correvo forte, l'adrenalina mi passava nelle vene. Fini nel bosco di quella volta e i rami presero a graffiarmi come se fossero vivi, i capelli si impigliavano, urlai di dolore quando caddi sopra ad un sasso. Non feci in tempo ad uscire che uno di loro mi afferrò prima per i capelli tirando indietro poi le braccia bloccandomi. - Roxy! - chiamò una voce a me famigliare, alzai il capo di scatto, Nate era lì davanti infuriato come non mai. Lo vidi trasformarsi in un lupo nero enorme, che caricò nella mia direzione. Sbaragliò i miei aggressori e mi caricò sulla sua schiena morbida e calda. Emise un ululato e vari lupi apparvero affianco a noi. Erano di vari colori, tutti enormi ma bellissimi. Maestosi e pronti allo scontro. C'era anche il lupo di prima, era più piccolo degli altri ma mostrava le fauci con rabbia cieca. Andatevene! Tuonò una voce nella mia testa, seguita dal ringhiò rabbioso del lupo. - Natahan, alpha dei DarkBlood. Tu proteggi la lupa che il nostro alpha brama. Lo sai? - un lupo pieno di tatuaggi si fece avanti, era a pochi centimetri da noi. Andatevene ho detto! Non è il vostro territorio! E dite a Lakus che può andare a farsi fottere! Lei non sarà sua. Tutti i lupi dalla parte di Nate, avanzarono spingendo lontano i nemici. - non finisce qui. - urlò lo stesso, mutarono e scapparono via.
Mi lasciai scivolare per terra e rimasi qualche secondo a fissare il vuoto. Cos'era successo? E perché così all'improvviso?
Voltai la testa verso Nate che mi stava fissando accigliato, poi di scatto alzó la testa e tutti gli altri lupi iniziarono ad andarsene. Il più piccolo di loro mi stava accanto, picchietto il suo muso sulla mia spalla ma smise quando quello nero gli ringhiò contro, facendolo andare via.
Non dovresti essere qui, non ci devi venire mai più. È un fottuto ordine. Mi fece vedere i denti e se ne andò, lasciandomi da sola.

- dai Rosalin, alzati, ti porto al bagno dei lupi - Zero dolcemente mi afferrò un braccio e mi mise in piedi. Prese un enorme telo e se le mise sotto l'ascella, poi coprì di nuovo il mio polso tirandomi dolcemente. Ero ancora scossa da quell'accaduto, così mi lasciai guidare senza emettere alcun suono. Mi volevano rapire. Volevano portarmi via. Perché? Cos'ero io per loro? Una specie di Lyn per il loro alpha? Aprì una porta e notai una cosa, tutte le persone all'interno di quell'enorme stanza erano nude. - non ci entro qui.- sentenziai cercando di andarmene. - sei ferita, l'acqua di queste specie di terme ti faranno molto bene. Non ti vedrà nessuno, sei nulla vasca dell'alpha e lui viene solo il fine settimana con sua moglie. - passammo in mezzo a tutti loro, mi guardavano in modo strano perché io non guardavo loro. Il pudore era ancora incorporato in me. Guardai l'enorme vasca dei reali sentendo il telo aprirsi. - avanti spogliati ed entra. - spalancai gli occhi e iniziai a ridere.
Non l'avrei fatto neanche per sogno.
- non hai scelta. - cantilenò Zero, ridacchiando. Già non ne avevo.

Spazio me.
Salve, vi ringrazio per tutto.
Potete commentare e votare ma potete anche mandarmi dei messaggi se volete magari suggerirmi delle idee per la storia.

Dynasty. (revisione) Where stories live. Discover now