Reality Setting In

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Il mattino seguente si misero d'accordo per incontrarsi all' esterno, vicino alla staccionata della Stamberga Strillante. Hermione arrivò lì per prima, esattamente dieci minuti in anticipo. Non vedeva l'ora di rivederlo; adorava il modo in cui la faceva sentire speciale, come sorrideva ogni volta che prendeva le mani tra le sue. Pensandoci bene, non lo aveva mai visto sorridere in quel modo, anzi, aveva sempre la solita espressione tormentata, tipica di una persona intrappolata. Non sapeva se darsi il merito, ma con ogni giorno che passava, il viso aveva cominciato a riprendere colore e i suoi lineamenti si erano in qualche modo ammorbiditi.

Il rumore di alcuni passi alle sue spalle la fecero tornare alla realtà e si girò, notandolo camminare verso di lei, le mani nelle tasche e un piccolo sorriso a decorargli il volto che significava 'mi sei mancata'. Draco fece due passi più velocemente e la avvolse in un abbraccio, stringendola come se fosse l'ultima occasione per farlo.

"Mi sei mancata" le sussurrò; il suo respiro le accarezzava la guancia.

"Lo so, ma adesso stanno tutti tornano a scuola." Sospirò.

Le accarezzò la guancia con il pollice senza smettere di guardarla negli occhi. "Abbiamo sempre la Stanza delle Necessità, potremmo usarla come luogo d'incontro visto che sicuramente sarà molto più difficile incontrarsi." Dal modo in cui pronunciò quelle parole, sembrava veramente triste all'idea di non riuscirla a vedere tanto come avrebbe voluto.

"Bhè, non posso rimanere indietro con lo studio." Vide il dolore nei suoi occhi mentre la ascoltava, "ma se usassimo la stanza tre sere a settimana non dovrei avere problemi con i compiti e potremmo vederci."

"Certamente, come preferisci, ma come farò a sapere quando dobbiamo incontrarci?"

"Ti manderò un bigliettino, lo incanterò in modo che nessuno potrà aprirlo eccetto te."

"In quel caso scriveresti cose che non vorresti dire a nessuno?" Alzò un sopracciglio e le baciò la guancia.

"No, scriverò semplicemente l'ora dell'incontro e nient'altro, in caso qualcuno dovesse intercettarlo."

"Quindi niente complimenti su quanto sono bello e sexy?" Le sorrise maliziosamente. Hermione stava cominciando ad amare quando lo faceva.

Non riuscì a trattenere una risata. "No."

"Continua a ridere, adoro la tua risata." E come le aveva ordinato, non smise mentre le guance si coloravano di un leggero rosso. 

"Hem, penso sia il caso che ti informi che Harry e Ron torneranno domani..." Sentì le sue braccia stringersi introno ai suoi fianchi.

"Oh..."

"Non potremo vederci."

"Capisco." Strinse i denti facendole aumentare il battito cardiaco.

"Mi dispiace! Sono miei amici e mi sono mancati." La lasciò andare rimettendosi le mani in tasca. "Draco io-"

"No ho capito. Hai bisogno di vedere Potter e Weasley." Il modo in cui pronunciò il cognome di Ron la fece pensare.

Forse era semplicemente una forma di gelosia.

"Solo per sentire come sono andate le cose, sono passate due settimane" spiegò.

Ignorò il fatto che fosse alterato e cercò di fargli capire che non avrebbe dovuto preoccuparsi. "Mi sono mancati ma comunque pensavo che potessimo-"

"Va bene, Pansy dovrebbe tornare anche lei domani quindi penso andrò a darle il ben tornato." Le sorrise di nuovo, ma questa volta era diverso.

Era freddo e crudele; questo era stato fatto con l'intenzione di ferirla.

"Draco... sono miei amici, lo sai che non provo per loro quello che provo per te."

In quel momento stava respirando pesantemente, sopraffatto dall'ansia e meno sicuro di se stesso di quanto fosse mai stato. Questo era il risultato di una vita come la sua.

Draco non riusciva a capire, non avrebbe voluto sentirsi in quel modo o sbottare contro di lei, ma era come se qualcosa gli stesse stringendo la gola, come se una voce gli stesse sussurrando all'orecchio che lei non voleva stare con lui e che in realtà voleva solamente trovare un modo per liberarsene il più velocemente possibile.

"Ti imbarazzo così tanto?" Le chiese duramente.

Non si era neanche quasi reso conto che stesse parlando, era diventato un istinto naturale quello di difendersi.

"Ovvio che no! Sai benissimo come reagirebbero, semplicemente non voglio creare un problema! Poi non eri tu quello che non voleva che tutti i Serpeverde venissero a conoscenza di noi?" Stava cominciando ad irritarsi pure lei.

"Noi? Non c'è nessun noi, non siamo niente, non è niente!" Il modo in cui le parole uscirono dalla sua bocca la fecero trasalire, era senza emozione, freddo come il ghiaccio.

"Draco..."

La guardò per un secondo e poi si girò iniziando a camminare verso il castello, sapendo di aver appena fatto un grande errore.










Breve aggiornamento. Mi dispiace che il capitolo no sia tanto lungo, ma purtroppo traduco quello che scrive lei e non tutti sono lunghi come quello precedente.

Una piccola curiosità, cosa ne pensate fino ad adesso? Siete soddisfatte? C'è qualcosa che dovrei cambiare? 

Avviso che sto rivedendo i capitoli precedenti per correggerli e rendere la lettura più scorrevole quindi se doveste trovare delle modifiche, sono stata io; per adesso ho fatto solo il primo.

In contemporanea a questa traduzione sto lavorando a una storia mia, ma non so ancora se la pubblicherò o se ho veramente voglia di scriverla; per adesso mi sto buttando a capofitto nel progetto e se dovesse convincermi, potrei pubblicare l'anteprima del primo capitolo giusto per darvi un'idea e per vedere se riscuote successo. Prossimamente vi informerò sull'argomento.

Grazie a tutti coloro che continuano a leggere, votare e commentare. Alla prossima :)


Hermione and Draco, a Forbidden Fantasy (Dramione) - [traduzione italiana]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن