The Moment After

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"Hermione!" Urlò Harry vedendola ferma sulla piattaforma.

"Harry!" Urlò lei correndogli in contro e stringendolo a sé.

Le veniva quasi da piangere; essere di nuovo tra le braccia del suo migliore amico, protetta, la faceva stare ancora peggio ma non poteva farlo, non per lui, non quel giorno. Era stato chiarissimo, non erano niente, non provava niente.

Lo aveva ripetuto ormai un centinaio di volte, cercando di convincersi che quello che pensava fosse qualcosa, era stato in realtà stato tutto frutto della sua immaginazione. Forse qualcosa di più c'era, ma non poteva più combatterlo. Non poteva permettergli di ferirla in quel modo. Lui aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse a superare tutto quello e in quel momento non poteva essere lei.

Si allontanò dall'amico e sorrise mentre una lacrima le scese dalla guancia.

"Tutto bene Hermione?" Chiese Harry asciugandogliela con il pollice per poi guardarla preoccupato.

"Si si tutto bene, è che sono stata sola per così tanto tempo...mi siete mancati così tanto."

"Sei mancata pure a noi Hermione." Sorrise tirandola a sé per un altro abbraccio.

Aveva appoggiato il mento sopra la sua testa e da quella posizione, Hermione poteva sentire il battito del suo cuore che, in qualche modo, riuscì a calmarla.

"È meglio se non ti avvicini troppo, George ha testato delle nuove caramelle su di lui alla Tana." Disse Ginny avvicinandosi per poterla abbracciare.

"Sta lavorando a dei nuovi prodotti?"

"Oh si, l'ultimo è stato un tributo a Fred, le 'Scoregge d'Artificio di Fred'. Diciamo che la vigilia di Natale è stata molto interessante." Ridacchiò.

Dentro di sé si sentì felice, George stava cercando di reagire e creare quello che Fred avrebbe voluto, una nuova caramella in grado di causare una rivolta.

"Ha decisamente bisogno di lavorarci ancora un po' su." Intervenne Ron fermandosi accanto a lei.

"Ciao Ronald." Lo salutò Hermione cercando di evitare di rendere la situazione imbarazzante.

Se fosse stato a conoscenza di quello che c'era stato tra lei e Draco, come avrebbe reagito?

Draco.

Le rivolse un piccolo sorriso in risposta.

"Dio santissimo! Avete intenzione di tirarla ancora per le lunghe voi due?" Sbottò Ginny.

Hermione scoppiò a ridere e scosse la testa, cosa che però smise immediatamente di fare non appena accorta dello sguardo inquisitore comparso sul volto dell'amica.

Camminarono insieme verso la sala comune, mentre i suoi amici continuavano a raccontare di tutte le avventure passate durante le vacanze. Una volta raggiunta la biforcazione che portava o nei sotterranei o ai piani superiori, Hermione non riuscì ad evitare di dare un'occhiata alla scala che portava da lui...

"...Così abbiamo distrutto ogni singolo piatto in cucina." Finì Harry mentre attraversarono il ritratto della Signora Grassa.

"Penso sia il caso che George si limiti a creare pasticche vomitose." Rise lei.

"Non posso credere che le lezioni ricominceranno in meno di una settimana." Sospirò Ron lasciandosi cadere sulla sua poltrona preferita. "È come se non ce ne fossimo mai andati."

"Non posso credere che tra meno di un anno dovremmo effettivamente lavorare per pagarci da vivere." Sospirò Harry sedendosi sul vecchio divano insieme a Ginny.

Dopo una serie di riflessioni collettive, ricominciarono a parlare delle loro vacanze. Chiaramente si erano divertiti tutti quanti alla Tana, ma che cosa avrebbe raccontato Hermione? 'Stavo fraternizzando con il nemico?' Assolutamente no.

"Non posso credere che tu sia rimasta qui a studiare per tutto il tempo." Rise Harry.

"Sei veramente pazza Hermione." Disse Ron iniziando finalmente a sentirsi a suo agio in sua presenza. Normalmente ci impiegava un'ora o qualcosa di più, per poi tornare di nuovo al solito scambio di sguardi che rendeva tutto imbarazzante.

"No, non riesco a crederci neanche io." Ginny alzò una sopracciglia, facendo in modo che Hermione la notasse.

"Voglio solamente essere sicura di prendere i migliori voti possibili." Fece spallucce cercando di eliminare il ricordo della labbra di Draco dalla sua mente.

Alla fine i ragazzi si scusarono per andare a sistemare i bagagli prima di andare a cena e Ginny non perse l'occasione, una volta sicura che avessero chiuso la posta, di interrogare Hermione.

"Allora, cos'è successo veramente durante le vacanze?"

"Cosa? Niente, non ho idea di che cosa tu stia parlando." Disse guardando fuori dalla finestra.

"Sei stata distratta per tutto il tempo da quando ci siamo riviste e non hai neanche una macchia di inchiostro sulle mani, non una singola sfumatura. È per un ragazzo, non è vero?"

Hermione si sedette meglio sulla sedia mordendosi il labbro inferiore.

"Lo sapevo!" Urlò Ginny.

"Ginny! Shhht." Arrossì cercando di dimenticare.

"Oh andiamo! Non lo dirò a nessuno! Chi è?"

"Ginny! Non è nessun- non è niente, okay?"

"Non ti devi preoccupare per Ron, è stato particolarmente amichevole con qualcuno durante le vacanze, quindi potete smetterla di comportarvi così e andare avanti!"

Bhè, almeno a Ron sembrava essere andata meglio.

"Ginny, basta, non puoi capire. Si, c'è stato un... ragazzo, ma è finita male. Non è quello giusto. È tutto finito e voglio solamente dimenticare."

Ginny sospirò. "Scusa Hermione, vorrei veramente che fosse andate meglio. Conosco questo ragazzo?"

Ci pensò un attimo prima di rispondere. "Si, lo conosci."






Draco era fermo sulla piattaforma con le braccia incrociate al petto mentre aspettava che il treno si fermasse. Avrebbe dovuto incontrare Pansy prima o poi e quello sarebbe stato il momento.

Non poteva pensare a... lei. Non voleva ricordare quanto felice era stato per quelli che gli erano sembrati solo cinque minuti. No, non poteva permettersi quel lusso, non lo meritava.

Il treno si fermò con un forte stridulo e lui rimase immobile, guardando tra gli studenti che scendevano, attendendo Pansy.




Hermione and Draco, a Forbidden Fantasy (Dramione) - [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora